CAMBRAI
A. Stones
(lat. Cameracum, Civitas Cameracensis)
Centro della Francia settentrionale (dip. Nord) ubicato a km. 65 ca. a S-SE di Lille.C. acquistò particolare importanza nel corso delle invasioni [...] , passò sotto l'impero di Lotario. Nel sec. 11° la città prospera; precocemente cinta di mura in pietra, annovera, verso il 1100 a C. è caratterizzata da iniziali a decorazione vegetale, diffuse in questo periodo in tutta la Francia settentrionale e ...
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Aleppo
P. Cuneo
(ittita Khalap; accadico Khallaba; gr. Βέϱοια; lat. Beroea; arabo Ḥalab)
Capoluogo della prov. (muḥāfaza) omonima della Rep. Araba Siriana, situato nella piana del fiume Quwayq (Queyq), [...] Shaykh Muḥassin, entrambe erette nel 1212 fuori le mura a O della città, ancora legate all'obbedienza sciita dei Fatimidi e degli Hamdanidi. Alla a fondo cieco.
Tra gli elementi decorativi più diffusi e generalizzati sono le stalattiti (muqarnas) e l ...
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BUSI, Giovanni, detto il Cariani
Eduard Safarik
Figlio di Giovanni, nacque molto probabilmente tra il 1485 e il 1490, forse a Fuipiano al Brembo (Bergamo), città natale del padre che, come il B., si [...] residente a Venezia e pertanto il B. potrebbe essere nato in questa città, dove è documentato per la prima volta il 29 apr. 1509 ( Bergamasco e Zuan Cariano Bergamasco.
Malgrado l'opinione generalmente diffusa, le notizie sulla vita e l'opera del B ...
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DE VECCHI, Giovanni
Antonio Pinelli-Alessandra Uguccioni
Figlio di Francesco (von Henneberg, 1974, p. 102), nacque probabilmente a Borgo San Sepolcro (Sansepolcro in prov. d'Arezzo) intorno al 1537, [...] gli esempi lasciati da Rosso Fiorentino a Borgo San Sepolcro e a Città di Castello tra il 1528 e il 1530. Successivamente il D. (1574) e in quella degli Angeli (1575; per una diffusa trattazione sulle attribuzioni al D. delle singole scene cfr. Faldi ...
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SLOVACCHIA
B. Chropovský
(slovacco Slovensko)
Stato dell'Europa centrale con capitale Bratislava.Dopo la caduta della Grande Moravia all'inizio del sec. 10° l'area della S. fu interessata da una serie [...] Sassonia, Slesia e Polonia (S. orientale). La tipologia più diffusa era costituita da edifici a una o a due navate ma impianto della chiesa 'a sala' a tre navate. Nelle città minori sorsero parrocchiali a una navata con copertura piana e terminazione ...
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Ampolla
V. Ascani
Recipiente realizzato in materiali diversi (principalmente metalli, vetro o terracotta), di forma globulare e di ridotte dimensioni (cm. 6-10 di diametro maggiore), provvisto di un [...] connessa alla controversa Passio del santo, la cui più diffusa versione (Parigi, BN, lat. 5274, c. 186v Rossi, Sulla questione del vaso di sangue, a cura di P.A. Ferrua, Città del Vaticano 1944.
B. Bagatti, Eulogie palestinesi, OCP 15, 1949, pp. 126 ...
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DOURO LITORAL
M.L. Real
Regione storica del Portogallo settentrionale, posta tra le valli dei fiumi Duero (portoghese Douro) e Ave, limitata a E dalle montagne del Marão.Alcuni monasteri dell'interno, [...] e la loro interpretazione risulta difficile: la tesi più diffusa è che siano riferiti - soprattutto i pezzi del sec .Dal punto di vista dell'architettura militare spiccano le mura della città di Porto: della prima cinta, ricostruita nel sec. 12°, ...
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FIORENZO di Lorenzo
Paola Mercurelli Salari
Figlio di Lorenzo di Cecco di Pascolo, falegname ed intagliatore, nacque a Perugia intorno al 1440. Tra il 1463 e il 1469 risulta iscritto nella matricola [...] F. dimostra il prestigio di cui aveva iniziato a godere in città, dove verosimilmente a queste date era ritenuto il miglior pittore. dalla scultura toscana di Desiderio e dei Rossellino diffusa a Perugia dalle opere tarde di Agostino di Duccio ...
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BALEARI, Isole
M. Durliat
(catalano Illes Balears)
Arcipelago situato nel Mediterraneo occidentale, in corrispondenza della costa catalana e del golfo di Valencia, comprendente le isole di Maiorca, [...] d'Aragona, di lingua e cultura catalana, fece innalzare in queste due città, fra la fine del sec. 13° e l'inizio del 14°, cui appare ripreso anche il motivo delle colonne tortili, molto diffuso nel Levante spagnolo alla fine del Medioevo. Non meno ...
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FORTUNY (Fortuny y Madrazo), Mariano
Federica Di Castro
Nacque a Granada, in Spagna, l'11 maggio 1871 da Mariano Fortuny y Marsal e da Cecilia de Madrazo.
Nel 1873 era a Roma dove il padre, pittore [...] rispettivamente casa della madre e primo studio del F. nella città, e dimora-studio suo e della moglie.
Nell'archivio di fu adottato in seguito da vari teatri europei.
L'idea di luce diffusa e indiretta venne applicata dal F. allo studio di una serie ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...