CRETA
M. Borbudakis
(gr. Κϱήτη)
Isola della Grecia, situata a S-E del Peloponneso, C. entrò a far parte dell'Impero romano nel sec. 1° a.C. come provincia unita a quella di Cirenaica; in seguito alla [...] ebbe l'istituzione di sedi vescovili in tutte le grandi città dell'area di Erakleion, a eccezione di Gortyna, sede dalla Crocifissione.Parallelamente alla tipologia architettonica ampiamente diffusa, continuarono a essere adottati i modelli ...
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AMBROSI, Melozzo degli, detto Melozzo da Forlì
Emma Zocca
Nacque nel 1438 in Forlì, dove la sua famiglia ("de Ambrosiis" o "de Ambroxiis") risiedeva da almeno quattro generazioni. È ignota la professione [...] eredità paterna; non se ne può dedurre se soggiornava nella sua città o se vi si trovava occasionalmente.
Tutto quanto riguarda la saldezza delle architetture corporee e nella chiara luminosità diffusa, profondamente diversa è la visione pittorica di ...
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FISCHETTI (Fischetti Gioffredo), Fedele
Francesca Bertozzi
Nacque a Napoli il 30 marzo 1732 da Francesco e Cannina Severino.
A volte al primo cognome aggiungeva l'altro di Gioffredo (Goffredo o Coffredo): [...] un suo viaggio dì studio a Roma, secondo una consuetudine assai diffusa a partire dalla metà del secolo.
Le prime opere note il F. quale decoratore di numerosi palazzì nobiliarì della città e delle principali residenze reali fuori della capitale del ...
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BOLZANO
S. Spada Pintarelli
(lat. Pons Drusi; ted. Bozen; Bauzanum nei docc. medievali)
Città dell'Alto Adige, capoluogo di prov., alla confluenza del Talvera con l'Isarco. Punto di collegamento tra [...] 1195), ricalcò tipologie simili. Nella prima metà del Duecento la città si sviluppò verso N e verso O per iniziativa dei l'aggiunta di una seconda navata verso S, secondo una tipologia diffusa a Trento in età romanica (Santa Croce) e presente anche ...
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FERRO
J. Geddes
I manufatti in f. prodotti durante il Medioevo erano nella loro totalità oggetti in f. battuto, giacché le alte temperature necessarie alla fusione poterono essere ottenute in buona [...] Nel sec. 13° una nuova ed elegante tecnica - diffusa soprattutto nell'Ile-de-France e in Inghilterra - consisteva in S. Giacomo a Liegi e nella sagrestia della cattedrale della stessa città.Le prime opere a stampo inglesi si devono a Gilebertus, che ...
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PARIGI, Giulio
Annamaria Negro Spina
– Nacque a Firenze il 6 aprile 1571, da Alfonso di Santi Parigi e da Alessandra di Berto Fiammeri. La famiglia Parigi era originaria di Prato.
Nella Firenze medicea [...] quello naturalistico, nella linea antropomorfica già largamente diffusa nel Cinquecento.
Nel 1610 l’artista des Frühbarock, München 1977, passim; L. Zorzi, Il teatro e la città. Saggi sulla scena italiana, Torino 1977, passim; D. Lamberini, I Parigi ...
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POLETTI, Luigi
Raffaella Catini
POLETTI, Luigi. – Nacque a Modena il 28 ottobre 1792 da Giuseppe e da Domenica Carretti. Nella città natale frequentò il ginnasio e il liceo e, al tempo stesso, i corsi [...] Giornale arcadico (Intorno alcuni edificii ora riconosciuti dell’antica città di Boville; lettera del cav. Giuseppe Tambroni al Roma del periodo, caratterizzata da «una intensa e diffusa attività di modificazione e completamento di fabbriche grandi ...
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GHISOLFI (Grisolfi), Giovanni
Giulia Conti
Figlio di Giuseppe, architetto piacentino, nacque nel 1623 a Milano, dove studiò pittura con G. Chignoli. La prima notizia certa sulla sua attività è legata [...] reso attraverso composizioni lineari, colori chiari e luce diffusa, e la solida impostazione architettonica, rendono il si trovava a Venezia affinché sollecitasse il G., all'epoca nella città lagunare, a tornare al più presto (Salerno). Inoltre, l' ...
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Alabastro
F. W. Cheetham
P. F. Pistilli
INQUADRAMENTO GENERALE
di F.W. Cheetham
L'a. è la forma compatta, criptocristallina, del gesso, un solfato idrato di calcio (CaSO4 2H2O), depositato per precipitazione [...] metà del sec. 16° e il primo quarto del 17°, la città di Malines. La lavorazione dell'a. acquistò particolare importanza in Inghilterra: e fino agli inizi del 16° venne usato sempre più diffusamente per pale d'altare, pannelli e statue, dando vita a ...
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MANNO, Antonio
Barbara Mancuso
Nacque a Palermo nel 1739 da Girolamo e da Petronilla Salsella (o Sabella). A un primo apprendistato presso A. Gambino, un "pittore di mediocre condizione" che "tenea [...] grazie al riuso dei cartoni (secondo una pratica alquanto diffusa presso le botteghe siciliane del periodo), in S. (p. 196), il M., "retroso, e timido d'uscire le porte" della città (p. 197), avrebbe lasciato Palermo.
Il M. morì il 13 genn. 1810 ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...