OVIEDO
A. Arbeiter
(Oveto, Ovetao nei docc. medievali)
Capoluogo della regione autonoma delle Asturie (v.), nella Spagna settentrionale.O. venne fondata quando nelle Asturie si formò un regno cristiano [...] Sede vescovile sotto Alfonso II, detto il Casto (791-842), la città entrò nella sua fase storica più importante, che perdurò da Ramiro I ( una connotazione regale-visigotica si adatterebbe bene alla diffusa concezione di un 'neogotismo' asturiano; è ...
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GEOMETRIA e ARITMETICA
P. Morpurgo
Branche della matematica che nel Medioevo costituiscono, con la musica e l'astronomia, le scienze del quadrivium all'interno delle arti liberali, che preparano alla [...] di piedi 3020 si possano impiantare in una città rotonda avente 8000 piedi di circonferenza. I problemi che, sotto l'influsso della classificazione delle scienze di alFārābi diffusa da Domenico Gundisalvi, s'imponeva e si affinava sempre più ...
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ESTETICA
V. Stella
La riflessione sull''estetico' nel pensiero medievale non coincide con l'enucleazione di un aspetto in concezioni sistematiche che, come in quell'età fu proprio più che in ogni altra, [...] o categoria assumente a predicato la c.d. attività estetica diffusa, o in modo specifico ciò che la modernità ha F. Eiximenis, Estetica medioevale dell'eros, della mensa, della città, Milano 1986; C. Martello, Simbolismo e neoplatonismo in ...
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NORMANNI
G. Zarnecki
Popolazioni (danesi, svedesi, norvegesi) che nell'Alto Medioevo abitavano l'Europa settentrionale, note anche con il nome di Vichinghi.Il termine Vichinghi, utilizzato per definire [...] alzati a quattro piani. Oltre alla facciata a due torri, era diffusa nel sec. 12° la facciata 'a schermo' trasmessa all' di Sicilia nel 1130: Palermo, la più grande città cristiana dopo Costantinopoli, diveniva la capitale dei territori normanni ...
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VETRO
D.B. Whitehouse
La produzione vetraria del Medioevo europeo può essere suddivisa in tre distinte categorie, che sono state studiate con differenti metodologie. Il primo gruppo è rappresentato [...] Boemia, per es., si ritrovano poche delle forme che erano diffuse in Germania: il recipiente per bere più comune, in uso di realizzazione Damasco: non è però possibile stabilire se questa città fosse l'unico centro di produzione, né sapere quanto ...
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Alsazia
V. Beyer
(franc. Alsace; ted. Elsass)
Regione della Francia nordorientale, compresa fra le pendici dei Vosgi a O, la catena del Giura a S e il corso del Reno a E, l'A. è divisa amministrativamente [...] i cui pinnacoli dentellati rimangono ancor oggi visibili qua e là nelle città (la Maison de l'Oeuvre Notre-Dame a Strasburgo ne è il dell'incisione (Maestro ES), uno stile di rude espressività si diffuse per opera di Hans Hirtz e un altro invece più ...
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Angelo
Marco Bussagli
F. Panvini Rosati
INQUADRAMENTO GENERALE
di Marco Bussagli
Figura tipica delle c.d. religioni del Libro che ha per fine quello di connettere il Creatore e la sua opera, la divinità [...] e barocca. In ambito medievale, infatti, l'immagine più diffusa è senz'altro quella dell'a.-adulto, mentre i rari Milano 1959.
A. Ferrua, Le pitture della nuova catacomba di via Latina, Città del Vaticano 1960.
R. De Vaux, Les chérubins et l'arche d ...
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BEIRA
M.J. Barroca
Regione storica del Portogallo centrale, i cui limiti territoriali hanno subìto nel tempo numerose variazioni. Con la prima suddivisione del Portogallo in regioni amministrative (concelhos), [...] di economia, solidità, nudità e praticità del protogotico diffuso dai Cistercensi è la chiesa parrocchiale di São Martinho sui resti di una villa romana a breve distanza dalla città di Guarda - è caratterizzata da una decorazione di estrema ...
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AQUILA
F. Panvini Rosati
L'a. aveva avuto straordinaria importanza nella mitologia e nell'arte del mondo antico, orientale, greco e romano; era stata infatti considerata uccello divino e, in quanto [...] ringiovanisce come l'a.; il tema venne poi ripreso e diffuso da numerosi commentari. In complesso le qualità miracolose e positive tedeschi dei signori di Arnstein, dei duchi di Arenberg e delle città di Francoforte e di Lubecca.
Bibl.: K. Regling, A. ...
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GIUSTIZIA
P. Réfice
Nel Medioevo la g. era, in senso generale, la manifestazione dell'aequitas divina, la personificazione dell'ordine del creato e del suo mantenimento. Come tale veniva classificata [...] in Toscana (Parigi, BN, lat. 3862, c. 78r), nonché, secondo il diffuso schema ad albero, in un esemplare dello stesso periodo delle Institutiones di Giustiniano (Parigi 1982; C. Frugoni, Una lontana città. Sentimenti e immagini nel Medioevo, Torino ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...