ANTELAMI, Benedetto.
A.C. Quintavalle
Scultore e architetto attivo a cavallo fra i secc. 12° e 13° nell'Italia settentrionale.Assai complessi i problemi, diverse le risposte critiche finora offerte [...] ogni probabilità una Ultima Cena, secondo una iconografia diffusa nell'area c.d. campionese.Fin da questo 1830 (rist. Bologna 1975), pp. 19, 28; A. Pezzana, Storia della città di Parma, I, Parma 1837; La Basilica Cattedrale, Il Facchino 4, 1842, 14 ...
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CORDOVA
A. Marcos Pous
A.M. Vicent Zaragoza
CÓRDOVA (lat. Patricia Corduba; arabo Qurṭuba; spagnolo Córdoba)
Città della Spagna situata nella regione dell'Andalusia, sulla riva destra del Guadalquivir. [...] All'inizio del sec. 7° il corpo di s. Zoilo, martire della città, fu scoperto e sepolto nella basilica dedicata a s. Felice, anch'essa una planimetria a tre navate con absidi contrapposte - disposizione diffusa in Spagna e nell'Africa del Nord - a ...
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COPIA
H.L. Kessler
La c. fu il principale mezzo a disposizione del Medioevo per portare nell'arte del momento elementi che erano molto lontani o che rischiavano di perdersi, oggetti distanti, opere [...] di creatività.Nel Medioevo l'uso delle c. fu talmente diffuso da far ritenere agli storici moderni che ogni opera d' personaggio-guida della Roma cristiana aveva sostituito il fondatore della città pagana, ma è ancora più significativo che lo stesso ...
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GIORDANO, Luca
Maria Giovanna Sarti
Nacque a Napoli il 18 ott. 1634 da Antonio e da Isabella Imparato.
Antonio, mercante di quadri di origine pugliese ma anche modesto pittore, dovette avviare il figlio [...] Bardini) che l'abate Pietro Andrea Andreini aveva acquistato nella città partenopea, dove tra il 1674 e il 1675 era stato quali, secondo l'iconografia dei Sidera Medicea, tanto diffusa soprattutto negli apparati encomiastici di corte, ha una stella ...
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Amuleto
J. Engemann
S.H. Fuglesang
G. Vikan
M. Bernardini
PARTE INTRODUTTIVA
di J. Engemann
Con questo termine si designano genericamente oggetti, per lo più di piccole dimensioni, ritenuti in grado [...] protezione contro il male costituisse nel Medioevo una pratica piuttosto diffusa, si può evincere, in negativo, dalla costante lotta contro stati trovati nel corso di scavi all'interno di città, in circostanze che lasciano supporre siano stati persi ...
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SPOLETO
M.E. Savi
E. Lunghi
(lat. Spoletium)
Città dell'Umbria (prov. Perugia) posta sulle pendici del colle di Sant'Elia, prospiciente il Monteluco.
Già importante centro umbro (come attestano le [...] due formelle. Questa, pur facendo parte di una tipologia diffusa in Umbria, nella quale rientrano quella dello stesso duomo di e il loro recupero come muri di nuovi edifici. La città gotica non nasce da una trasformazione di quella romanica, ma si ...
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DANTE ALIGHIERI
L. Miglio
Poeta e scrittore, nato a Firenze nel 1265, morto a Ravenna nel 1321.La presenza di D. nella cultura dei secc. 13°-14° si commisura, anche in rapporto alle arti figurative, [...] la fama della superiorità di Giotto era più che onninamente diffusa in tutti gli ambienti artistici d'Italia mentre il poeta L. Michelini Tocci, M. Salmi, G. Petrocchi, 2 voll., Città del Vaticano 1965.
Letteratura critica. - F.X. Kraus, Dante. Sein ...
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Alchimia
Mario Bussagli
R. Halleux
A. Bausani
Dall'arabo al-kīmiyā', disciplina che, sulla base del ragionamento analogico, ricava dall'esperienza della pratica metallurgica, fittile o tintoria i [...] Alchimia, Torino 1980.
OCCIDENTE
di R. Halleux
L'a. si diffuse in Occidente dalla metà del sec. 12° grazie alla traduzione in latino sarebbe nato a Tūs (nel Khorasan, vicino all'od. città di Mashad) verso il 720. Mandato in giovanissima età dalla ...
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KIEV
H. Faensen
(ucraino Kiiv)
Capitale dell'Ucraina, situata sulla riva destra del fiume Dnepr su un ripiano terrazzato, al margine settentrionale della zona delle terre nere.Nella c.d. Cronaca di [...] 41-53: 51). Jaroslav I, in effetti, non solo fece trasformare la città alta di Vladimiro I in una vera e propria fortezza (detinec), ma come Liturgia dei santi Padri o come Grande entrata, che si diffuse nel corso del sec. 11° e proprio a K. conobbe ...
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PAOLO di Dono, detto Paolo Uccello
Lorenzo Sbaraglio
PAOLO di Dono, detto Paolo Uccello. – Nacque nel 1397 circa, probabilmente a Firenze, da Dono di Paolo di Dono e Antonia di Giovanni di Castello [...] colore, come si deono, le storie, perché fece i campi azzurri, le città di color rosso e gli edifici variati secondo che gli parve» (Vasari, dell’impiego di una tecnica a quel tempo forse più diffusa di quanto non si pensi, ma anche dello spirito ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...