BASILIANI
G. Ciotta
L'espressione ordo sancti Basilii indica convenzionalmente le comunità monastiche italo-greche dell'Italia meridionale e della Sicilia e pare derivi da un inciso dell'ultimo cap. [...] al 18° secolo. Fu il testo liturgico più diffuso in quest'area, l'Historia mystagogica, che San Giovanni dei Lebbrosi, La Giara 1, 1952, pp. 133-137; I. Peri, Città e campagna in Sicilia, Atti dell'Accademia di Scienze Lettere ed Arti di Palermo, s ...
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CROCIATI
J. Folda
L'appellativo di c., derivato dalla croce che essi portavano raffigurata sul petto, si riferisce ai soldati che parteciparono alle spedizioni militari cristiane in Terra Santa per [...] campate al corpo longitudinale dell'edificio.Poco più a N la città di Gibelet conserva la chiesa di S. Giovanni Battista, ormai alla quale succedette una tendenza naturalistica che si diffuse a partire dai centri costieri, tradizionalmente meno ...
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ARABI
A.M. Piemontese
Una trattazione sistematica del contributo degli A. alla civiltà artistica del Medioevo è data sotto le voci specifiche dedicate all'argomento (dinastie e aree geografiche), ove, [...] storiche. Per i musulmani l'importanza del messaggio esplicito diffuso dalle monete era tale che l'inserimento del nome nell'835 furono coniati, probabilmente nella zecca aperta nella stessa città, mezzi darāhim. La moneta caratteristica degli A. in ...
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ORVIETO
E. Lunghi
(Urbs Vetus, Οὐϱβίβεντον, Urbivieto nei docc. medievali)
Città dell'Umbria meridionale in prov. di Terni, posta su una rupe di natura tufacea, alla destra del fiume Paglia.
Urbanistica
Il [...] Riformati e di Mendicanti. Da quei siti, gli Ordini entrarono poi in città con un processo che si attuò in cinquant'anni e si tradusse in , evidenzia i rapporti con la spiritualità francescana diffusa in Umbria e con tematiche locali tutt'altro ...
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BACILE
M. Di Berardo
Recipiente di forma concava e dimensioni variabili destinato alla raccolta di liquidi, il cui uso prevalente risulta legato - nella liturgia come in ambito profano - all'abluzione [...] forse anche per il pelluvium, nonché accanto ai più diffusi servizi per lavacro composti da brocche e patere ansate per Moyen Age (Studi e Testi, 86-88, 99), 4 voll., Città del Vaticano 1938-1941; H. Hoberg, Die Inventare des päpstlichen Schatzes in ...
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CHIOSTRO
P.F. Pistilli
Con il termine c. si indica nell'architettura monastica e in quella canonicale lo spazio a corte che si trova chiuso tra l'edificio di culto e l'organismo residenziale, fornito [...] di capitelli a foglie lisce e del più diffuso tipo a crochets.I Cistercensi continuarono ad assegnare prima metà del Duecento (1198-1254), in Roma nel Duecento. L'arte nella città dei papi da Innocenzo III a Bonifacio VIII, a cura di A.M. Romanini ...
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ASTURIE
E. Fernández González
(spagnolo Asturias)
L'attuale regione delle A. con capoluogo Oviedo (v.) è situata nella Spagna settentrionale lungo la costa centrale del golfo di Biscaglia. La cordigliera [...] di Alfonso III spostarono la capitale del nuovo regno di León nella città omonima e il territorio delle A. si trovò in una posizione e di Lisbona (1147), si ebbe una diffusa crescita demografica sulla costa cantabrica, essendo definitivamente ...
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PIEMONTE
M.L. Gavazzoli Tomea
(Pedemontium, Pedemontis, Piemont nei docc. medievali)
Regione dell'Italia settentrionale i cui confini amministrativi odierni, che corrispondono per grandi linee a quelli [...] anche antropomorfi di sapore apotropaico, e soprattutto una diffusa tipologia di facciata con falso pronao aggettante che Paragone 36, 1985, 419-423, pp. 10-16; G. Sergi, Le città come luoghi di continuità del potere. Le aree delle marche di Ivrea e ...
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BAGNO
G. Ventrone Vassallo
Il b., inteso come immersione del corpo nell'acqua a scopo igienico, terapeutico o ludico, è ricordato frequentemente nella Bibbia soprattutto in rapporto alla pulizia e alla [...] cattedrale, rilievo del portale dei Librai, sec.13°), mentre è diffusa nei salteri, in relazione a Sal. 6, la narrazione pubblici né nello Hijaz dei primi secoli né nelle città di nuova fondazione.Sulla base della documentazione storica tuttavia, ...
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CRIPTA
M.T. Gigliozzi
Il termine c. deriva dal gr. ϰϱύπτη e, più direttamente, dal lat. crypta, impiegato nell'Antichità a indicare un ambiente naturale o artificiale, sotterraneo o semisotterraneo [...] Arabi di Maometto, si rivolsero sempre più intensamente alla città dei martiri e degli apostoli.La semplice soluzione gregoriana a Colonia (fine sec. 10°). Dopo il Mille lo schema resta diffuso e sempre più esteso, con tre o più navate centrali o con ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...