Vedi CAMIRO dell'anno: 1959 - 1994
CAMIRO (Κάμιρος, Κάμειρος, Camīrus)
L. Laurenzi
Una delle tre città più antiche dell'isola di Rodi, situata sulla costa N-O alle falde del Monte Acramite, appartenente [...] di teatro. Invece, per seguire la diffusa tradizione ippodamea, ormai saldamente affermatasi nell'ellenismo Il raccordo era dato da pozzetti di decantazione pure di terracotta. La città non deve avere avuto lunga vita durante l'età imperiale romana e ...
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MARCONI, Pirro
Santo Privitera
Nacque a Verona il 1° genn. 1897 da Pietro, violinista, e da Antonella (Nella) Levi. Dopo essersi iscritto alla facoltà di lettere a Roma, interruppe gli studi nel maggio [...] pp. 93-148).
A una monografia d'interesse generale sulla città (Agrigento, Firenze 1929), ne seguì una seconda su Agrigento arcaica intorno a una torre cinquecentesca. Secondo una prassi ampiamente diffusa all'epoca, lo scavo consistette in un vero ...
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Vedi MARSIGLIA dell'anno: 1961 - 1973 - 1995
MARSIGLIA (v. vol. iv, p. 880)
F. Benoît
Nuovi scavi sono stati fatti in occasione di varî lavori nella città, che hanno fornito alcuni dati per la conoscenza [...] seduta, recante talvolta un leoncino sulle ginocchia, di tipo arcaico, diffusa dall'Asia Minore fino alla Magna Grecia (da Velia, al riconosciuti per una fronte di in 400 sul litorale della città bassa, dopo il Foro fino alla Maison de Cabre. Una ...
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Manifestazioni della cultura dell'Occidente greco. La plastica e la coroplastica
Laura Buccino
La piccola plastica e la coroplastica
I più antichi documenti della plastica dell’Occidente greco risalgono già [...] scultura in marmo, necessariamente importato. Il legame con la città di provenienza dei coloni rimase privilegiato per tutto il VII nel santuario, e alle protomi femminili, una categoria particolare molto diffusa nel VI sec. a.C. è quella delle arule, ...
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CONESTABILE DELLA STAFFA, Giovanni Carlo
Roberto Volpi
-Nacque a Perugia in una famiglia di antica nobiltà, di salda fede cattolica e di incondizionata fedeltà al Papato il 2 genn. 1824, dal conte Francesco [...] C. tentava di rileggere la storia del progressivo assoggettamento della città natale allo Stato pontificio anche sulla base della sua nuova civiltà pre-etrusca di origine orientale. Questa si sarebbe diffusa non solo in Italia e, in età micenea, ...
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Vedi MINII, Vasi dell'anno: 1963 - 1995
MINII, Vasi
F. Biancofiore
Il nome "minio" (dai leggendarî Minii) fu attribuito per la prima volta dallo Schliemann ad una ceramica rinvenuta tra i materiali [...] ) note come minio giallo e minio rosso, particolarmente diffuse ad Argo e, perciò, spesso chiamata ceramica minia Troia VI presenta caratteri nuovi rispetto a quelle delle prime cinque città a causa della comparsa e del largo uso della ceramica ...
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L'Italia romana delle Regiones. Regio II Apulia et Calabria
Ettore M. De Juliis
Regio ii apulia et calabria
Con questa denominazione viene indicata la regio II nella suddivisione augustea dell’Italia [...] regione, che si fonde con l’ormai diffusa cultura ellenistica. Il processo di integrazione nel necropoli di età classica è stata individuata la strada di accesso alla città di età romana, fiancheggiata da una necropoli a incinerazione databile dal I ...
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L'Italia romana delle Regiones. Regio III Lucania et Bruttii: Grumentum
Liliana Giardino
Grumentum
Città della Lucania interna, posta nell’alta valle dell’Agri, a 80 km dalla costa ionica e dalla colonia [...] monumentali a dado e a cilindro, dislocate lungo le strade di accesso alla città, e dei cippi funerari con busti di defunti. Questi ripropongono una tipologia ampiamente diffusa tra il Vallo di Diano e l’area potentina in età tardorepubblicana e ...
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GRAFFITO
A. Petrucci
Nel Medioevo la denominazione di g. può essere attribuita a disegni simbolici e a testimonianze scritte, in genere brevi o ridotte soltanto a un nome, eseguiti su superfici dure [...] e di ambienti nei quali l'alfabetismo è largamente diffuso dal punto di vista sociale; in tali circostanze i graffiti sotto la confessione di San Pietro in Vaticano, 3 voll., Città del Vaticano 1958; F. Sabatini, Un'iscrizione volgare romana della ...
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L'Italia romana delle Regiones. Regio VI Umbria: Bevagna
Laura Ponzi Bonomi
Bevagna
Centro umbro e poi municipio romano (lat. Mevania), sorgeva, come la città attuale, ai margini della valle umbra alle estreme [...] umbro, anche in quello mevanate è attestata una realtà insediativa diffusa e stabilizzata basata su una serie di abitati di individuata agli inizi del Novecento sullo stesso versante della città e i cui corredi sembrano strettamente affini a quelli ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...