Hollywood
Enzo Siciliano
Inquadramento generale
di Thomas Harrison
Fu questo il nome dato nel 1886 da una certa signora Wilcox, moglie di un investitore immobiliare, a una immensa tenuta alla periferia [...] ; Boogie nights ‒ L'altra Hollywood); oppure luogo di specchi e incubi, allucinazione intrisa di pulsioni di morte e angoscia erotica nelle inquietanti e ambigue visioni di Mulholland drive (2001) diDavid Lynch. H., mito proteiforme, non conosce il ...
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Bianco e nero
Vieri Razzini
Percezione e convenzione
Il b. e n., che è stato per circa quattro decenni una semplice mancanza dovuta a una tecnologia imperfetta, rientra in quella "deviazione dalla concezione [...] di ghiaccio (Way down east, 1920, Agonia sui ghiacci, diDavid W. Griffith; Die Bergkatze, 1921, Lo scoiattolo, di Ernst il b. e n. ogni pericolo di oleografia, ma cattura la magia, o il carattere, dicittà e paesaggi illuminando forme, spazi e ...
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Cinema nel cinema
Pietro Piemontese
Il metacinema
Al cinema, gli avvenimenti sembrano raccontarsi autonomamente tanto assomigliano al modo in cui si vedono nella quotidianità. Il cinema intrattiene [...] Boogie nights (1997; Boogie nights ‒ L'altra Hollywood) di Paul Thomas Anderson, The Buddy factor (1994; Il prezzo di Hollywood) di George Huang, Search and destroy (1995; Cerca e distruggi) diDavid Salle, Mute witness (1995; Gli occhi del testimone ...
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Lingua del film
Sergio Raffaelli
La parola, classificata in ambito teorico fra gli elementi non essenziali del linguaggio cinematografico, risulta di fatto una componente quasi immancabile dei film [...] di solito, una 'impaginazione' mossa, corredata di decorazioni talvolta allusive, come per es. in Intolerance (1916) diDavid del miele'. E Batto ritorna dai campi alla città, al suo giardino di Catana in vista dell'Etna"). L'esempio fu contagioso ...
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Regista
Lucilla Albano
La nascita della regia, agli inizi del 20° secolo, vide l'affermazione di una nuova figura e di un nuovo ruolo di artista e di creatore, in ambito sia teatrale sia cinematografico. [...] agli Stati Uniti si possono fare i nomi diDavid Wark Griffith, Mack Sennett, Charlie Chaplin, Thomas di 'uomini nuovi', messaggero di 'verità'. Già nel cinema di Rossellini, con Roma città aperta (1945) e Paisà (1946) si delineano i capisaldi di ...
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Fantastico, cinema
Alessandro Cappabianca
Tra i generi cinematografici, il fantastico appare forse il meno facilmente definibile, presentando numerose tangenze con l'horror, l'avventura, la fantascienza, [...] diDavid W. Griffith (da E.A. Poe) e Trilby (1915) di Maurice Tourneur (storia di un malefico ipnotizzatore). Un filo diretto, nel nome didi un simbolismo esasperato; in un film come Nosferatu, invece, girato in ambienti naturali e in una vera città ...
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Oscar
Maurizio Porro
I primi anni
La storia dell'Academy Award, più noto come Oscar, il premio più ambito del cinema, inizia il 16 maggio 1929, quando il presidente dell'Academy of Motion Picture Arts [...] città aperta di Roberto Rossellini ottenne una nomination per la sceneggiatura nell'edizione del 1946, e Sciuscià e Ladri di biciclette di sul fiume Kwai) diDavid Lean fu premiato con sette O.; nell'edizione del 1959 Ben Hur di William Wyler vinse ...
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Guerra, film di
Mino Argentieri
Il f. di g. si configura come la messa in scena di un conflitto drammatico, storicamente identificato nei suoi riferimenti, in cui l'evento bellico non si limita a fare [...] non si è quasi accorto, essendo Three kings (1999) diDavid O. Russell solo un avvincente action movie, la guerra di Somalia costituisce invece la densa materia drammatica di Black hawk down (2001) di Ridley Scott.
Motivi, figure, tipologie
Era già ...
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Melodramma
Massimo Marchelli
Genere non omogeneo ma consolidato nella tradizione culturale ‒ teatrale, musicale e letteraria ‒, il m. si è imposto anche sullo schermo da quando il cinema ha cominciato [...] Spina (1915) di Gustavo Serena e Broken blossoms (1919; Giglio infranto) diDavid W. Griffith. Il paio di volte a emozioni apertamente melodrammatiche in A woman of Paris (1923; La donna di Parigi) e City lights (1931; Luci della città). Quest ...
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Profilmico
Sandro Bernardi
Con questo termine, coniato da Étienne Souriau (1951), s'intende tutto quello che sta davanti alla cinepresa pronto per essere filmato: oggetti, volti, corpi, spazi interni [...] rovina economica diDavid W. Griffith fu interamente dovuta alle immense scenografie delle mura di Babilonia cittàdi Ferrara, per raccontare una storia di origine americana. Il Neorealismo però, nella sua spinta più radicale, andò anche al di ...
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periurbano agg. 1. Che appartiene alla periferia di una città; periferico. 2. Per estensione, posto nell'area a ridosso di un grande centro abitato. ◆ Sviluppo, esigenze, comunità, parole grosse che il «Foglio» maneggiava con sicurezza invidiabile...
tribute band loc. s.le f. Gruppo che ripropone brani di un altro gruppo o artista molto famoso, cercando di riprodurne pedissequamente lo stile musicale e di imitarne il modo di stare sulla scena, di atteggiarsi e di vestire. ♦ Festa in libreria,...