CITOLINI (Cittolini, Citolino), Alessandro
Massimo Firpo
Figlio di Teofilo, nacque intorno al 1500 a Serravalle (a ridosso dell'odierna Vittorio Veneto, in provincia di Treviso) da famiglia agiata, [...] che a suo parere rivelava "la conformità della conversazione lungo tempo avuta" (Il Raverta, Venezia 1544, in Trattati d'amore del Cinquecento, a cura di G. Zonta, Bari 1912, p. 57). Il problema dei rapporti tra il modello elaborato dal C. e gli ...
Leggi Tutto
Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] attraverso la migliore conoscenza della cucina medio-orientale: a parte il cuscus di cui si ha notizia già in pieno Cinquecento (Mancini 1992b: 127), godono di una certa notorietà i felafel (< ar. falāfil, dal 2001 in John Birmingham, E morì ...
Leggi Tutto
Leonardo (Vinci 1452 - Amboise 1519), è una delle figure più note nella storia della civiltà umana: il suo nome è, per antonomasia, sinonimo di genio, non solo in italiano, ma in molte altre lingue del [...] come forma testuale di tradizione artistico-ingegneresca, propria dei taccuini e dei codici di appunti diffusi tra Quattro e Cinquecento. Solo con gli anni Leonardo sembra porsi in modo più netto il problema del destinatario, lasciando tracce di una ...
Leggi Tutto
In ambito linguistico e letterario, con purismo si intende ogni dottrina e atteggiamento critico-normativo, a carattere tradizionalista, che rifiuta e condanna con intransigenza ➔ neologismi, tecnicismi, [...] natìa grazia, la purità ingenua, il nitor singolar della lingua, dopo il trecento non parve più»): nel corso del Cinquecento, la lingua smarrì la sua spontanea naturalezza a causa delle eleganti modulazioni artistiche prodotte dalla raffinata cultura ...
Leggi Tutto
I grafemi sono le unità grafiche elementari, non suddivisibili ulteriormente, che servono a riprodurre nello scritto i suoni di una lingua. Il termine, modellato sulla serie fonema, morfema, ecc., contiene [...] ispirazione fonetica basate sull’introduzione di nuovi grafemi, con l’intento di sanare le incoerenze dell’➔alfabeto italiano. Se nel Cinquecento Gian Giorgio Trissino proponeva l’uso di ‹ʃ› per la s sonora e di ‹ω› ed ‹ε› per distinguere le varianti ...
Leggi Tutto
KUMANIECKI, Kazimierz
Filologo classico polacco, nato il 18 maggio 1905 a Cracovia, nella cui università studiò con K. Morawski e T. Sinko; dopo viaggi di perfezionamento in Germania, Francia e Italia, [...] pubblicato gli Opera omnia di A. F. Modrzewski (5 voll., 1953-1960), massimo pensatore religioso-politico polacco del Cinquecento; gli Epigrammatum libri duo di Filippo Buonaccorsi (1963); l'Antibarbaron liber di Erasmo da Rotterdam (1969).
Bibl.: La ...
Leggi Tutto
Si dice spesso che la lingua franca parlata dal X secolo negli ambiti marittimi e mercantili del Mediterraneo avesse una base italiana o spagnola nel bacino occidentale e una base veneziana in quello orientale [...] 1998, pp. 315-323.
Cremona, Joseph (1998), La lingua d’Italia nell’Africa settentrionale: usi cancellereschi francesi nel tardo cinquecento e nel seicento, in Alfieri & Cassola 1998, pp. 340-356.
De Mauro, Tullio et al. (2002), Italiano 2000 ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] monocratico verbo di Aristotele, premessa di una scienza precostituita fondata sull’ipse dixit, i letterati del Quattro e del Cinquecento garantirono il pluralismo e la fine del dominio dei peripatetici con un’azione filologica che non si limitò al ...
Leggi Tutto
Niccolò Machiavelli nacque a Firenze il 3 maggio 1469. Sulla sua formazione dà notizie il Libro dei Ricordi del padre Bernardo, dottore in legge. Il 19 giugno 1498 divenne segretario della seconda cancelleria [...] che accanto a cronache volgari contava in precedenza opere latine come quelle dei cancellieri fra Quattrocento e Cinquecento – e per la trattatistica sul principe, sviluppata in latino da umanisti quali Bartolomeo Platina, Giovanni Pontano, Giuniano ...
Leggi Tutto
La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] punto esclamativo e il punto interrogativo e cadono anche le distinzioni tra i diversi tipi di punto, che nel Cinquecento poteva essere fermo, trafermo, fermissimo e trafermissimo. Rispetto all’ipertrofia di segni del secolo precedente si assiste ora ...
Leggi Tutto
cinquecento
cinquecènto agg. num. card. [comp. di cinque e cento], invar. – 1. Numero formato da cinque volte cento, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 500, nella numerazione romana D): alla velocità di c. km orarî. 2. Come s. m....
cinquecentista
agg. e s. m. e f. [der. di cinquecento] (pl. m. -i). – Del Cinquecento, vissuto nel Cinquecento (cioè nel sec. 16°); si dice comunem. di scrittori o artisti: i poeti c.; uno scultore c.; i nostri maggiori c.; anche, come sost.,...