Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] quella cortigiana con cui si misurò Bembo, la quale traeva le sue ragioni dalla situazione delle corti tra Quattrocento e Cinquecento.
L’altra tesi con cui si confrontò Bembo è quella secondo la quale i fiorentini sarebbero stati i naturali portatori ...
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Filologo italiano (Acqui Monferrato, od. A. Terme, 1878 - Giaveno 1948); prof. di filologia romanza nell'univ. di Torino dal 1928; condirettore del Giornale storico della letteratura italiana, socio corrispondente [...] ., 1928; I frammenti autografi dell'Orlando Furioso, 1937; ecc.), sulla letteratura provenzale, e sui rapporti fra questa e la letteratura italiana (Gli studi provenzali in Italia nel Cinquecento, 1911; Tre secoli di studi provenzali, 1930, ecc.). ...
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Analfabetismo indica la condizione di chi non conosce e non sa usare l’alfabeto né per leggere né per scrivere, e dunque dispone solo della lingua parlata. Alfabetismo indica, all’opposto, la conoscenza [...] a regione (Pazzaglia 1994 e 1999).
Pochissimi studi hanno tentato di misurare l’alfabetismo in città o regioni italiane del Cinquecento o del Seicento. Il catasto fiorentino del 1480 attesta che in una città di circa 70.000 abitanti oltre 1100 tra ...
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La tecnica della stampa a caratteri mobili, nata a Magonza prima dell’agosto 1456 (la data non compare nella Bibbia di Gutenberg, ma si ricava da un’indicazione manoscritta su di un esemplare dei quarantasei [...] l’autore più diffuso fra i tre. Alta è anche la percentuale dei volgarizzamenti dai classici, che tocca quasi il 10%. Nel Cinquecento la quantità dei libri in volgare aumentò notevolmente, e non solo a Venezia, tanto che alla fine del secolo si può ...
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La barzelletta è un breve racconto umoristico, circoscritto da un annuncio preliminare e da una battuta risolutiva. Viene in genere recitato oralmente da un partecipante alla conversazione, per muovere [...] , di etimologia incerta, è mutuato da quello di una forma poetica del Quattrocento, ma già alla fine del Cinquecento il significato attuale s’era affiancato a quello letterario d’origine. Suo sinonimo è l’antonomastico storiella.
La barzelletta ...
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L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] grafemi che, in seguito, diventarono via via meno familiari all’alfabeto italiano. A tal proposito va ricordato che fino al Cinquecento non c’erano grammatiche dell’italiano a sanzionare o a autorizzare certi usi scrittori e a sancire l’inclusione o ...
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Lo stile epistolare, cioè l’insieme di regole (stilistiche, grafiche, pragmatiche) con cui si scrivono le lettere, è frutto di un processo di codificazione sedimentato attraverso i secoli (➔ lettere e [...] debitori nei confronti della retorica classica, ai formulari di lettere ad uso cancelleresco e diplomatico del Cinquecento (➔ cancellerie, lingua delle) fino ai manuali ottocenteschi di più larga destinazione, le regole dell’epistolografia, di ...
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MARICHAL, Robert
Armando PETRUCCI
Paleografo, papirologo, diplomatista, filologo romanzo, nato a Mandres, Seine-et-Oise, il 20 marzo 1904. Compiuti gli studî all'École des Chartes (1927), archivista [...] des Hautes Études della Sorbona.
I suoi primi lavori furono dedicati allo studio e all'edizione critica di testi francesi del Cinquecento, in modo particolare di Rabelais e di Margherita di Navarra.
In seguito i suoi interessi si volsero allo studio ...
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In grammatica (anche interiezione), espressione verbale di un sentimento, affidata al tono della voce e ad altri mezzi espressivi non puramente linguistici. Alla fine di una frase esclamativa, che ha [...] , l’inverosimiglianza e simili di un’affermazione. Nella forma attuale (!) appare in manoscritti e stampe alla fine del Cinquecento e si diffonde largamente nel Settecento.
In matematica, il segno esclamativo si usa per indicare il fattoriale di un ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] 1994: 169-170) che tende ad avvicinare i diversi sistemi di scrizione al modello toscano. Bisogna, però, attendere il Cinquecento perché il modello si affermi.
Nel XVI secolo si avvia anche in Italia l’elaborazione di un sistema grafico stabile. Al ...
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cinquecento
cinquecènto agg. num. card. [comp. di cinque e cento], invar. – 1. Numero formato da cinque volte cento, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 500, nella numerazione romana D): alla velocità di c. km orarî. 2. Come s. m....
cinquecentista
agg. e s. m. e f. [der. di cinquecento] (pl. m. -i). – Del Cinquecento, vissuto nel Cinquecento (cioè nel sec. 16°); si dice comunem. di scrittori o artisti: i poeti c.; uno scultore c.; i nostri maggiori c.; anche, come sost.,...