I notai rivestono un ruolo centrale nelle fasi iniziali della storia linguistica dell’italiano. Alla loro penna si devono infatti molti dei primi documenti in volgare, a partire dal Placito capuano del [...] sulle abitudini grafiche dei notai pugliesi nella seconda metà del XV secolo cfr. Coluccia 1990).
Nel Piemonte sabaudo di metà Cinquecento, il duca Emanuele Filiberto impose l’uso del volgare nei tribunali e negli atti notarili. Il suo intento era di ...
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Angelo Ambrogini, detto il Poliziano (Montepulciano 1454 - Firenze 1494), fu uno dei maggiori umanisti e poeti del Quattrocento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’). Accolto giovanissimo in casa [...] difetto degli antichi» nella prima Crusca, la posizione del Poliziano restò appartata e le stesse Stanze circolarono dal Cinquecento in una versione linguisticamente ripulita, in modo non diverso da quanto accadde ad altri capolavori del Quattrocento ...
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Il più piccolo tra i continenti (circa 7.700.000 km2, il 5% delle terre emerse), situato totalmente nell’emisfero australe dal quale deriva il suo nome, grosso modo tra 11° e 40° lat. S e 114° e 154° long. [...] Mendaña de Neira, P.F. de Quiros e L.V. de Torres, i cui viaggi si collocano tra gli ultimi anni Sessanta del Cinquecento e i primi del secolo successivo. Alle navigazioni spagnole, che si fecero sempre più rare dopo che la Spagna, alla fine del sec ...
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La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] del 1525 (Bembo 2001: 112-118; cfr. D’Achille 2001).
Nelle più importanti grammatiche che si rifanno, durante il Cinquecento, al percorso indicato da Fortunio e soprattutto da Bembo (per es., i Fondamenti del parlar thoscano di Rinaldo Corso, I ...
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Con speciale riferimento all’Europa medievale romanza, si indica con il nome di scripta il sistema, diverso da una zona all’altra, con cui si rende nella scrittura la lingua: tali forme di realizzazione [...] diatopica; va almeno ricordata la grafia ‹ch› per [ʧ], vera e propria bandiera delle scritture siciliane fino al Cinquecento avanzato, che ricorre anche – ma in percentuali più contenute e per periodi meno estesi – nei testi del Mezzogiorno ...
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Aleramo, Sibilla & Campana, Dino (2000), Un viaggio chiamato amore. Lettere 1916-1918, a cura di B. Conti, Milano, Feltrinelli.
Asor Rosa, Alberto (2002), L’alba di un mondo nuovo, Torino, Einaudi.
Bachelard, [...] , a cura di F. Fusco, Udine, Forum, pp. 55-70.
Poggiogalli, Danilo (1999), La sintassi nelle grammatiche del Cinquecento, Firenze, Accademia della Crusca.
Raso, Tommaso (2005), La scrittura burocratica. La lingua e l’organizzazione del testo, Roma ...
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Il punto e virgola è un segno di interpunzione (➔ punteggiatura) costituito dalla combinazione di un punto in alto e di una virgola ‹;›, che ha due funzioni principali:
(a) demarcativa, intesa come «capacità [...] la sua natura di compromesso, tardò a entrare nell’uso degli stampatori, fino a quando, dagli anni Ottanta del Cinquecento, si fece più netta la responsabilità dei tipografi nell’introdurre marche interpuntive al posto di altre indicate dall’autore ...
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CAFARO, Girolamo (Hieronymus Capharus)
Giovanni Parenti
Nacque a Salerno in data non precisabile, al principio del sec. XVI.
Ecclesiastico e maestro di latino assai reputato, svolse la sua attività a [...] Milano (Kristeller, I, p. 301).
La data della sua morte è ignota, ma deve verosimilmente cadere verso la fine del Cinquecento.
Bibl.: B. Chioccarelli, De illustribus scriptor. qui in civitate et regno Neapolis… floruerunt, Neapoli 1780, I, p. 211; C ...
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Il sistema e il modo di separare in un testo scritto i periodi e i vari elementi della proposizione con segni convenzionali (segni d’i.), per rendere più chiaro il senso, indicare le pause e le inflessioni [...] per opera di scrittori (P. Bembo), trattatisti (O. Lombardelli, G. Vittori da Spello), tipografi (A. Manuzio, G. Giolito ecc.). Dal Cinquecento a tutto il Settecento l’i. è abbondante e retta da criteri logico-sintattici, in relazione al gusto per la ...
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Si definiscono dialettismi (o dialettalismi) parole (ma anche locuzioni, forme e costrutti) di origine dialettale inseriti in contesti di italiano. I dialettismi più numerosi (e più studiati) riguardano [...] (o almeno di alcune di esse) alla costituzione del lessico nazionale. Migliorini (1960) segnala l’ingresso in italiano nel Cinquecento di voci come caldarroste (da Roma), regata (da Venezia) e carosello (da Napoli), e nel Settecento di calmiere e ...
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cinquecento
cinquecènto agg. num. card. [comp. di cinque e cento], invar. – 1. Numero formato da cinque volte cento, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 500, nella numerazione romana D): alla velocità di c. km orarî. 2. Come s. m....
cinquecentista
agg. e s. m. e f. [der. di cinquecento] (pl. m. -i). – Del Cinquecento, vissuto nel Cinquecento (cioè nel sec. 16°); si dice comunem. di scrittori o artisti: i poeti c.; uno scultore c.; i nostri maggiori c.; anche, come sost.,...