Gitai, Amos (propr. Gitai Weinraub, Amos)
Daniela Turco
Regista cinematografico israeliano, nato a Haifa l'11 ottobre 1950. Regista anomalo, inquieto, apolide per necessità e per vocazione, G. ha fatto [...] documentari Bangkok-Bahrein e Ananas (noto anche con il titolo Pineapple), che anticipano lo sguardo critico sul cinismo delle multinazionali nei loro modi di sfruttamento indiscriminato del lavoro.Presentato al Festival di Cannes del 1986, vincitore ...
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Ferreri, Marco
Alessandro Cappabianca
Regista cinematografico, nato a Milano l'11 maggio 1928 e morto a Parigi il 9 maggio 1997. Il suo approccio al cinema avvenne nel segno del grottesco e dell'humour [...] palloncino risulti gonfiato al massimo senza scoppiare) che lo porterà al suicidio in un finale che è un trionfo di crudele cinismo. Dopo Marcia nuziale (1966), altro film a episodi tutti diretti da F. pur con esiti alterni, L'harem (1967) segnò una ...
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GENTILI, Tommaso Maria
Elisabetta Corsi
Nato a Chieti il 14 febbr. 1828, nel 1846 entrò nell'Ordine dei predicatori presso il convento di Penne, concludendo il noviziato con la professione solenne del [...] rivolgimenti sociali dei quali il G. fu testimone, nulla traspare però, dalle sue pagine, della brutalità e del cinismo europei. Gli eventi legati alle guerre dell'oppio sono narrati con assoluto distacco, nel solo interesse di vedere assicurata ...
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Regista e operatore cinematografico statunitense, nato a Pasadena (California) il 23 febbraio 1889 e morto a Cottonwood (Arizona) il 6 gennaio 1949. Attivo fin dai tempi del muto, F. ha costituito un esempio [...] fatto di dolorose malinconie (si pensi alla leggerezza con la quale viene raccontata una vita non vissuta, scandita dal cinismo dello star system in Bombshell) e di indagini morali, come sempre più spesso avverrà anche nei successivi film pervasi ...
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Piccoli, Michel (propr. Jacques Daniel Michel)
Paolo Marocco
Attore cinematografico e teatrale francese, nato a Parigi il 27 dicembre 1925. Interprete singolare dalla lunga e ricca carriera (ha recitato [...] da Ferreri, per il quale P. ricoprì ruoli di alti prelati e agiati professionisti, in bilico fra humour nero e cinismo surreale; tra le numerose prove si ricordano: Dillinger è morto (1969), L'udienza (1972), La cagna (1972), La grande bouffe ...
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CARACCIOLO, Marino Ascanio
Gaspare De Caro
Come Marino Ascanio è citato negli atti concistoriali utilizzati dall'Eubel, mentre in quasi tutte le altre fonti è usato soltanto il primo prenome: è possibile [...] nella finale esperienza di governo del C. e ne sarà anzi un carattere tipico e singolare, nel dominante cinismo dei tempi: l'appassionata partecipazione alle sofferenze delle popolazioni angariate dalle soldatesche e la deprecazione per l'incapacità ...
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Wilder, Billy (propr. Samuel)
Leonardo Gandini
Regista e sceneggiatore cinematografico austriaco, di famiglia ebrea, naturalizzato statunitense, nato a Sucha, nella Galizia austroungarica (od. Polonia) [...] di Charles Lindbergh (James Stewart), venne sostituito da I.A.L. Diamond, forse più adatto del predecessore al crescente cinismo del regista, a partire dalla commedia venata di malinconia Love in the afternoon (1957; Arianna). Dalla seconda metà ...
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Wajda, Andrzej
Serafino Murri
Regista cinematografico polacco, nato a Suwałki il 6 marzo 1927. Ha rappresentato una delle voci più significative del cinema dell'Est europeo nel periodo del 'disgelo' [...] attraversa Ziemia obiecana (1975; La terra della grande promessa), tratto da W. Reymont, spietata analisi del cinismo della rivoluzione industriale nella città di Łódź, quasi un preludio al vigoroso attacco frontale alla repressione politica dell ...
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Mann, Anthony
Roy Menarini
Nome d'arte di Emil Anton Bundsmann, regista statunitense, di origine tedesca, nato a San Diego (California) il 30 giugno 1906 e morto a Berlino il 29 aprile 1967. È riconosciuto [...] con gli 'urbanizzati' disonesti, e soprattutto con The naked spur, ritratto angoscioso di un protagonista guidato dal cinismo e dalla frustrazione che ritrova la propria umanità grazie alla tenace presenza di una donna. Passato alla Universal girò ...
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Risi, Dino
Valerio Caprara
Regista e sceneggiatore cinematografico e televisivo, nato a Milano il 23 dicembre 1917. Dotato di un'ironia sferzante e di un'istintiva facilità di mestiere, ha diretto opere [...] allo stesso modo di ricchi e poveri, borghesi e sottoproletari, vincenti e perdenti della vita: il suo 'cinismo' riesce così a trasformarsi in uno sguardo oggettivo che accomuna i personaggi tratteggiati dalla sarabanda dei travestimenti di Gassman ...
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cinismo
s. m. [dal lat. tardo cynismus, gr. κυνισμός; v. cinico]. – 1. non com. La dottrina e la setta dei filosofi cinici. 2. Comportamento da persona cinica; impudente ostentazione di disprezzo verso le convenienze e le leggi morali e verso...
cinico
cìnico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. cynĭcus, gr. κυνικός, der. di κύων κυνός «cane»; propr. «canino, simile al cane, che imita il cane», per il dispregio che i cinici professavano per le istituzioni sociali e per le convenienze, con...