Scrittore norvegese (Stavanger 1849 - Bergen 1906), il principale interprete, in Norvegia, della letteratura a sfondo sociale, alla quale si volse per influsso di G. Brandes. Nel romanzo Garman og Worse [...] perde perché sedotta dal suo datore di lavoro; nel romanzo Arbeidsfolk ("Lavoratori", 1881) è ferocemente satireggiato il cinismo della burocrazia di Cristiania; in Gift ("Veleno", 1882), l'educazione scolastica. Artisticamente più validi i racconti ...
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Diamond, I.A.L.
Patrick McGilligan
Nome d'arte di Itek Dommnici, sceneggiatore romeno, naturalizzato statunitense, nato a Ungheni (Romania) il 27 giugno 1920 e morto a Los Angeles il 21 aprile 1988. [...] fra D. e Billy Wilder, basata su un affine senso dell'umorismo di stampo europeo, che coniugava sentimento e cinismo, permise la realizzazione di alcuni tra i film rimasti nella storia della commedia hollywoodiana degli anni Cinquanta e Sessanta. La ...
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Brooks, Richard
Anton Giulio Mancino
Nome d'arte di Ruben Sax, scrittore, sceneggiatore e regista cinematografico statunitense, di origine russa, nato a Philadelphia il 18 maggio 1912 e morto a Los [...] alle oscure trame politiche, ai problemi relativi alla comunicazione e all'implicita responsabilità dei media, non stemperarono il cinismo e l'ironico pessimismo che percorrono tutte le sue opere, per lo più memorabili, in cui seppe conciliare ...
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Filosofo e uomo politico di Eretria, morto a 74 anni qualche tempo dopo la vittoria di Antigono Gonata a Lisimachia, forse verso il 265 a. C. Dapprima scolaro di Stilpone di Megara, studiò e quindi insegnò [...] che ci restano sul suo pensiero (Diogene Laerzio, Cicerone, Plutarco, Simplicio) fanno ritenere il suo orientamento filosofico una forma di cinismo, mentre in campo etico e logico si avvicina alla scuola megarica, e, per talune tesi, allo stoicismo. ...
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Pseudonimo dello scrittore inglese David J. M. Cornwell (Poole, Dorsetshire, 1931 - Truro, Cornovaglia, 2020). Ha insegnato all'università di Eton, prima di diventare un funzionario del ministero degli [...] l'oggetto della propria narrativa: in The constant gardener (2001; trad. it. 2001), per es., ha denunciato il cinismo delle multinazionali farmaceutiche; in The mission song (2006; trad. it. 2007), ha affrontato temi politici e razziali legati alle ...
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Pseudonimo del cantautore italiano Dario Brunori (n. Cosenza 1977). Artista tra i più significativi del panorama musicale italiano contemporaneo, cosciente erede di una tradizione cantautoriale che spazia [...] sociale, cifra stilistica dei suoi lavori è una narrazione piana e onesta, scevra da ogni retorica o cinismo, delle molteplici quotidianità sofferte dell'oggi, sostanziata da amarezza e profonda empatia, che attraversa pur in una diversificazione ...
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Gabor, Zsa Zsa (propr. Gábor, Sari)
Francesco Costa
Attrice cinematografica ungherese, nata a Budapest il 6 febbraio 1917. Bionda, eccentrica, ironicamente voluttuosa, fu estremamente popolare nella [...] G. ha interpretato ruoli di donne avide di denaro o di aggressive seduttrici, nei quali ha mostrato di riconoscersi con allegro cinismo.
Debuttò in teatro a Vienna a quindici anni, e nel 1936 fu eletta miss Ungheria. Negli anni Quaranta si trasferì ...
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Poeta (n. Siena prima del 1260 - m. tra il 1311 e il 1313). Dal 1281 (anno in cui prese parte alla campagna militare per la conquista del castello di Turri) al 1291 (anno in cui fu coinvolto nel processo [...] sue passioni. Nel passato, s'individuava romanticamente la fonte della poesia dell'A. in un drammatico contrasto, risolto in spavaldo cinismo, tra l'insopprimibile istinto e la coscienza dell'abiezione di esso. Ora si tende invece a veder nell'A. un ...
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FROBE, Gert
Italo Moscati
Fröbe, Gert (propr. Karl Gerhart)
Attore teatrale e cinematografico tedesco, nato a Planitz (od. Zwickau, Sassonia) il 25 febbraio 1913 e morto a Monaco di Baviera il 5 settembre [...] , nella parte dello scanzonato Otto Normalverbraucher, ovvero "consumatore medio", il tipico tedesco passato, sempre con irridente cinismo, dalle distruzioni del conflitto al mercato nero del dopoguerra. Pur continuando con il teatro e il cabaret ...
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Saggista e filosofo rumeno, nato a Răşinari (Sibiu, Transilvania) l'8 aprile 1911, morto a Parigi il 20 giugno 1995. Conseguita la laurea in filosofia nell'università di Bucarest con una tesi su H. Bergson [...] umana e un cupo nichilismo nei confronti dei valori della tradizione culturale, religiosa e filosofica occidentale.
Idealmente vicina al cinismo e allo scetticismo antichi come allo gnosticismo, alle religioni orientali e al misticismo, l'opera di C ...
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cinismo
s. m. [dal lat. tardo cynismus, gr. κυνισμός; v. cinico]. – 1. non com. La dottrina e la setta dei filosofi cinici. 2. Comportamento da persona cinica; impudente ostentazione di disprezzo verso le convenienze e le leggi morali e verso...
cinico
cìnico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. cynĭcus, gr. κυνικός, der. di κύων κυνός «cane»; propr. «canino, simile al cane, che imita il cane», per il dispregio che i cinici professavano per le istituzioni sociali e per le convenienze, con...