CALDERINI, Apollinare
Valerio Castronovo
Nacque a Ravenna in data non precisabile. Appartenente ad una famiglia legata da tempo ai Farnese - per il tramite del cardinal Ranuccio, vescovo di Ravenna [...] idealistica di uno Scipione Ammirato, i cui Discorsi sopra Tacito erano pur presenti al C.) - tutto riduce a gretto e mediocre cinismo e ad un reabsino stanco e disincantato, privo di vero intuito e acume politico. Delle pagine dell'opera di C. vale ...
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GENTILI, Tommaso Maria
Elisabetta Corsi
Nato a Chieti il 14 febbr. 1828, nel 1846 entrò nell'Ordine dei predicatori presso il convento di Penne, concludendo il noviziato con la professione solenne del [...] rivolgimenti sociali dei quali il G. fu testimone, nulla traspare però, dalle sue pagine, della brutalità e del cinismo europei. Gli eventi legati alle guerre dell'oppio sono narrati con assoluto distacco, nel solo interesse di vedere assicurata ...
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BONOMO, Pietro
Gerhard Rill
Nacque nel 1458 a Trieste da Giovanni Antonio e da una Salomea. Quando nel 1468 il padre, capo della fazione imperiale della città, fu assassinato nel corso di un tumulto, [...] , Tibullo, Properzio, Ovidio, Giovenale), il B. scriveva in uno stile spiritoso e duttile, spesso anche venato di cinismo, senza però lasciar trapelare l'autentico sentimento, neanche nelle confessioni personali.
Dopo la morte di Achaz von Sobriach ...
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CASTRINO, Francesco
Gino Benzoni
Nato a Ferrara, attorno al 1560, in un'agiata famiglia - mentre il fratello maggiore Ercole, addottoratosi in medicina, vi diverrà stimato professionista ("medico famosissimo" [...] formulata. Timoroso, dal canto suo, che il C. non giunga, finalmente, a sospettare del Volta, l'Ubaldini, coll'abituale cinismo, consiglia a quest'ultimo "di drizzare tutto il sospetto contro qualche altro di quello a chi egli",il C., "comunicava ...
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BALBI, Girolamo
Gerhard Rill
Nato a Venezia nel dicembre di un anno imprecisato verso la metà del sec. XV, appartenne alla oscura famiglia Accellini (Azalini), ma si chiamò sempre Balbi (nome di una [...] riferite con sorprendente franchezza, la qual cosa lo fece qualche volta scivolare, nonostante la grazia dell'espressione, nel cinismo e nell'oscenità.
A dispetto dell'ammonimento di Erasmo da Rotterdam, che mise in guardia da una sopravvalutazione ...
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D'ANDREA, Girolamo
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Napoli il 12 apr. 1812 dal marchese Giovanni, esponente di una delle famiglie di più antica nobiltà del Regno meridionale, e da Lucrezia Rivera, anch'essa [...] al ristabilimento della sua declinata salute e ne porgo al Signore voti fervidissimi", gli scriveva il 7 maggio con cinismo forse involontario l'Antonelli nel rilasciargli il passaporto per il viaggio: cinque giorni dopo, il 12 maggio 1868, il ...
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cinismo
s. m. [dal lat. tardo cynismus, gr. κυνισμός; v. cinico]. – 1. non com. La dottrina e la setta dei filosofi cinici. 2. Comportamento da persona cinica; impudente ostentazione di disprezzo verso le convenienze e le leggi morali e verso...
cinico
cìnico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. cynĭcus, gr. κυνικός, der. di κύων κυνός «cane»; propr. «canino, simile al cane, che imita il cane», per il dispregio che i cinici professavano per le istituzioni sociali e per le convenienze, con...