IPPIA di Elide
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Giorgio DIAZ DE SANTILLANA
Pensatore greco del sec. V a. C., uno dei più notevoli rappresentanti dell'antica sofistica.
Documenti superstiti del suo [...] spavalderia era un motivo serio: l'ideale dell'αὐτάρκεια, o "sufficienza a sé stesso", non intesa nel senso passivo dei cinici e poi degli stoici (che la facevano dipendere dalla rinuncia alle cose e quindi dalla liberazione dai desiderî e bisogni ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Seneca e lo stoicismo latino
Andrea Piatesi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Seneca è una figura centrale dello stoicismo di età imperiale. [...] , lo storico francese Paul Veyne parla di “morale di semplificazione dell’io” (Seneca, 1999) a proposito di quei filosofi cinici che rinunciavano a ogni bene materiale in nome della dottrina professata. Seneca si trova agli antipodi di tale modello ...
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società Insieme di individui o parti uniti da rapporti di varia natura, tra cui si instaurano forme di cooperazione, collaborazione e divisione dei compiti, che assicurano la sopravvivenza e la riproduzione [...] πόλις (per i latini civitas) non si distingue formalmente dalle più elementari forme di κοινωνίαι (o societates). Sofisti, cinici, epicurei considerano la πόλις risultante da una convenzione che altera l’originario e naturale stato dell’umanità. Un ...
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Filologo tedesco, profondo e acuto investigatore di problemi letterarî e di storia della filosofia antica. Nato ad Amburgo il 18 settembre 1824, studiò a Bonn dal 1844 al '48 sotto Ritschl e Brandis e [...] (1872), la pubblicazione dello pseudo-platonico trattato sull'indistruttibilità del mondo (1876), lo studio su Luciano e i cinici (1879). Per consiglio di lui l'Accademia berlinese iniziò la pubblicazione dei commentatori greci di Aristotele. Le sue ...
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(gr. Kυρήνη) Antica città della Libia da cui prende nome la Cirenaica.
Sua eponima è la ninfa Cirene; figlia di Ipseo re dei Lapiti della Tessaglia, rapita da Apollo che la trasportò in Libia, là dove [...] che, pur nell’evidente contrasto, la collegano ai cinici. Come il cinico tendeva alla sufficienza di sé, così il cirenaico Insieme i cirenaici si trovavano a concordare con i cinici nella svalutazione di ogni realtà che sovrastasse al puro interesse ...
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PEREGRINO PROTEO
Guido CALOGERO
. Personalità assai singolare del sec. II d. C., ondeggiante tra il cristianesimo e il cinismo. Ci è noto soprattutto attraverso il libello di Luciano De morte Peregrini [...] del loro ideale del πόνος, e parimenti arsosi sul monte Eta) e dall'altro offrire a tutti un esempio del dispregio cinico della morte.
Bibl.: E. Zeller, Vorträge und Abhandlungen, II (1877), pp. 154-88; J. Bernays, Lukian und die Kyniker, Berlino ...
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SATIRA (in relazione all'etimologia, da satur, l'esatta ortografia sarebbe satura; satyra è forma tarda dovuta al raffronto con σάτυρα; satira è forma grecanica)
Augusto MANCINI
Ferdinando NERI
Antichità [...] non tanto di contenuto, ma di prosa e versi, l'una e gli altri inventati secondo il modello offerto dal cinico Menippo (sec. III), che Varrone ha però imitato, ma non riprodotto traducendo. Purtroppo non possiamo valutare debitamente il valore della ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giuseppina Brunetti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Balzac, Stendhal e Mérimée, sia pure in maniere alquanto diverse, sono i fautori [...] in generale; molte sue osservazioni manifestano rabbia, disgusto, disprezzo e perfino odio verso gli uomini, che gli appaiono egoisti, cinici, superbi, crudeli e – quel che è peggio, dal suo punto di vista – stupidi. Non soltanto nell’ultimo romanzo ...
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SENOFONTE (Ξενοϕῶν, Xenŏphon)
Arnaldo Momigliano
Storico e moralista ateniese. Figlio di Grillo e di Pandora, del demo di Erchia, appartenente a famiglia della classe dei cavalieri, dunque aristocratico.
Un [...] maggiori problemi del pensiero contemporaneo, si trovava impegnato in questioni comuni con gli altri discepoli di Socrate - Platone e i Cinici in ispecie - e con Isocrate e la sua scuola. In S., più scarso di originalità, la devozione al maestro, la ...
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VIRTÙ
Delio CANTIMORI
Enrico ROSA
Antonia NAVA
. Valore, eccellenza di buona qualità; potenza, vigore, forza, qualità connaturata; retta e costante volontà di fare il bene; armonia di vita. Nella [...] ), pur non fornendo nessuna definizione precisa e unitaria di "virtù". Il concetto socratico di virtù fu sviluppato unilateralmente dai cinici. Per Platone "in ciascuna cosa cui è attribuita una data funzione ci deve essere pure una virtù" e la virtù ...
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cinico
cìnico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. cynĭcus, gr. κυνικός, der. di κύων κυνός «cane»; propr. «canino, simile al cane, che imita il cane», per il dispregio che i cinici professavano per le istituzioni sociali e per le convenienze, con...
Realismo cinico
loc. s.le. m. Movimento artistico cinese sorto negli anni Novanta del Novecento, caratterizzato da uno sperimentalismo libero dagli stereotipi dell’arte di regime dei decenni precedenti. ◆ Esponente del «Realismo cinico», specialista...