I rappresentanti del movimento filosofico iniziato nell’età di Socrate da Antistene e perpetuatosi in tutto lo sviluppo della cultura antica. Il nome deriva dal ginnasio di Cinosarge, il luogo di riunione [...] individuale; così anche la παρρησία, la libertà di linguaggio e di giudizio, è scuola di dura sincerità morale.
La scuola cinica ebbe una vita lunga, mantenendo una sua propria fisionomia accanto alla scuola stoica e protraendosi fino al 4°-5° sec ...
Leggi Tutto
In filosofia, l’atteggiamento per cui i cinici negarono ogni importanza alle divisioni statali, in quanto ogni particolare ordinamento politico appariva loro di ostacolo all’autarchica libertà dell’individuo [...] posta a base di ogni valutazione. Il motivo del c. fu ripreso anche dagli stoici, considerando tutti gli uomini come concittadini di un unico mondo, governati da una legge comune.
Il c. è atteggiamento ...
Leggi Tutto
Termine usato dai cinici e dagli stoici per indicare ciò che lascia l'animo assolutamente indiffereme. Risponde all'ideale del saggio chi considera tali tutte le cose, all'infuori dell'unico bene, che [...] è la virtù, o dell'unico male, che è il vizio: e cioè τὰ μεταξὺ ἀρετῆς καὶ κακίας (Diogene Laerzio, VI, 104).
In senso religioso anziché filosofico questo nome fu usato in due controversie, sorte entrambe ...
Leggi Tutto
Filosofo greco (sec. 4º a. C.). Secondo Diogene Laerzio fu uno dei più antichi cinici, scolaro di Diogene di Sinope. Le sue opere sono andate perdute. ...
Leggi Tutto
Poeta greco di Gadara fiorito nella prima metà del 1º sec. a. C. Fu anche filosofo, seguì la scuola dei cinici e compose, a imitazione di Menippo, delle satire menippee che raccolse col titolo Le Cariti: [...] di esse ci è giunto solo qualche titolo. Ma fu soprattutto poeta di epigrammi; ne rimangono circa 130 nell'Antologia Palatina, quasi tutti erotici; alcuni, i più licenziosi, di amori efebici (ne aveva ...
Leggi Tutto
Apologeta cristiano (n. probabilmente in Siria tra il 120 e il 130). Educato alla cultura greca, fu forse un filosofo vagante sulla moda dei retori o cinici; convertitosi al cristianesimo, più tardi si [...] avvicinò forse a scuole gnostiche e a lui gli eresiologhi antichi fanno risalire la setta degli encratiti; staccatosi dalla Chiesa insegnò in Oriente, ma passò poi ad Antiochia di Siria e altrove. Dopo ...
Leggi Tutto
Figlio d'un Ateniese e d'una schiava di Tracia, solo per metà greco quindi, discepolo, in età matura, di Socrate e, già prima, di Gorgia e d'altri sofisti, Antistene fu il fondatore della scuola che chiamarono [...] difficoltà e di ostacoli, di efficacia di lavoro e d'azione. Il lavoro e l'azione è il concetto nuovo e saldo del Cinico, quasi si potrebbe dire il lato positivo della sua dottrina negativa. La sola cosa chiara che si scorga in questa dottrina, è che ...
Leggi Tutto
Polistrato
Filosofo (3° sec. a.C.). Fu a capo della scuola epicurea dopo Ermarco, a partire dal 250 a.C. Scrisse: Περὶ ἀλόγου καταφρονήσεως («Sul disprezzo irragionevole [delle opinioni popolari]»), [...] in cui si leggono argomenti polemici contro scettici e cinici, e Περὶ φιλοσοφίας («Intorno alla filosofia»); delle sue opere restano frammenti. ...
Leggi Tutto
Storico, filosofo e ammiraglio greco (n. 375 circa - m. 300 a. C.). Discepolo di Diogene di Sinope, accompagnò Alessandro Magno nella sua spedizione in Asia; nel 326 si intrattenne coi gimnosofisti, nei [...] l'utopia sociale e il gusto del favoloso si intrecciano alla realtà (Alessandro è presentato con i tratti del filosofo cinico). Influì molto sulla storiografia romanzata di Alessandro e soprattutto sugli autori (Lambert le Tort, Alexandre de Bernay e ...
Leggi Tutto
Filosofo (sec. 5º d. C.), uno dei rappresentanti dell'estrema fioritura del cinismo. Nonostante il rigore della sua concezione cinica della vita, che lo portava ad avversare ogni scienza e persino la filosofia, [...] ebbe contatti col neoplatonismo ed esercitò l'arte della divinazione, non ammessa dai cinici. ...
Leggi Tutto
cinico
cìnico agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. cynĭcus, gr. κυνικός, der. di κύων κυνός «cane»; propr. «canino, simile al cane, che imita il cane», per il dispregio che i cinici professavano per le istituzioni sociali e per le convenienze, con...
Realismo cinico
loc. s.le. m. Movimento artistico cinese sorto negli anni Novanta del Novecento, caratterizzato da uno sperimentalismo libero dagli stereotipi dell’arte di regime dei decenni precedenti. ◆ Esponente del «Realismo cinico», specialista...