MAILLARD DE TOURNON, Carlo Tommaso
Giacomo Di Fiore
Nacque a Torino il 21 dic. 1668, secondogenito del marchese Vittorio Amedeo e di Cecilia Maria Truchi. Fu avviato alla carriera ecclesiastica e, dopo [...] storici dei gesuiti e si era reso inviso anche a Kangxi allorché, nel 1693, aveva emanato un decreto di condanna dei riti cinesi, che seguiva di solo un anno l'editto di tolleranza del cristianesimo da parte di Kangxi.
Nell'udienza finale di congedo ...
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Touman
Shan-yu («re») degli xiongnu (3° sec. a.C.). Contemporaneamente all’unificazione della Cina, avviò un processo simile nelle steppe sottomettendo e confederando le tribù nomadi; i suoi continui [...] attacchi alle frontiere (214 a.C.) costrinsero i cinesi a una massiccia campagna militare e T. fu sconfitto dal generale Meng Tian. Nel 209 ca. fu ucciso dal figlio Maodun, vero fondatore della potenza . ...
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Missionario (n. Malines 1622 - m. presso Goa 1692); in Cina dal 1656 al 1680, è con P. Intorcetta, C. Herdtrich e F. De Rougemont autore del Confucius philosophus (1687), l'opera che sta al centro della [...] annosa controversia sui riti cinesi. ...
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Funzionario cinese (n. Chenggu, Shaanxi - m. forse ivi 114 a. C.) della dinastia Han. Per incarico dell'imperatore Wu viaggiò nei paesi a occidente della Cina (138-126 a. C.), spingendosi fino alla Battriana. [...] Tale missione estese le conoscenze geografiche cinesi fino ai confini dell'Iran; un altro risultato fu l'introduzione in Cina della coltivazione della vite, della canapa e, forse, di altri vegetali. Fu inviato nuovamente in missione nel 116. ...
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Storico e geografo statunitense (Washington 1900 - Providence 1989). Svolse ricerche geografiche in Manciuria (1929-30); direttore del periodico Pacific affairs (1934-41), consigliere di Chiang Kai-shek [...] e della storia dell'Asia Centrale, ha studiato il problema della "frontiera", considerando in concreto quella russa e quella cinese; ha studiato inoltre i problemi delle nazionalità, dal Sinkiang alla Manciuria. Opere principali: Manchuria, cradle of ...
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Gesuita (Parigi 1652 - Roma 1730) delle missioni estere di Parigi, si recò nel Siam (1681) e, nel 1683, in Cina: qui divenne provicario per il Fujian, Jiangxi e Zhenjiang (1684) e nel 1687 vicario apostolico [...] del Fujian; M. condannò alcuni riti cinesi in opposizione all'atteggiamento allora prevalente fra i missionarî, che ricorsero a Roma: ma il Sant'Uffizio approvò le proibizioni di M. (1704). Il persistere contro le tradizioni religiose della Cina, in ...
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Pirata (n. Hirado, Nagasaki, 1624 - m. 1662), noto anche come Coxinga (Koshinga, Cotsen, ecc.) dal soprannome Guoxingye ("Signore dal cognome imperiale"). Combatté a lungo per la causa dei Ming anche dopo [...] la caduta della dinastia (1644) con audaci imprese lungo le coste cinesi. Nel 1661 s'impegnò nella riconquista di Formosa occupata dagli Olandesi, costringendoli alla capitolazione (1662). Abbandonato dai suoi seguaci si uccise, ma l'isola rimase in ...
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Ammiraglio (n. Abbeville 1827 - m. Mari del Sud 1885); fu dal 1880 al 1882 governatore della Nuova Caledonia. Nel 1883 conseguì successi nell'Annam e s'impadronì della capitale; passato al comando supremo [...] nel Tonchino, combatté con successo contro le truppe mercenarie cinesi dette Bandiere Nere. Comandante di squadra, dopo la violazione del trattato di Tianjin (febbr. 1885), contribuì all'annientamento della flotta cinese. ...
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Scrittore italiano (n. Torino 1962). Laureato in Economia e commercio all'univ. di Torino, dopo aver lavorato presso la casa editrice Bompiani (1989-91) è passato all'Einaudi (dal 1991) dove si occupa [...] del settore dedicato alla narrativa straniera. Ha scritto: Vasi cinesi (1989) e Traslochi (1992), segnati dalla poetica del gioco e della metalettura. Il romanzo successivo, Padri di padri (1997) è più orientato al recupero delle modalità stilistiche ...
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Attore e scrittore (Parigi 1742 - ivi 1812). Sembra che fosse figlio naturale di Luigi XV. Fu attore mediocre, nella compagnia di Nicolet; riuscì meglio come autore di vaudevilles, e scrisse, dal 1770, [...] alcune centinaia di commedie popolari e libretti per spettacoli di ombre cinesi. Fu l'arguto creatore di due tipi di comici che ebbero gran voga per alcuni anni, Janot, un pover'uomo stupido, sempre vittima delle circostanze (in Janot ou les battus ...
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-cinesi
-cinèṡi [dal gr. κίνησις «movimento»]. – Secondo elemento di parole composte derivate dal greco o formate modernamente (come autocinesi, cariocinesi, ecc.), che significa «movimento» (v. anche -cinesia). Solo in rari casi, e per singoli...
cinesi
cinèṡi s. f. [dal gr. κίνησις «movimento»]. – In etologia, termine generico con cui si designa una classe di reazioni motorie cui possono essere soggetti organismi non sessili (animali, vegetali unicellulari, batterî), che sono dovute...