Popolazione stanziata nella Cambogia, oltre che in alcune regioni limitrofe della Thailandia e nella zona meridionale della Cocincina. Essi rappresentano la fusione avvenuta in antico, in epoca precedente [...] un’origine indiana, ma negli ultimi due secoli la penetrazione annamita ha introdotto fra i K. molti costumi di origine cinese.
Arte
L’arte k., per le formule architettoniche e l’iconografia, si riallaccia alla civiltà indiana, ma con una propria ...
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McCAWLEY, James D.
Giulio Lepschy
Linguista statunitense di origine scozzese, nato a Glasgow il 30 marzo 1938. Laureato in matematica all'università di Chicago (1958), ha poi conseguito un dottorato [...] situazioni in cui si manifesta la comunicazione linguistica. I suoi interessi vertono principalmente sulla sintassi del giapponese, del cinese e dell'inglese, ma si è occupato anche di molte altre lingue. Le sue opere principali consistono di ...
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Natura e cultura nel linguaggio
Elizabeth Bates
(Center for Research in Language, University of California San Diego, California, USA)
In questo saggio vengono discussi la struttura, le origini, lo sviluppo [...] conoscenze innate si realizzano in lingue specifiche come il cinese o il francese. Agli albori della grammatica generativa la . Non bisogna però pensare che la vita per il bambino cinese sia più semplice, in quanto dovrà dominare un sistema in ...
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GORRESIO, Gaspare
Irma Piovano
Nacque a Bagnasco, piccolo centro montano dell'alta Val Tanaro, nel Cuneese, il 18 genn. 1807 da Giovanni Battista, notaio, e da Clotilde Dealberti.
Compiuti gli studi [...] gli aveva fatto avere il sostegno economico del sovrano. A Parigi il G. ebbe modo di apprendere anche la lingua cinese dal grande sinologo S. Julien, ma fu soprattutto assorbito dagli studi della lingua e della letteratura sanscrita, che egli compì ...
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Dell’Oriente, cioè in genere dei paesi posti a E dell’Europa, e quindi soprattutto dei paesi asiatici, ma con estensione più o meno vasta secondo il significato che nei vari tempi è stato attribuito a [...] , in special modo, l’egiziano antico, l’arabo, l’ebraico, il siriaco, l’etiopico, il turco, il persiano, il sanscrito, il cinese e il giapponese.
politica Patto o. (o asiatico) Patto di mutua assistenza concluso a Teheran l’8 luglio 1937 fra Turchia ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] regge se proiettata sulla varietà delle lingue, dato che in molte lingue dalla morfologia scarsa o nulla (dall’inglese fino al cinese), le classi di parole variabili come il verbo italiano devono essere definite su altra base, per es., sintattica o ...
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grammatica
Franco De Renzo
Le norme che regolano una lingua
Nell'opinione di molti la grammatica rappresenta una parte dello studio della lingua, spesso fatta di faticosi esercizi o di regole da imparare [...] in pratica semplicemente comunicando con gli altri. È in questo senso che diciamo che esiste una grammatica italiana, inglese, cinese, giapponese, spagnola, russa, polacca e così via.
Per Francesi e Inglesi è, per esempio, automatico specificare il ...
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La lessicalizzazione è il processo per cui nuove unità linguistiche che in una fase precedente non erano considerate lessicali vengono a far parte del lessico di una lingua; lessicalizzato significa perciò [...] lingue romanze, che lessicalizzano sia la direzione che il percorso nel lessema verbale, e altre, come l’inglese, il cinese, le lingue ugro-finniche, che lessicalizzano direzione e percorso in un elemento esterno connesso col verbo: la differenza si ...
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UNIVERSALI LINGUISTICI
Raffaele Simone
Il termine universali linguistici indica l'insieme di proprietà che risultano comuni a tutte le lingue del mondo o perlomeno a un alto numero di esse. Alcuni u. [...] →scientifico), ma non è vero l'inverso: esistono quindi lingue che hanno derivazione ma non flessione (così il cinese mandarino).
Greenberg accertò anche che le lingue non sfruttano tutte le possibilità teoriche che hanno a disposizione, ma solamente ...
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L’espressione foreigner talk (dall’ingl. foreign «straniero» e talk «parlata»), introdotta come termine tecnico da Ferguson (1971), indica il modo semplificato con cui si parla a interlocutori stranieri [...] morfologia verbale (Valentini 1994):
(10) [che cosa sono i ravioli?] abbiamo mangiato ristorante cinese «li abbiamo mangiati al ristorante cinese».
Sebbene le strategie di foreigner talk siano prevalentemente individuali, quando si realizzano le ...
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Cinese
(cinese), s. m. Per antonomasia, Sergio Cofferati, esponente politico del centrosinistra e già segretario generale della Cgil, così soprannominato per il taglio a mandorla dei suoi occhi. ◆ L’hanno capito anche i cinesi: la scorsa settimana...
cinese
cinése agg. e s. m. e f. – 1. Della Cina: storia, letteratura, arte c.; padiglione alla c., chiosco; ombre c., gioco di ombre fatte con le mani su una parete; piatto c., strumento musicale a percussione che fa parte della batteria (v....