Picabia, Francis
Gianni Rondolino
Pittore, scrittore e scenarista cinematografico francese, nato a Parigi il 22 gennaio 1879 e morto ivi il 30 novembre 1953. Artista multiforme, personalità tra le più [...] , da sinistra a destra, da destra a sinistra. Vi voglio dunque chiedere di acconsentire, per pochi istanti, a recarvi nel mio cinema: i posti sono tutti buoni, e vi sarà facile ottenere il migliore; potrete installarvi nel vostro letto e godervi la ...
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Sartre, Jean-Paul
Arnaldo Colasanti
Scrittore, drammaturgo e filosofo francese, nato a Parigi il 21 giugno 1905 e morto ivi il 15 aprile 1980. Protagonista del dibattito novecentesco nell'ambito del [...] , 1943; Situations I-IX, 1947-1976; L'idiot de famille. Gustave Flaubert de 1821 à 1857, 1971-72), S. iniziò a occuparsi di cinema già nel 1929-30, quando girò con la Beauvoir e Paul Nizan un film mai uscito, Le vautour de la sierra, mentre nel 1946 ...
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Scrittore spagnolo (n. Madrid 1955). Figlio di madre francese e padre spagnolo, dopo gli studi in Storia e Antropologia si è dedicato per qualche tempo al cinema, lavorando come sceneggiatore e produttore; [...] parte della vita viaggiando, traendo ispirazione e materiale per i suoi romanzi. Dal 1992, infatti, ha preferito la narrativa al cinema: dopo Senderos de libertad (1992), El pie de Jaipur (1995), Era medianoche en Bhopal(2001, scritto con D. Lapierre ...
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Canudo, Ricciotto
Alberto Boschi
Teorico e critico cinematografico, nato a Gioia del Colle (Bari) il 2 gennaio 1877 e morto a Parigi il 10 novembre 1923. Poeta, drammaturgo, romanziere, saggista e instancabile [...] 1911), fu ricordato da Jean Epstein (in Le cinématographe vu de l'Etna, 1926) come il padre fondatore dell'estetica del cinema. Se può apparire esagerato parlare di lui come del primo teorico della nuova arte, non si può non riconoscergli il merito ...
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Bíró, Lajos
Riccardo Martelli
Scrittore, produttore e sceneggiatore cinematografico ungherese, nato a Nagyvárad (od. Oradea, Romania) il 22 agosto 1880 e morto a Londra il 9 settembre 1948. Lavorò per [...] di Bagdad) di Ludwig Berger e Michael Powell (in collaborazione con altri). Riprese quindi l'attività letteraria; tornò al cinema poco prima della morte, collaborando nuovamente con A. Korda per la commedia An ideal husband (1948; Un marito ideale ...
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Scrittore e drammaturgo francese (Maisons-Laffitte 1889 - Milly-la-Forêt, Fontainebleau, 1963). Svolse un'attività multiforme, dedicandosi alla poesia e al romanzo, al teatro e al cinema, alla pittura [...] e al disegno, illustrando molti suoi libri. Nella sua copiosa produzione si trovano tracce di tutti i movimenti d'avanguardia, da lui tentati più come sperimentatore che come vero e convinto aderente. ...
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Pleynet, Marcelin
Daniele Dottorini
Poeta e saggista francese, nato a Lione il 23 dicembre 1933. Tra i protagonisti del dibattito intellettuale francese negli anni Sessanta e Settanta, P. ha lavorato [...] 1998 è stato titolare della cattedra di estetica all'école nationale supérieure des Beaux-Arts di Parigi.
Pur non occupandosi direttamente di cinema, P. fu al centro del dibattito su questa forma d'arte a partire da un'intervista pubblicata sul nr. 3 ...
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Scrittore argentino (Mar del Plata 1943 - Buenos Aires 1997). Giornalista, esordì nel 1973 col romanzo Triste, solitario y final (trad. it. 1975), ironico omaggio al cinema americano e al romanzo giallo. [...] Esule in Francia (1976-83), denunciò l'oppressione della dittatura argentina nelle storie realistico-grottesche di No habrá más penas ni olvido (1979; trad. it. 1979) e Cuarteles de invierno (1981; trad. ...
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Lindsay, Vachel Nicholas
Daniela Angelucci
Poeta e scrittore statunitense, nato a Springfield (Illinois) il 10 novembre 1879 e morto ivi il 5 dicembre 1931. Autore del primo testo teorico in lingua [...] heart: a life of Vachel Lindsay, New York 1959.
F. Di Chio, America 1900-1915: i primi passi del pensiero teorico sul cinema, in "Lo spettacolo", 1992, 1.
L. Goldstein, The American poet at the movies. A critical history, Michigan 1995, pp. 19-35 ...
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Scrittore inglese (Berkhampstead, Hertfordshire, 1904 - Vevey 1991). Valendosi efficacemente della tecnica del moderno romanzo del brivido e dell'avventura (H. James, J. Conrad) e di quella cinematografica, svolse [...] sul "peccatore", che gli appare preda quasi innocente del peccato. Tra i romanzi, molti dei quali adattati o scritti per il cinema: The power and the glory (1940, forse la sua opera migliore), The third man (1950), The quiet American (1955),Our man ...
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cinema
cìnema s. m., invar. – Forma accorciata (sull’esempio del fr. cinéma) di cinematografo, penetrata largamente nell’uso così da soppiantare quasi interamente il termine originario (soprattutto nel sign. di sala cinematografica: andare...
nonfiction (non-fiction, non fiction) s. f. inv. 1. Genere che include opere letterarie, filmiche e prodotti televisivi che presentano elementi non finzionali e fondati sulla realtà. | In senso concreto, la singola opera appartenente a tale...