STEFANO FIORENTINO
Pittore fiorentino, allievo di Giotto, attivo dall'ultimo decennio del Duecento alla prima metà del Trecento.L'artista è ricordato per la prima volta nel 1347, quando compare come [...] (Trecentonovelle, CXXXVI) nomina S. tra i migliori maestri "che siano stati da Giotto in fuori" insieme a Cimabue, Bernardo Daddi e Buonamico Buffalmacco. Filippo Villani (De origine civitatis Florentiae; 1400 ca.), esaltandone le doti di mimesi ...
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TORRITI, Jacopo
A. Tomei
Pittore e mosaicista, attivo ad Assisi e a Roma nella seconda metà del Duecento.Con Pietro Cavallini (v.) e Filippo Rusuti (v.), T. fu uno degli artefici del rinnovamento pittorico [...] 1956, pp. 66-68; I. Ugurgieri, Le pompe sanesi, II, Pistoia 1649, p. 329; F. Baldinucci, Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua, I, Firenze 1681, p. 41 (rist. anast. Bologna 1976); G. Della Valle, Lettere sanesi, I, Venezia-Roma 1782, p ...
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Piacenza, Giuseppe Battista. – Architetto italiano (Torino 1735 - Pollone 1818). Formatosi alla scuola di B. Alfieri, soprastante dei Palazzi Reali di Torino dal 1757, tra i suoi primi incarichi a committenza [...] sua attività di ricerca è attestata da numerose pubblicazioni, quali la riedizione critica delle Notizie de’ professori del disegno da Cimabue in qua di F. Baldinucci (1767-74) e una Vita di Michelangelo Buonarroti (1812). Membro dell'Accademia delle ...
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SIENA
E. Guidoni
I. Moretti
V. Ascani
E. Carli
A. Capitanio
(lat. Saena Etruriae, Sena Iulia)
Città della Toscana, posta in una zona collinare tra le valli dell'Arbia e dell'Elsa.
Urbanistica
Lo [...] , Coll. Odescalchi) e culminante con la pala Rucellai (Firenze, Uffizi). Con l'approssimarsi del nuovo secolo, l'influsso di Cimabue - ancora presente nella grandiosa vetrata del duomo di S., databile agli anni 1287-1288 (Carli, 1946), per la quale l ...
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UMBRIA
P. Scarpellini
Regione dell'Italia centrale, tra Toscana, Marche e Lazio, compresa nell'alto e medio bacino del Tevere e limitata verso E dalla catena appenninica.
Storia e urbanistica
I confini [...] Notari, in Il Palazzo dei Priori di Perugia, a cura di F.F. Mancini, Perugia 1997, pp. 211-233; L. Bellosi, Cimabue, Milano 1998; C. Fratini, I dipinti della cattedrale di San Giovenale dal XIII secolo al primo Quattrocento e il contesto pittorico ...
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CAVALLINI, Pietro
A. Tomei
(o Pietro de' Cerroni)
Artista attivo principalmente a Roma e a Napoli tra l'ultimo quarto del Duecento e il primo decennio del Trecento.Scarse e variamente interpretate, [...] e definitiva breccia nel bipolarismo stilistico entro cui essa era stata fino a quel momento racchiusa: l'influsso del passaggio di Cimabue per Roma nel 1272 da un lato e la tradizione bizantina dall'altro. Si vide, allora, che nell'ultimo quarto del ...
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gotica, arte
Flaminia Giorgi Rossi
L'ultimo grande stile europeo dell'arte medievale
Il luogo di nascita e di diffusione del gotico è la Francia settentrionale. Il termine gotico venne usato originariamente [...] affreschi di tema civile nel Palazzo pubblico di Siena: le allegorie del buono e del cattivo governo. A Firenze operano invece Cimabue e Giotto. Il primo introduce nelle sue opere, ancora legate a schemi bizantini, un nuovo senso di umanità. Le sue ...
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DELLA VALLE, Guglielmo (al secolo Pietro Antonio o Giovanni Antonio)
Guido Fagioli Vercellone
Nacque tra il 1740 e il 1750, probabilmente nel 1745. Il luogo è incerto.
L'unico autore che dia una data [...] che la senese non reggeva al mero confronto, e allora elaborò una sua teoria, secondo la quale la scuola fiorentina dopo Cimabue era estinta, mentre la senese, che gli appariva indipendente da quella e anzi più antica, era sopravvissuta molto più a ...
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GUIDO da Siena
A. G. De Marchi
Pittore attivo presumibilmente nella seconda metà del Duecento e di cui non vi sono notizie nelle fonti documentarie.La figura di G., per lungo tempo portata a esempio [...] dall'antica querelle critica. Lo studioso ha pure approfondito il senso dei collegamenti con la cultura figurativa di Cimabue anticipati da Stubblebine (1964), giungendo a immaginare che negli anni settanta del Duecento G. avrebbe risentito in modo ...
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APOCALISSE
P. K. Klein
L'A. è un genere letterario giudaico-protocristiano che ha per contenuto la rivelazione (in gr. ἀποϰάλυψιϚ) di eventi passati, presenti e futuri: in particolare la predizione [...] 15-33; F. Joubert, L'Apocalypse d'Angers et les débuts de la tapisserie historiée, BMon 139, 1981, pp. 125-140; I. Hueck, Cimabue und das Bildprogramm der Oberkirche von S. Francesco in Assisi, MKIF 25, 1981, pp. 279-324; P. K. Klein, Les Apocalypses ...
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maesta
maestà (letter. ant. maiestà, maiestade, maiestate) s. f. [dal lat. maiestas -atis, der. di maior «maggiore»]. – 1. Gravità nobile e solenne, autorità, grandezza che una cosa ha in sé o nell’aspetto, tale da ispirare riverenza o stupefatta...
grido
s. m. [der. di gridare] (pl. le grida, dell’uomo; i gridi, degli animali, o anche dell’uomo, se isolati o comunque non considerati nel loro complesso). – 1. a. Voce (suono inarticolato, parola, esclamazione e sim.) emessa con forza,...