Matematico (Warley Wood, Yorkshire, 1561 - Oxford 1630). Studiò a Cambridge e ivi insegnò fino al 1596; insegnò poi a Londra e a Oxford. Amico di Nepero, discusse con lui intorno alla costruzione delle [...] tavole dei logaritmi a base 10, logaritmi che presero poi nome appunto da Briggs. Calcolò con 14 cifre decimali i logaritmi a base 10 dei numeri da 1 a 20.000 e da 90.000 a 100.000, che pubblicò (con gli altri intermedî, calcolati da A. Vlacq) nella ...
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La scienza bizantina e latina prima dell'influsso della scienza araba. Aritmetica e geometria
Menso Folkerts
Aritmetica e geometria
Le discipline matematiche del quadrivio
Tra il 500 e il 1100 ca., [...] e altri scritti anonimi risalenti all'XI sec. o agli inizi del XII. Con una certa frequenza, in tali testi, le nuove cifre erano indicate con denominazioni che talvolta tradivano l'origine araba (1=igin; 2=andras; 3=ormis; 4=arbas; 5=quinas; 6=cal ...
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Numeri, calcoli, misure
Anna Parisi
L'invenzione dei numeri
Fin da tempi antichissimi gli esseri umani sapevano contare. L'uso dei numeri rendeva possibile la risoluzione di molti problemi legati alla [...] non avessimo lo zero non potremmo scrivere il numero dieci. Per i numeri seguenti, fino al 19, usiamo in successione tutte le cifre a disposizione, riempiendo mano mano la posizione delle unità: 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19.
A questo punto, per ...
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generatore pseudo-casuale
Fabrizio Luccio
Una sequenza C di elementi tratti da un insieme S è casuale se l’apparizione di ciascun elemento non può essere predetta con probabilità diversa da quella che [...] ha probabilità pari a 1/10 di apparire in C e la prossima apparizione di una data cifra non è prevedibile con probabilità diversa da 1/10. Una sequenza pseudo-casuale P ha proprietà statistiche complessive simili a quelle delle sequenze casuali ma ...
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primo
primo [agg. e s.m. Der. del lat. primus, superlativo di pri "innanzi" (di cui è comparativo prior)] [LSF] Che precede altre cose ordinate nello spazio o nel tempo, usato in molte locuz. (per quelle [...] alle voci relative). ◆ [ALG] s.m. Numerale ordinale che apre una successione di elementi; simb. 1° in cifre arabiche e, abbastanza spesso, I in cifre romane. ◆ [MTR] [ALG] s.m. Lo stesso che minuto p., unità di misura sessagesimale di angoli, pari ...
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arrotondamento
arrotondaménto [Atto ed effetto dell'arrotondare "rendere rotondo" e, per traslato, "più comodo"] [ALG] Sostituzione di un numero, in partic. esprimente una misura fisica, con altro numero [...] (per es., il più prossimo numero intero, il più prossimo multiplo del dieci) e, in genere, con un numero piccolo di cifre e quindi più comodo a maneggiarsi; va effettuato con certe norme (regole di a.) e comunque introduce un errore (errore di a ...
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frazione
frazióne [Der. del lat. fractio -onis, dal part. pass. fractus di frangere "rompere"] [LSF] Ciascuna delle parti in cui è diviso o è divisibile un tutto. ◆ Il rapporto fra due numeri interi, [...] dalla parte intera e dall’antiperiodo, e come denominatore il numero formato da tanti 9 quante sono le cifre del periodo seguito da tanti zeri quante sono le cifre dell’antiperiodo, e riducendo poi ai minimi termini: per es., 4.333...= (43-4)/9=39/9 ...
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Probabilità
Gian-Carlo Rota e Joseph P.S. Kung
*La voce enciclopedica Probabilità è stata ripubblicata da Treccani Libri, arricchita e aggiornata da un contributo di Marco Li Calzi.
sommario: 1. Introduzione. [...] famiglia di variabili casuali indipendenti {Xi}, ove Xi(ω) assume il valore 0 o 1 a seconda che sia 0 o 1 la i-esima cifra del dato ω ∈ Ω. Un semplice calcolo mostra che
così che, come era prevedibile, il numero minimo di tentativi è n.
Un'immagine ...
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Nel linguaggio scientifico, si dice di un fenomeno, di una proprietà che si manifesta o si ripete a intervalli regolari di tempo, di spazio o di un’altra variabile.
Biologia
Molte funzioni biologiche [...] a un intervallo di lunghezza uguale al periodo) che si ripete indefinitamente.
Numero decimale p. Numero decimale avente infinite cifre le quali però, a partire almeno da un certo punto, si ripetono indefinitamente a gruppi identici. Ciascuno di tali ...
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ZERO (fr. zéro; sp. cero; ted. Null; ingl. zero)
Michele Cipolla
Lo zero è da riguardarsi come numero nel senso cardinale (v. numero), quando risponde alla domanda "quanti sono gli oggetti (di una data [...] C., che si comincia a far uso di un segno per lo zero (un cerchietto, pieno o no), accanto a cifre già usate da varî secoli (v. cifra) per rappresentare i numeri da uno a nove, e si sviluppa così il sistema di numerazione decimale fondato sul valore ...
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cifra
(ant. cìfera) s. f. [dal lat. mediev. cifra, e questo dall’arabo ṣifr «nulla, zero», che è un calco del sanscr. śūnyá «vuoto, zero»]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano graficamente lo zero (c. non significativa) e i...
cifrare
v. tr. [der. di cifra]. – 1. a. Rappresentare, un nome o altre parole, mediante cifre, cioè con le sole iniziali o con abbreviazione convenzionale: cifrava il proprio nome e cognome F. Z.; anche rifl.: un’associazione che si cifra...