Latinista (Napoli 1866 - Milano 1926); professore di letteratura latina all'univ. di Catania (1901-09), poi a Pavia (1909-20). Autore di un dizionario dell'uso ciceroniano (1899), di ricerche storico-letterarie [...] (Dioniso, 1911; Le credenze d'oltretomba nelle opere letterarie dell'antichità classica, 1926); direttore della rivista Athenaeum e della collezione di edizioni critiche di classici latini Corpus Scriptorum ...
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Filologo classico e pedagogista (Tennstedt, Erfurt, 1707 - Lipsia 1781). Uno dei maggiori promotori in Germania del neoumanesimo; pubblicò un'edizione di Cicerone (1739, suppl. 1777) e un dizionario ciceroniano [...] (Clavis ciceroniana, 1777). Come teologo sostenne un'interpretazione dei fatti religiosi fondata esclusivamente sulle ricerche filologiche e storiche. Come pedagogista, sulle orme di J. M. Gesner, pose ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] solo come iniziale di alcuni nomi propri, come Kalendae, Kaeso) e il Q fu limitato all’impiego davanti a u seguito da vocale (quantus). Al tempo di Cicerone l’alfabeto l. si presentava formato di 21 lettere:
A B C D E F G H I K L M N O P Q R S T V ...
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Il verbo volgarizzare (attestato dal 1268) significa, in senso stretto, volgere un testo latino in lingua volgare (secondo un processo di traduzione ‘verticale’, dalla lingua più prestigiosa a una meno); [...] l’oratoria e la retorica, intesa come arte del rettore comunale (ne sono esempio la Rettorica di Brunetto Latini, dal ciceroniano De inventione, e le varie versioni toscane e bolognesi del Fiore di rettorica, dalla Rhetorica ad Herennium), o la ...
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CALONGHI, Ferruccio
Gerardo Bianco
Nacque a Cremona il 1º marzo 1866 da Bartolomeo e Annalena Mora. Si iscrisse alla facoltà di lettere e filosofia dell'università di Torino, dedicandosi allo studio [...] , in Misc. Stampini, Torino 1921, pp. 77-81; Albii Tibulli aliorumque carminum libri IV, Augustae Taurinorum 1928; Leggendo il "Brutus" ciceroniano, in Historia, III(1929), pp. 692-700; Un passo diGellio, ibid., IV(1930), pp. 280-293; Il cod. Papa di ...
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COGNOLATO, Gaetano
Marita Zorzato
Nato a Padova il 9 ag. 1728 da Antonio e da Anna (Padova, Bibl. del Seminario, cod. 864/I, 1735), entrò in seminario nel novembre del 1737, La famiglia - aveva altri [...] l'opera, confermando l'assoluta padronanza dei classici e della lingua latina, il gusto per l'ampiezza solenne del periodare ciceroniano e per il vocabolo raro, l'attenzione per le innovazioni del linguaggio, la perizia del retore e, insieme, i ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] uno stile eclettico; Bembo, per contro, indicava due modelli a cui attenersi in maniera sostanziale, se non proprio esclusiva: Cicerone e Virgilio, l’uno per la prosa, l’altro per la poesia.
Veniva proposta insomma, in riferimento alla lingua latina ...
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La corrispondenza epistolare comincia a diffondersi nella prima metà del Duecento, in concomitanza con la diffusione degli usi scritti del volgare, in seguito a due mutamenti di carattere materiale: l’inizio [...] genere letterario superando le consuetudini mediolatine e riallacciandosi direttamente alla tradizione classica, in particolare al modello ciceroniano.
La grande novità, che fece delle raccolte petrarchesche un modello a cui avrebbero guardato gli ...
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Baldassarre Castiglione nacque a Casatico, presso Mantova, il 6 dicembre 1478. Dal 1504 al 1513 visse a Urbino, uno dei maggiori centri della cultura rinascimentale, e svolse numerose missioni diplomatiche [...] è una delle parole-chiave della sua concezione cortigiana. Ma la qualità della prosa del Cortegiano, che rinnova il modello ciceroniano del De oratore, si coglie nella sintassi e nella proporzione delle frasi legate da una salda successione di nessi ...
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GAZA, Teodoro
Concetta Bianca
Figlio di Antonio, nacque a Salonicco probabilmente intorno al 1408-10. Suoi fratelli furono Andronico, Giorgio e Demetrio.
Se il luogo di nascita del G. è confermato dal [...] , a cura di E. Pinto, Napoli 1975; Epistolae, a cura di P.L.M. Leone, Napoli 1990. Per la traduzione in greco di Cicerone: T. Gaza, M. Tullii Ciceronis liber de senectute in grecum translatum, a cura di G. Salanitro, Leipzig 1987.
Fonti e Bibl.: M ...
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ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...
cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...