CASOPERO, Giano Teseo
Mauro De Nichilo
Nacque a Cirò (l'antica Psychròn, donde il patrionimico Psicroneo) il 10 apr. 1509 da Agamennone, di famiglia un tempo ricca e nobile, originaria di Lecce, emigrata [...] letterari, frequentando i corsi di Lazzaro Bonamico e partecipando alle vivaci polemiche pro e contro il volgare, pro e contro Cicerone. A Padova si sistemò, a partire dal febbraio 1534, nel Collegio del Santo o Pratense. Non facili furono gli anni ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Ultime forme della letteratura tardoantica
Silvia Azzarà
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La fine dell’Impero d’Occidente, con la nascita [...] al Somnium Scipionis, che hanno tra l’altro il merito di aver contribuito alla conservazione del passo del De republica di Cicerone: i Commentarii sono costruiti in realtà come una serie di trattazioni su argomenti vari che prendono spunto dal testo ...
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BEMBO, Bonifacio
Armando Balduino
Di famiglia di origine cremonese, visse nella seconda metà del sec. XV; di lui ignoriamo qualsiasi altro dato: l'anno esatto della nascita e i modi e i tempi della [...] una mediocre "correttezza" formale (l'Oratio per Ludovico Sforza, per es., è scritta in uno scorrevole, ma impersonale, latino ciceroniano). Dal costume letterario del '400 egli ereditò, oltre i pregi di una sempre più ampia e diffusa cultura, anche ...
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LUGARI, Niccolò
Fiammetta Cirilli
Nacque a Cremona nel 1447 da Martino, di nobile famiglia cittadina, e da una non meglio nota Caterina. Fonte principale per la sua scarna biografia è l'Oratio qua deflet [...] è un elogio di s. Francesco e dell'Ordine da lui istituito, composta "in uno stile puramente classico, anzi ciceroniano" (ibid.).
Nel 1492, il L. compose una Laudatio funebris del filosofo, astronomo e matematico cremonese Giovanni Battista Plasio ...
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Rand, Edward Kenneth
Dante Della Terza
Studioso nordamericano (1871-1945), allievo della Harvard University; più tardi (1898-1900) studia a Monaco, con L. Traube, cui deve una buona formazione di paleografo [...] della verità del Paradiso. Come l'Agostino del De Quantitate animae si rivela al critico una sorta d'intermediario tra il Cicerone più platonizzante e il D. autore del Paradiso, così l'Agostino più impegnato e severo del De Civitate Dei diventa l ...
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fermo
Domenico Consoli
Il significato proprio di " stabile ", " fisso " è attestato al suo più alto grado nel linguaggio astronomico del Convivio a proposito del cielo nono o Primo Mobile, che ha i [...] ti contieni, ha il valore avverbiale di " con costanza ".
In Cv IV XII 6 in nullo tempo per fermo [così è reso il ciceroniano mehercule di Par. I I 6]... dissi, ha il valore avverbiale di " sicuramente ", come anche in If XXIX 63 i poeti hanno per ...
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GIROLAMO, santo
Angelo FICARRA
Anna Maria CIARANFI
, È una delle figure più rappresentative e complesse nella storia della Chiesa e dell'antica letteratura cristiana.
È ricordato sempre col solo [...] lettere specialmente appaiono la sua educazione retorica e il lungo studio dei classici che gli hanno valso il titolo di Cicerone cristiano e maestro della prosa cristiana per i secoli posteriori; in esse appaiono anche i suoi ideali ascetici, difesi ...
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PLINIO il Giovane (C. Plinius Caecilius Secundus)
Marco Galdi
Nacque a Como, Novum Comum, antica colonia di Cesare, nell'anno 61 o 62 d. C., sotto il regno di Nerone. All'epoca dell'eruzione del Vesuvio [...] malgoverno dei Betici, contro Mario Prisco, reo di concussione, ed altri.
Per quanto, però, Plinio si fosse proposto a modello Cicerone, e vagheggiasse in lui l'ideale più alto di eloquenza che si studiava in tutti i modi di raggiungere, pur tuttavia ...
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GIOVIO, Paolo
T. C. Price Zimmermann
– Nacque a Como da Luigi Zobio, notaio, di famiglia patrizia, ed Elisabetta Benzi. La data di nascita cui viene comunemente dato credito è il 21 apr. 1483, sebbene [...] storia – dichiarava – una tale libertà non è concessa (Iovii opera, I, p. 174). Non solo: lo storico è sottoposto al vincolo ciceroniano di dire non solo la verità, ma tutta la verità. Il mondo sa, così affermava il G. riaffrontando l'argomento al ...
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lussuria
Giuseppe Santarelli **
Il vocabolo ricorre anzitutto in luoghi specifici della Commedia, e cioè a proposito dei lussuriosi puniti nel secondo cerchio dell'Inferno, e indi nella valutazione [...] vizio di l.: i peccator carnali, / che la ragion sommettono al talento (If V 38-39). Il concetto era antico. Già Cicerone aveva scritto che gli appetiti debbono ubbidire alla ragione (v. anche Cv II VII 4).
La locuzione era nota anche ai Provenzali ...
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ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...
cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...