BONAMICO (Bonamici, Buonamici, Buonamico), Lazzaro (Lazzaro da Bassano)
Rino Avesani
Figlio di Amico e Dorotea, nacque a Bassano del Grappa non nel 1479, come generalmente si scrive in base a un'erronea [...] arrivò a Bologna l'11 dic. 1522; il 16 dello stesso mese il B. cominciò a leggere all'allievo le lettere di Cicerone, e su questo testo si svolgevano le lezioni ancora nel febbraio successivo. Non sappiamo se il B. abbia insegnato al Gonzaga per ...
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Uomo politico, giurista e storico romano (n. 154 a. C. - m. dopo il 78 a. C.), amico di uomini politici di tendenze conservatrici e di educazione filosofica greca, specialmente stoica, come Muzio Scevola, [...] dovette andare in esilio, che gli fu alleviato dalle città di Asia da lui beneficate. A Smirne lo andò a trovare (78) Cicerone, che finse più tardi di aver ricevuto da lui la materia per il De republica. Negli anni di esilio scrisse un'autobiografia ...
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Federico Lenzerini
Abstract
Nel diritto internazionale contemporaneo il principio del patrimonio comune dell’umanità si è affermato nell’ambito della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del [...]
Il concetto di res communes omnium – cioè cose riservate al godimento di tutti gli esseri umani – era già noto a Cicerone (De officiis, 1.52) e ad altri giuristi romani, in particolare Elio Marciano, il quale includeva in tale categoria l ...
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Giancarlo Caporali
Abstract
La presente voce si propone di esaminare in astratto e in concreto il principio di separazione dei poteri da un lato fornendone una ricostruzione in chiave filosofico-giuridica, [...] è attraverso Polibio che l’idea della superiorità del governo misto trapassa nel pensiero latino, venendo fatta propria e condivisa da Cicerone, il quale nel De republica, dopo aver fatto dire a Scipione che delle tre forme di governo della res ...
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MAI, Angelo
Antonio Carrannante
Nacque il 7 marzo 1782 a Schilpario, presso Bergamo, da Angelo e da Pietra di Antonio Mai dei Battistei. Il padre era un modesto carbonaio, ma la famiglia era abbastanza [...] dall'annuncio, tanto che all'inizio del 1820 G. Leopardi compose la canzone Ad Angelo Mai quand'ebbe trovato i libri di Cicerone della Repubblica, grazie alla quale il nome del M. non fu più monopolio dei classicisti, ma fu conteso fra questi e i ...
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Giurista e diplomatico, nato a Castelfranco di Sotto (S. Miniato) il 14 novembre del 1489, morto ad Avignone nel 1552. Dopo aver compiuto gli studî di diritto civile e di diritto canonico a Pisa e a Siena, [...] a Lione, a Firenze e infine ad Avignone come professore di diritto e consigliere al parlamento del Delfinato. Scrisse molte opere giuridiche; lasciò anche un commentario su Cicerone. Le sue opere complete sono state pubblicate a Lione nel 1553. ...
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BORGARUCCI
Luigi Firpo
Famiglia distintasi nel sec. XVI con vari personaggi, originaria di Canziano in Umbria, già castello di Gubbio, ma appartenente al ducato d'Urbino. Negli anni fra il 1520 e il [...] cagion di peste (Firenze 1578).
Le opere tradotte o curate dal B., tutte impresse a Venezia sono: M. T. Cicerone, Sententiae insigniores (1565); G. Falloppia (pseud.), Secreti diversi e miracolosi (1565); L. Bigi, Domenicale (1568); Tommaso da Kempis ...
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filosofia
Dal gr. φιλοσοφία «desiderio di sapere». Il termine indica un ambito disciplinare assai variegato e uno sviluppo storico tutt’altro che lineare. La definizione della f. occidentale è parte [...] la consorteria politica dei pitagorici ebbe un ruolo dominante, ma fu dispersa dalle fazioni avverse. In un dialogo riferito da Cicerone, Pitagora paragona la vita umana a una fiera dove alcuni gareggiano, altri comprano e vendono, altri osservano e ...
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Popolo
Mario Caravale; Claudio Cesa
di Mario Caravale e Claudio Cesa
POPOLO
Antichità e Medioevo di Mario Caravale
Età antica
a) Il demos greco
La storiografia ha da tempo sottolineato la pluralità [...] aspetti dell'idea ciceroniana, ha fornito nuovi dati per approfondire la questione. È stato così rilevato che a parere di Cicerone il popolo è realtà diversa dalla moltitudine degli abitanti di una località: da essa si distingue per due elementi, il ...
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SERVITÙ
Giuseppe GROSSO
Luigi RAGGI
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Manlio UDINA
. Con questo termine si indicano modernamente sia le servitù secondo la tradizionale definizione accolta nella compilazione giustinianea (servitù [...] un fondo a un altro fondo, ne derivò il nome di servitus; di praedia serva e di servire, parla già Cicerone.
Nel diritto giustinianeo, accanto a questa categoria di servitutes (servitutes praediorum), troviamo designati col nome di servitù personali ...
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cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...
ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...