Fedro
Filosofo epicureo (m. 70 a.C. ca.). Forse di origine ateniese, nell’88 era già a Roma, dove era il più in vista tra gli epicurei. Cicerone, che lo ascoltò, ne ricorda l’opera Sugli dei. ...
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Poeta latino (Rudiae, Lecce, 239 a. C. - Roma 169 a. C.). Autore degli Annales, un poema epico in 18 libri, che narrano in ordine cronologico gli avvenimenti della storia di Roma e del Lazio a partire [...] della morte. Ebbe fortuna tra i posteri che riconobbero in lui il padre della poesia latina; fu citato spesso da Cicerone, imitato da Virgilio, ricordato da Orazio, Ovidio, Properzio, Quintiliano e Marziale, pur con giudizi diversi. Poi la sua fama ...
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Filologo classico (Stolberg, Chemnitz, 1807 - Kleinzschocher, Lipsia, 1870), prof. nell'univ. di Lipsia (dal 1839); autore di molte edizioni critiche, fra cui quella di tutte le opere di Cicerone nella [...] collezione teubneriana (1851-56) ...
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Tribuno della plebe nel 67 a. C., fece approvare varie leggi, miranti a combattere la cattiva amministrazione degli ottimati. Accusato di lesa maestà fu difeso con successo da Cicerone nel 65 con un'orazione [...] ora perduta ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Filosofia romana
Anna Maria Ioppolo
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
I Romani non hanno prodotto una filosofia originale, ma hanno adattato [...] solo di recarsi in Grecia a completare il curriculum degli studi, ma anche di ospitare filosofi, com’è il caso di Cicerone, che accoglie nella sua casa lo stoico Diodoto. All’intenso scambio tra il mondo greco e quello romano contribuisce la diaspora ...
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Filosofo greco (1º sec. a. C.), fratello di Antioco di Ascalona e suo successore a capo della scuola accademica ad Atene, dove fu maestro di Marco Bruto e di Cicerone. ...
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Questore, fu nel 70 a. C. espulso dal senato perché noto giocatore; si unì quindi a Catilina, ma i piani della congiura furono dalla sua amante Fulvia svelati a Cicerone (63 a. C.). ...
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Figlio di Appio Claudio Pulcro (il console del 79 a. C.) e fratello di Clodia; pare che fosse il primo della gente Claudia a farsi chiamare, con la forma plebea del nome, Clodius. Combatté nella guerra [...] Approfittando poi della lontananza di Cesare, dominò Roma con le sue bande armate; non riuscì però a impedire il richiamo di Cicerone ed ebbe in Milone un fiero avversario; in uno scontro con bande di gladiatori, armate da questo, fu ucciso sulla Via ...
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Umanista francese (n. Premierfait, Arcis-sur-Aube, seconda metà del 14º sec. - m. 1418); traduttore di Boccaccio (Des cas de nobles hommes et femmes infortunez, 1483; Decameron, 1485), di Cicerone (De [...] senectute e De amicitia) e di Seneca (Les ceuvres de Senèque, 1500 circa) ...
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Filologa italiana (Pavia 1894 - ivi 1990); prof. univ. dal 1940, ha insegnato letteratura greca, poi letteratura latina all'università di Pavia. Socio nazionale dei Lincei (1977). Oltre a varî studî specialmente [...] su Sallustio, Cicerone, Cornelio, Lucano, Floro (di cui ha dato nel 1938 l'edizione critica), ha curato l'edizione critica dei frammenti di Augusto (1928), degli oratori romani (1930) e del Brutus di Cicerone (2a ed. 1965). ...
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cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...
ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...