Chirurgo (n. Barletta 1488 - m. Roma). Prestò attività presso l'ospedale di S. Maria della Consolazione a Roma; poi, come chirurgo militare, partecipò alla guerra di Carlo V contro i Turchi e proprio dai [...] turchi apprese alcune manualità; quindi tornò a esercitare la sua professione a Venezia. Contribuì al progresso della pratica chirurgica, tra l'altro ideando una tecnica operatoria per l'estrazione dei calcoli vescicali per via perineale, che fu ...
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Chirurgo italiano (Reggio nell'Emilia 1847 - Montecavolo, Quattro Castella, 1898), primario a Reggio nell'Emilia, poi (1882) prof. di clinica chirurgica all'univ. di Genova. Ardito operatore, fu il primo [...] in Italia a eseguire con successo la faringolaringectomia e ideò nuove tecniche operatorie per alcune resezioni articolari, per l'asportazione della parotide, ecc ...
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Chirurgo italiano (Chiusa di Pesio 1854 - Torino 1927), fratello di Giuseppe. Prof. (dal 1894) di patologia e di clinica chirurgica a Torino, diede importanti contributi alla chirurgia della tiroide, dello [...] stomaco, delle vie biliari e dell'utero. Con G. Rattone dimostrò per primo (1884) la natura infettiva del tetano ...
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Anatomista e chirurgo (Filadelfia 1841 - ivi 1897); insegnò nell'univ. di Filadelfia. Tra i suoi numerosi scritti: System of human anatomy (1884). ...
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Medico, chirurgo e biologo (Copenaghen 1783 - ivi 1843), a cui si deve, fra l'altro, la scoperta dell'organo vomero-nasale e del nervo timpanico. ...
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ROVSING, Thorkild
Ottorino Uffreduzzi
Chirurgo danese, nato il 26 aprile 1862 a Flensburg, morto il 14 gennaio 1927 a Copenaghen. S'addottorò a Copenaghen nel 1889; divenne (1892-1902) chirurgo all'ospedale [...] e di un grande numero di lavori (cistite, malattie genito-urinarie, gastroptosi, malattie delle vie biliari, chirurgia dell'addome, ecc.). Nella patogenesi della litiasi biliare combatté la teoria infettiva, e sostenne la formazione dei calcoli ...
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SCHEDE, Max
Ottorino Uffreduzzi
Chirurgo, nato il 7 gennaio 1844 ad Arnsberg (Vestfalia), morto il 31 dicembre 1902 a Bonn. Studiò a Halle, a Heidelberg, a Zurigo e si laureò nel 1866 a Halle. Fu assistente [...] cancro del retto, dell'idrocele, ecc. Dei suoi scritti ricorderemo: Die antiseptische Wundbehandlung mit Sublimat, Lipsia 1885; Chirurgie der peripheren Nerven und des Rückenmarks, Jena 1895-96; Verletzungen und Erkrankungen der Nieren und Harnleiter ...
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Anatomista e chirurgo (Perth 1764 - Enfield 1831), allievo di J. Hunter, di cui divulgò l'operazione per la cura degli aneurismi (Surgical and physiological works, 4 voll., 1831). ...
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chirurgo
s. m. (f. -a) [dal lat. tardo chirurgus, gr. χειρουργός; v. chirurgia] (pl. -ghi, meno com. -gi). – 1. Medico specialista in chirurgia; in senso stretto, chi, laureato in medicina e chirurgia, ha ottenuto la specializzazione chirurgica...
chirurgia
chirurgìa s. f. [dal lat chirurgĭa, gr. χειρουργία, comp. di χείρ χειρός «mano» e ἔργον «opera»]. – 1. Ramo della medicina che comporta l’intervento sul paziente con atti manuali o con operazioni strumentali, per lo più cruente:...