Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Cecilia Panti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Personaggio versatile, uomo d’affari, oltre che organista, Hans Leo Hassler è il maggiore [...] die gemeinen Melodeyen”, sulle melodie corali utilizzate dalle comunità luterane trattate qui in due modi radicalmente diversi: nel primo a servirla.
La produzione hassleriana destinata alla Chiesa riformata è naturalmente in rapporto con il credo ...
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Controriforma
Paolo Salvetto
La riorganizzazione della Chiesa cattolica dopo la Riforma protestante
Il termine Controriforma definisce la trasformazione che la Chiesa cattolica visse lungo l'arco dei [...] truppe (i lanzichenecchi) erano in larga misura di fede luterana. A molti spettatori dell'epoca sembrò che quell'evento avesse pensiero e di comportamento ritenute non conformi alla dottrina della Chiesa di Roma.
A partire dalla fine del 16° secolo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luca Marconi e Cecilia Panti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Premessa
Se raramente il passaggio da un secolo all’altro viene a coincidere [...] e di Händel. La prima è rappresentazione d’una Germania in gran parte ancorata all’eredità luterana, al paesaggio volutamente ristretto della Chiesa e della città, alla prerogativa d’una moralità con poche aperture, mentre la seconda è figurazione ...
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Francesco I di Valois
Antonio Menniti Ippolito
Il re francese protettore delle arti e nemico di Carlo V
Francesco I, re di Francia dal 1515 al 1547, avviò un importante processo di rafforzamento della [...] che nel suo appartamento privato era stata rinvenuta della stampa luterana. La provocazione lo spinse a una repressione feroce e fu a Ginevra, dove avrebbe dato vita a una nuova chiesa riformata. Francesco I fu un sovrano mecenate: Leonardo da ...
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Roberto Bellarmino, santo
Andrea Ciotti
Teologo (Montepulciano 1542 - Roma 1621). Entrò nell'ordine dei Gesuiti e dopo avere conseguito la laurea in filosofia a Roma, si recò a studiare teologia prima [...] vedere come risposta all'interpretazione eretica in chiave luterana proposta per D. dal francese Francois Perrot atto, egli non si preoccupa tanto di difendere il poeta, quanto piuttosto la Chiesa. L'Alighieri, se fu " più serio e più sobrio " del ...
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teologia In senso largo, ogni dottrina relativa a Dio, o agli dei, o più genericamente alla religione. In senso stretto, con riferimento alla religione cristiana, la riflessione intorno al dato rivelato.
La [...] in questo momento che si opera la distinzione, rimasta classica nella Chiesa d’Oriente, tra la t. che verte sulla realtà intima di legata all’esperienza spirituale. D’altra parte la t. luterana ripresa dai discepoli tende ad assumere, dalla fine del ...
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Complesso dei riti e delle cerimonie propri di un culto religioso. La formazione della l. è determinata da due motivi: la necessità di fissare in forme adatte la vita e la professione della religione, [...] fino ai nostri giorni.
Il rituale del servizio divino seguito nella Chiesa anglicana, indicato nel Book of common prayer (1549) e nel quale si sentiva l’influenza luterana, orientale e cattolica romana, è affiancato da un nuovo rituale aggiuntivo ...
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Giurista e riformatore religioso (Capodistria 1498 - Tubinga 1564). Morta la moglie, Diana Contarini, si pose a servizio della Chiesa: nunzio in Germania (1533), fu poi consacrato prete e vescovo (1536) [...] Svizzera (1549); di lì passò a Tubinga, poi in Polonia (1556), dove tornò (1560) dopo un lungo giro di propaganda luterana in Svizzera e nel Friuli; continuò poi a svolgere intensa attività politico-religiosa in Germania, nei Grigioni, in Valtellina ...
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Frate domenicano (Ferrara 1452 - Firenze 1498), di famiglia originaria di Padova, figlio di Niccolò Savonarola e di Elena Bonaccorsi. Fu educato fin dalla sua prima giovinezza dal nonno Michele (v.), un [...] applicava alla situazione presente, la tesi secondo cui la Chiesa doveva essere castigata, poi rinnovata, e che ciò era e più tardi la sua trasfigurazione a precursore della riforma luterana, o a eroe del neoguelfismo, o a profeta della ...
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Riformatore religioso e sociale (Stolberg, Harz, 1490 circa - Mühlhausen 1525). Durante la sua predicazione diffuse i temi rivoluzionari di un escatologismo a sfondo sociale e diede inizio (1523) a riforme [...] di Beutwitz (Weissenfels), maturava il proprio distacco dalla Chiesa di Roma, che divenne poi esplicito nella predicazione a Zwickau. Quivi egli diffuse non solo le dottrine luterane della salvezza, ma anche (guidato dalla convinzione, derivantegli ...
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ubiquitario
ubiquitàrio s. m. (f. -a) e agg. [der. del lat. ubīque «in ogni luogo»; cfr. ubiquità]. – 1. Chi aderiva all’orientamento prevalente nella Chiesa luterana e sosteneva, in polemica con i calvinisti e con i luterani dissenzienti,...
concistoro
concistòro (o concistòrio; ant. consistòro) s. m. [dal lat. tardo consistorium (der. di consistĕre «fermarsi»), che significò dapprima «sala d’aspetto», poi, nel tardo Impero, «Consiglio dell’imperatore»]. – In genere, riunione...