Müstair (ted. Münster, ital. Monastero) Centro della Svizzera, nel cantone dei Grigioni. Dal 2009 fa parte del comune di Val Müstair (1641 ab. nel 2008).
Sorto nell’8° sec. come abbazia benedettina (secondo [...] del monastero (dal 1163 femminile e dedicato a s. Giovanni Battista) continuò in età moderna: durante la guerra tra confederati e della valle, la fede cattolica (diocesi di Coira).
La chiesa, coeva alla fondazione del monastero, alla fine del 15 ...
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Nome di sante e beate: 1. Moglie del sacerdote ebreo Zaccaria, madre di Giovanni Battista. Nel Vangelo di Luca (1, 6 sg.) si narra di E., vecchia e sterile, e dell'annuncio fatto a Zaccaria dall'angelo [...] "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno". La festa di E. e Zaccaria si celebra, nella Chiesa latina, il 5 novembre. 2. Elisabetta di Francia, beata: v. Isabella di Francia, beata. 3. Elisabetta di Schönau, santa. Visionaria ...
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Scultore e architetto (m. Venezia 1513), oriundo di Osteno (sul lago di Lugano), operoso a Venezia. Collaboratore dapprima di Pietro Lombardo, poi di altri maestri, prese parte alla costruzione di varî [...] dormitorio annesso al convento di S. Giorgio Maggiore, 1490 segg., S. Michele in Isola, 1501). Scolpì (1506-11) le statue dei 12 apostoli, Maria e s. Giovanni Battista per la chiesa di S. Margherita a Treviso, oggi nella parrocchiale di Montebelluna. ...
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Pittore (m. Bruges 1550), forse di origine lombarda. Visse sempre a Bruges; subì influenze fiamminghe (Gérard David), francesi (J. Bourdichon) e italiane (Bartolomeo Veneto), che riuscì a fondere in una [...] gradevole, anche se non molto originale. Opere: Segovia, chiesa di S. Michele, trittico; Madrid, Prado, Vita di S. Anna; Bruxelles, Musei Reali, ritratto del barone di Hastings, S. Giovanni Battista, s. Antonio; Anversa, Museo, Madonna col bambino ...
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Missionario e indianista (Paulerspury, Northamptonshire, 1761 - Serampore 1834). Andato (1793) come missionario battista in India dove fondò una chiesa, una scuola e una tipografia per la diffusione dei [...] testi sacri, fu nominato professore di sanscrito, bengali e maratto al collegio di Fort William. Approfondì specialmente lo studio del bengali, per cui pubblicò sussidî fondamentali (Dizionario bengali-inglese, ...
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Letterato e architetto (Genova 1404, da padre bandito da Firenze - Roma 1472). Appassionato di letteratura ma anche di matematica, scrittore e grande architetto, pedagogista e teorico dell'arte, uomo di [...] che doveva sorgere all'incrocio del transetto con la navata e che ne sarebbe stata il tratto saliente, non fu mai eseguita. Nelle chiese di S. Sebastiano (prime idee, 1460 circa) e di S. Andrea (id., circa 1470) di Mantova - progettate da quando l'A ...
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Pittore (Venezia 1683 - ivi 1754), figlio di Giacomo, scultore e intagliatore in legno. L'espressione artistica di P. fu frutto di straordinaria intensità di sentimento, non diluita, ma volutamente concentrata [...] , già a Lille, Musée des Beaux-Arts) e nel suo capolavoro, la pala dei Ss. Giacinto, Ludovico e Vincenzo (1738, chiesa dei Gesuati). Notevoli, tra gli altri dipinti, per la presenza di motivi arcadico-pastorali: l'Indovina (1740, Venezia, Accademia ...
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Scultore e architetto (Firenze 1652 - ivi 1725). Allievo di E. Ferrata a Roma, fu attivo a Firenze dove dal 1677 al 1691 lavorò alla decorazione della cappella Corsini al Carmine e della cappella Feroni [...] oreficeria e dai bronzetti (Apollo e Marsia, Londra, Victoria and Albert Museum). Progettò il palazzo Viviani della Robbia e la chiesa di S. Francesco de' Macci. n Dei suoi figli, Giulio (notizie dal 1729 al 1741) costruì l'osservatorio astronomico ...
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Architetto e scultore (Roma 1600 - ivi 1672). Dal 1630 al 1655 fu in Polonia, dove lavorò per Sigismondo III, Ladislao IV, Giovanni Casimiro: cappella di Vasa, nella cattedrale di Cracovia; chiesa e convento [...] delle carmelitane scalze (1652), sempre a Cracovia; attese anche a decorazioni per teatro, per pompe funebri e feste di corte ...
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Pittore e scrittore d'arte (Faenza 1530 - ivi 1609). Studiò a Roma e viaggiò a lungo per l'Italia. Nel 1564 entrò nella carriera ecclesiastica e divenne (1566) rettore della chiesa di S. Tommaso in Faenza. [...] È soprattutto importante come scrittore d'arte: il suo trattato De' veri precetti della pittura (1587) dimostra un'ampia conoscenza dell'arte contemporanea, anche al di là della formula del manierismo ...
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battista1
battista1 (ant. batista) s. m. [dal lat. tardo baptista, gr. βαπτιστής, der. di βαπτίζω «battezzare»] (pl. -i). – 1. Propr., chi battezza, battezzatore; in partic., il sacerdote che ha l’incarico di battezzare in vece del parroco....
intitolare
v. tr. [dal lat. tardo intitulare, der. di titŭlus «titolo»] (io intìtolo, ecc.). – 1. Dare un titolo, distinguere con un titolo uno scritto, un’opera d’arte, ecc.: i. un libro, un trattato, una corrispondenza giornalistica, un...