ARDUINO, Pietro
Giuseppe Lusina
Nacque il 18 luglio 1728 a Caprino, piccolo centro della provincia di Verona, da povera famiglia che ebbe appena i mezzi per educare il figlio maggiore, Giovanni, divenuto [...] e 6 tavv.; Memoria... intorno un genere delle Piante Avenacee, che sono o esser possono usate per alimento o faggio, ibid., Tipaldo, Biogr. d'Italiani illustri, V, Venezia 11817, pp. 43-49; M. Colle-G. Vedova, Fasti GY~ii Patavini I, Patavii 1841, pp. ...
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ALPINO (Alpini), Prospero
Giuseppe Lusina
Nacque a Marostica (Vicenza) il 23 nov. 1553 da Francesco, medico eminente, e da Bartolomea Tarsia di Padova; fu avviato dapprima al mestiere delle armi, che [...] ), presentato in forma dialogica e cioè sotto forma di risposte dell'A. a domande rivoltegli dal suo maestro M. Guilandino (che fu il primo professore di botanica a Padova, 1567).
Questo lavoro è un quadro fedele delle malattie specialmente endemiche ...
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ALLIONI, Carlo
Mario Gliozzi
Nacque a Torino il 23 (o il 3) sett. 1728 da Stefano Benedetto, medico consulente del re, e da Margherita Ponte. Conseguita la laurea in medicina nel 1747 e aggregato lo [...] conservò la direzione del museo sino alla sua morte, che avvenne a Torino il 30 luglio 1804.
Nella opere edite e manoscritte dell'A. e delle biografie in O. M. Mattirolo, Scritti botanici pubblicati nella ricorrenza centenaria, in Malpighia, XVIII ...
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CARANO, Enrico
Valerio Giacomini
Nacque a Gioia del Colle (Bari) il 18 ag. 1877 dal notaio Francesco e da Carmela Donvito. Dopo aver studiato al ginnasio di Taranto e al liceo di Macerata, si recò nel [...] : vi lavoravano allora B. Longo, E. Chiovenda, F. Cortesi, M. Puglisi, E. Migliorato-Garavini, C. Acqua, E. Pantanelli, G botanica nel 1923 a Firenze, ove dette inizio ad una scuola che presto avrebbe dato fecondi risultati, e ove rimase fino al 1925 ...
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PASSERINI, Giovanni
Fabrizia Fossati
PASSERINI, Giovanni. – Nacque a Pieve di Guastalla, allora nel Ducato di Parma, il 23 giugno 1816 da Gaetano, proprietario terriero, e da Barbara Allegretti.
Compì [...] sul lato sinistro dell’ingresso all’orto botanico da via Farini, che Passerini, con molti sforzi, fece costruire insieme a una serra calda entomologia, Genova 1975, pp. 979-980; F. Lona - I.M. Gandini - M.G. Corradi, Il verde a Parma, Parma 1981, pp. ...
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Felci ed Equiseti
Alessandra Magistrelli
Le più antiche piante terrestri di ambienti umidi e ombrosi
Felci ed Equiseti sono tra le prime piante adattate alla vita sulla terraferma grazie a una serie [...] a 2 m, la lingua cervina, dalle foglie con margine e lamina interi, la ruta di muro, una piccola felce che vive aderente un fusto verde, cavo all'interno e alto circa 20 cm, che porta sottili rami anch'essi verdi e tutti uguali, disposti a intervalli ...
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CHIARUGI, Alberto
Valerio Giacomini
Nato a Firenze il 20 nov. 1901 dall'anatomista Giulio e da Elena Lensi, realizzò la sua prima formazione in un ambiente culturale altamente qualificato. Nel 1924 [...] riesame di uno dei più complessi argomenti dell'embriologia vegetale che il C. dimostrava di dominare pienamente. Era in di torbe e depositi lacustri presso l'Alpe delle tre Potenze e del M. Rondinaio,ibid., XLIII (1936), pp. 3-61; III, L'indigenato ...
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Ombrellifere
Alessandra Magistrelli
Piante aromatiche, curative, talvolta velenose
Le piante appartenenti alla vasta famiglia delle Ombrellifere crescono un po’ ovunque nell’emisfero boreale; hanno [...] corrompere i giovani con le sue idee.
La ferula. La ferula (genere Ferula) è un’ombrellifera alta da 2 a 5 m, con ombrellette gialle, che cresce sui terreni aridi e sterili. Meno incriminata della cicuta, risulta però molto velenosa per gli animali ...
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Cactacee
Alessandra Magistrelli
Famiglia di piante succulente tipiche dei climi aridi
Spontanee in America, le Cactacee si sono adattate ai climi aridi in modo da trattenere la poca acqua che l'ambiente [...] fino a 20 m di alcuni giganti del genere Cereus o Carnegiea.
Un banco di prova per l'evoluzione. Nel corso dell'evoluzione queste piante hanno modificato la loro struttura in modo da raccogliere e trattenere la pioggia che, seppure raramente, cade ...
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BALBIS, Giovanni Battista Ugone
Giuseppe Locorotondo
Nato a Moretta (Saluzzo) il 17 nov. 1765, studiò a Torino filosofia e medicina, laureandosi in quest'ultima disciplina non ancora ventunenne. Già [...] eccessivo logorava intanto la sua fibra, tanto che nel 1830 egli chiese di essere esonerato da Giglio-Tos, Albori di libertà. Gli studenti di Torino nel 1821, Torino 1904, passim; M. Zucchi, Lettere inedite di C. Botta a G. B. B., in Miscellan. di ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
che
ché cong. – È la cong. che, adoperata col senso di perché (interrogativo o causale), e scritta con l’accento perché pronunciata con tono vibrato: padre mio, ché non m’aiuti? (Dante); teneva le mani in tasca ché sentiva freddo.