In biochimica, metodologia messa a punto da R.R. Porter e F. Sanger nel 1948 e utilizzata da V.M. Ingram per lo studio dell’emoglobina S, con cui si ottengono le mappe peptidiche di una determinata proteina. [...] solido; successivamente viene effettuata una cromatografia, in una direzione spostata di 90° rispetto a quella dell’elettroforesi, che divide i peptidi non ancora separati dall’elettroforesi stessa. La colorazione del supporto con coloranti specifici ...
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Glicosamminoglicano costituito da unità alternate di acido glucuronico e di acetilglucosammina, che si uniscono formando una lunga catena lineare flessibile; p. m. 500.000-8.000.000. È contenuto in tutto [...] , spesso associato a proteine. Costituisce uno dei leganti che uniscono i tessuti cellulari e fungono da barriera alla abbondanti nello spermatozoo, di cui facilitano la penetrazione nell’ovulo liquefacendo la materia gelatinosa che lo circonda. ...
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Ormoni prodotti dalla corticale delle ghiandole surrenali, appartenenti al gruppo dei corticosteroidi. I più importanti sono l’aldosterone e il desossicorticosterone. Derivano dal progesterone per successive [...] ossidrilazioni catalizzate da monoossigenasi che richiedono O2, NADPH, adrenodossina e citocromo P450. In particolare sieriche di K+ e Cl−. La regolazione della produzione dei m. è mediata dal sistema renina-angiotensina. Sono riscontrabili patologie ...
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Genere (dal gr. πίϑηκος «scimmia» e ῎ανϑρωπος «uomo») istituito da M.-E. Dubois sui resti scheletrici da lui scoperti nell’isola di Giava (1891), e successivamente classificato come Homo erectus. Negli [...] specie istituita da Dubois, Pithecanthropus erectus, da altri ad altre specie (Pithecanthropus robustus, Pithecanthropus dubius ecc.). Si ritiene che anche i resti trovati in Cina e riferiti prima a un genere a sé, Sinanthropus, siano da attribuirsi ...
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In biologia, che proviene da un unico clone di cellule ed è per questo provvisto di caratteristiche morfologiche, fisiologiche, genetiche ecc. identiche a quelle delle altre cellule del clone.
Anticorpi [...] m. Anticorpi liberati da cellule ibride capaci di riprodursi indefinitamente in vitro, appartenenti alla stessa linea di proliferazione, ottenute dalla fusione di una cellula di mieloma murino (ad attività proliferativa teoricamente illimitata) con ...
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Biologa tedesca (Crefeld 1899 - Edimburgo 1994), trasferitasi in Inghilterra nel 1939, fu prof. di genetica animale all'univ. di Edimburgo. Nel 1943 dimostrò in collaborazione con W. M. Robson, che alcuni [...] gas asfissianti, in particolare i composti del gruppo dell'iprite (mustard gas), hanno la capacità di indurre mutazioni geniche o cromosomiche, analogamente alle radiazioni ionizzanti. Questa scoperta ...
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Evans, John Martin. – Biologo inglese (n. Stroud, Gloucestershire, 1941). Laureatosi in biologia all’univ. di Cambridge (1963), vi ha insegnato e svolto attività di ricerca (dal 1978) nel dipartimento [...] ). Ha scoperto le cellule staminali embrionali (1981) e ideato la tecnica per coltivarle e modificarle geneticamente, metodo che ha consentito di ottenere linee di topi transgenici (knockout), utilizzati nella tecnica del gene targeting. Per questi ...
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In embriologia, l’attivazione e la fecondazione di un frammento anucleato di uovo con spermi della stessa specie o di specie diversa: rappresenta una condizione di passaggio tra fecondazione e partenogenesi, [...] aploidi e di origine soltanto paterna.
Casi di m., oltre che negli animali (Echinodermi, Molluschi, Nemertini, Vertebrati), sono stati anche descritti nel regno vegetale (alghe).
La m. è ottenuta sperimentalmente allontanando o distruggendo il ...
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Parco nazionale (oltre 700 km2), istituito nel 1993, situato nella parte meridionale dell’Appennino Umbro-Marchigiano, tra le province di Ascoli Piceno, Macerata e Perugia. Comprende decine di vette che [...] superano i 2000 m (tra queste la più elevata è il Monte Vettore), gole strette e profonde, doline e inghiottitoi e grandi altopiani carsici. Ricca biodiversità: 1800 specie floristiche, tra cui la stella alpina appenninica; 150 specie di Uccelli, tra ...
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In biologia, variazione di forma degli organismi indotta da fattori dell’ambiente esterno, e perciò non ereditaria. Il termine è usato come seconda parte di parole composte, di cui la prima indica la successione [...] ), l’acqua (idromorfosi), un composto chimico (chemomorfosi), il contatto con un corpo estraneo (tigmomorfosi). Se l’agente che determina la m. è un organismo, si parla di biomorfosi e, rispettivamente, di fitomorfosi e di zoomorfosi, a seconda ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
che
ché cong. – È la cong. che, adoperata col senso di perché (interrogativo o causale), e scritta con l’accento perché pronunciata con tono vibrato: padre mio, ché non m’aiuti? (Dante); teneva le mani in tasca ché sentiva freddo.