Ramo delle discipline biologiche che studia la struttura microscopica e ultramicroscopica dei tessuti e degli organi animali e vegetali, dal punto di vista morfologico, istochimico e delle attività funzionali [...] da R. G. Harrison e sviluppato da A. Carrel, ha avuto in Italia eminenti cultori e innovatori come G. Levi e O.M. Olivo. Altre tecniche che hanno avuto larga applicazione in i. sono quella delle colorazioni vitali, ottenute con sostanze coloranti ...
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Genere (Mycobacterium) di Batteri Actinomiceti aerobi, immobili, di forma bastoncellare, generalmente lunghi da 2 a 4 μm; alcune specie producono forme filamentose lunghe fino a 10-15 μm. Presentano tutti [...] , dell’estrema idrofobia e della resistenza all’azione di enzimi proteolitici.
I M. crescono su numerosi terreni di coltura, tranne Mycobacterium leprae che non è coltivabile in vitro. I sistemi classici di identificazione comprendono prove colturali ...
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Genetista inglese (Norwich 1925 - Oxfordshire 2014); dal 1955 membro dell'Unità di radiobiologia di Harwell; successivamente (1962-87) è stata direttrice della Divisione di genetica e, dal 1982, del Medical [...] placentati di sesso femminile, nei quali le cellule che portano più di un cromosoma ne hanno uno solo Prize per la medicina (1997). Con J. H. Edwards e E. M. Southern ha curato The prevention and avoidance of genetic disease (1988). Nel 2004 ...
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Biologo italiano (Torino 1912 - Lexington, Massachusetts, 1991), naturalizzato statunitense dal 1947. Fu allievo di G. Levi a Torino; lavorò per qualche tempo presso l'Istituto di fisica di Roma col gruppo [...] Nobel per la medicina o la fisiologia (1969), insieme a M. Delbrück e A. Hershey, per le fondamentali ricerche sulla moltiplicazione e la mutabilità del batteriofago. Egli dimostrò che le mutazioni sono eventi pre-adattativi (non dipendono cioè ...
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Biochimico statunitense (Urbana, Illinois, 1922 - Los Gatos, California, 1993). Laureato alla Cornell University, assistente, poi prof. di chimica organica e successivamente di biochimica e biologia molecolare [...] la sequenza dei nucleotidi. Nel 1968 gli fu assegnato il premio Nobel per la medicina o la fisiologia insieme con H. G. Khorama e M. W. Nirenberg. In seguito ha intrapreso lo studio dei fattori che controllano la divisione cellulare dei Mammiferi. ...
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Anatomia
Aree di a. Nome di alcune aree della corteccia cerebrale collegate ad aree di proiezione che, secondo P.E. Flechsig, presiederebbero alle più elevate funzioni della corteccia.
Astronomia
A. stellare [...] rientrassero in esso solo le a. che perseguono scopi politici.
Secondo la l. n. 17/1982, le a. segrete vietate ex art. 18, co. 2, Cost. sono sciolte con d.P.C.m., previa deliberazione del Consiglio dei ministri, quando l’autorità giudiziaria ne ...
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In senso ampio, la costituzione e la distribuzione degli elementi che, in rapporto di correlazione e d’interdipendenza funzionale, formano un complesso organico o una sua parte; è così chiamato anche il [...] minori (con altezze < 1 m) e s. erosive maggiori (con altezze > 1 m); alle prime appartengono quelle prodotte dalla un insieme dotato della s. d’ordine e della s. di gruppo, in modo tale che se a<c, b<d allora a+b<c+d; similmente si può ...
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Tessuto animale o vegetale caratterizzato da forma allungata, di natura per lo più filamentosa, dotato di particolari qualità (resistenza, flessibilità, elasticità). Il termine è stato esteso ad analoghi [...] (g per 9000 m di filo). Altre caratteristiche fondamentali delle varie f. sono: il carico di rottura e l’allungamento all’istante della rottura, che di solito si misurano nella f. allo stato sia secco sia umido per le relazioni che i due dati hanno ...
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Diciottesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Origini
Le sue origini sono controverse: non si sa con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci avessero presa a modello per la lettera da [...] di parola e fanno sillaba per metà con la vocale che precede e per metà con la vocale che segue; e quelli in cui l’s è seguita es., lapis). L’s seguita da consonante sonora (b, d, g, l, m, n, r, v) è sempre sonora (es., verismo).
Un discorso a parte ...
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Arte
Tecnica decorativa con la quale, per mezzo di frammenti (ordinariamente piccoli cubi, detti tessere musive) di pietre naturali, di terracotta o di paste vitree, bianche, nere o colorate, applicati [...] di pietre dure (lapislazzuli, corniola, diaspro ecc.) e di paste vitree. Un tipo di m. pavimentale usato per la decorazione dei triclini fu l’asàroton, che fingeva un pavimento ingombro dei resti del banchetto (Aquileia). Tra il 1° sec. a. C ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
che
ché cong. – È la cong. che, adoperata col senso di perché (interrogativo o causale), e scritta con l’accento perché pronunciata con tono vibrato: padre mio, ché non m’aiuti? (Dante); teneva le mani in tasca ché sentiva freddo.