Maffeo Barberini (Firenze 1568 - Roma 1644). Eletto papa nel 1623, sostenitore convinto della suprema autorità della Chiesa, si mostrò anche geloso della propria autorità personale. Attuò numerose riforme [...] canonizzazione; promosse numerose beatificazioni; potenziò l'Inquisizione (processi di M. A. De Dominicis, T. Campanella, C. Cremonini, Stato pontificio del ducato di Urbino, poté ottenere che fossero accolti i principi da lui propugnati nella spinosa ...
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Riformatore (Firenze 1508 - Roma 1567). Figlio di un alto funzionario di casa Medici, avviato alla carriera ecclesiastica, si recò giovanissimo a Roma, accolto in casa dello zio materno, il card. Bibbiena. [...] nel circolo di Giulia Gonzaga, conobbe J. de Valdés, B. Ochino, P. M. Vermigli e altri riformatori, a Viterbo (1541-42), alla corte del card. di Antonio Ghi slieri (Pio V), che era stato intransigente oppositore della precedente assoluzione, ...
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Nobile romano (m. 867), autorevole consigliere dei papi Leone IV e Benedetto III, fu eletto successore di questo (858); santificato sotto Urbano VIII. Fu uno dei più energici assertori del primato pontificio [...] il potere dei vescovi, la supremazia della Chiesa di Roma. N. prese poi posizione contro Lotario II di Lorena, che voleva annullare il matrimonio con Teuteberga per sposare la concubina Gualdrada; e contro Michele III, imperatore d'Oriente, e Fozio ...
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Arcivescovo di Milano (n. 1207 - m. Chiaravalle 1295). Figlio di Uberto, canonico a Desio, fu inviato (1252) come suo procuratore dall'arcivescovo Leone da Perego presso Innocenzo IV; fu poi camerlengo [...] sede. Esule e in strettezze, la sua condizione peggiorò quando morì il cardinale Ubaldini e fu eletto papa Gregorio X (1271), che si mostrò amico dei Torriani. Ma nel genn. 1277 Ottone attaccò di sorpresa a Desio l'esercito milanese: Napo Della Torre ...
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Figlia (n. 1207 - m. Marburgo 1231) del re Andrea II d'Ungheria e della regina Gertrude della casa d'Andechs-Meran. Moglie di Luigi IV langravio di Turingia (1221), ne ebbe un figlio e due figlie. Col [...] L'anno seguente (1° maggio 1236) l'imperatore Federico II assisteva alla solenne glorificazione del corpo della santa a Marburgo, che divenne centro di pellegrinaggi fino alla Riforma. A quest'epoca (1539) Filippo, langravio di Assia, fece aprire il ...
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Fondatore dei ministri degli infermi (Bucchianico di Chieti 1550 - Roma 1614). Seguì il padre (m. 1571) nella carriera delle armi, conducendo fino all'età di 24 anni una vita di rischi e di avventure; [...] nel 1586, riconosciuta da Sisto V, prese possesso della Casa della Maddalena in Roma. Dal 1588 C., che nel 1584, dopo i regolari studî al Collegio Romano, era stato ordinato sacerdote, fondò altre case in varî centri (Napoli, Milano, Genova, Firenze ...
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Benedettino (n. nel territorio di Benevento 1030 circa - m. Roma prima del 1105); monaco a Montecassino dal 1060 circa sotto l'abate Desiderio, al quale fu legato da grande amicizia, vi fu maestro di grammatica [...] . Quattro Coronati. Frutto del suo insegnamento di retorica nella scuola cassinese fu il Breviarium dictaminis, che fa di A. l'iniziatore dell'ars dictandi che ebbe poi tanta importanza e sviluppo nei secoli successivi. Altre opere note di A. sono i ...
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Monaco (n. nella Touraine 879 circa - m. Tours 942 o 943); canonico di S. Martino di Tours, passò poi al monastero di Baume-les-Messieurs sotto la direzione di Bernone, che seguì (910) dopo che questi [...] allora, diede il massimo incremento alla nuova fondazione creando il vasto movimento di vita monastica e di riforma della Chiesa che da Cluny prende nome. Estesasi la riforma cluniacense, O. ottenne (931) da papa Giovanni XI la facoltà di aggregare ...
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Nobile romano (m. 911), forse dei conti di Tuscolo; consacrato suddiacono da papa Marino, fu nominato vescovo di S. Maria di Cere (893) da papa Formoso che lo preferiva lontano da Roma per la sua ostilità; [...] da Stefano VII fu retrocesso a diacono, e ritornò così a Roma. A capo del partito antiformosiano, fu forse responsabile della morte violenta di Teodoro II (897), cui succedette, incurante della contemporanea ...
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Monaco, nativo della Scizia, ma vissuto lungamente a Roma (m. 526). È noto soprattutto per aver introdotto l'era "cristiana" o "volgare" nel computo degli anni (secondo il suo errato calcolo Gesù sarebbe [...] da lui stesso tradotti in latino, l'altra contenente 38 decretali di papi dal 384 al 498. L'importanza di questa collezione sta nel grande uso che se ne fece nei secoli successivi, sia in Italia sia fuori; la sostanza di essa fu riprodotta in quella ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
che
ché cong. – È la cong. che, adoperata col senso di perché (interrogativo o causale), e scritta con l’accento perché pronunciata con tono vibrato: padre mio, ché non m’aiuti? (Dante); teneva le mani in tasca ché sentiva freddo.