Pittore, architetto e scenografo italiano (Torino 1909 - Roma 1972). Dopo avere intrapreso gli studi di architettura si avvicinò alla ricerca pittorica, aderendo nel 1928 al gruppo futurista torinese ed [...] scenografia. Trasferitosi a Parigi su stimolo dell’amico Fillìa, che lo aveva convinto della necessità di prendere contatto con Un Catalogo generale delle opere di Giuseppe (Pippo) Oriani è stato pubblicato nel 2009 a cura di G. Lista e M. Margozzi. ...
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Attore italiano (Torino 1947 - Fiumicino 2020). Formatosi alla scuola del Teatro Stabile di Torino, ha esordito nella recitazione nel 1971 nella pellicola La classe operaia va in paradiso diretta da E. [...] ne ricostruisce compiutamente il complesso percorso artistico e personale, e nell'opera teatrale autobiografica firmata con M. Mattolini E pensare che ero partito così bene... (2019), lucida riflessione su una traiettoria esistenziale fuori da ogni ...
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Gelin, Daniel. - Attore francese (n. Angers, Maine-et-Loire, 1921 - m. Parigi 2002). Attivo soprattutto negli anni Cinquanta, G. portò frequentemente sullo schermo figure tormentate e inquiete, caratterizzate [...] attività sul grande schermo. Oltre i film di Ophuls che gli offrì alcuni dei ruoli più importanti della sua fianco di B. Bardot; Mort en fraude (La donna di Saigon, 1957) di M. Camus; La fille de Hambourg (1958). Tre dei suoi figli, tra cui Maria ...
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Regista cinematografico ungherese (Kide 1925 - Budapest 2017). Diplomatosi nel 1951 all'Accademia di arti teatrali e cinematografiche di Budapest, esordì nella regia con Zápor ("Acquazzone", 1960), dopo [...] . Dal 1964, con il documentarioNehéz emberek ("Uomini difficili"), fu tra gli autori, insieme con Z. Fabri e M. Jancsó, che promossero il rinnovamento del cinema ungherese, sia sul piano di una rilettura critica della storia del paese sia sul piano ...
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Attore francese (Parigi 1925 - ivi 2020). Ha esordito nei piccoli teatri parigini della rive gauche, affermandosi per il suo stile di recitazione asciutto e netto (Célestine di F. de Rojas, 1945; Androclès [...] con L. Buñuel (Belle de jour, 1966; La voie lactée, 1969), M. Ferreri (Dillinger è morto, 1969; La grande bouffe, 1973), L. ; La polvere del tempo, 2011), Habemus papam (2011, pellicola che l'anno successivo gli è valsa il David di Donatello per il ...
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Laurie, Hugh (propr. James Hugh Calum). – Attore britannico (n. Oxford 1959). Dopo gli studi di antropologia e archeologia a Cambridge, dall'inizio degli anni Ottanta ha lavorato per la televisione in [...] ; Stuart Little II, 2002). È con la serie televisiva House M.D. (2004-2012), in cui interpreta la parte del medico Gregory House, cinico e misantropo ma geniale, che L. ha ottenuto eccezionale notorietà. Per tale interpretazione ha ...
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Spacey, Kevin (propr. Kevin Spacey Fowler). – Attore statunitense (n. South Orange, New Jersey 1959). Uno dei volti più noti di Hollywood degli anni Novanta, si è imposto grazie alla straordinaria mimica [...] parte in Heartburn (Heartburn - Affari di cuore) di M. Nichols. Dopo una serie di ruoli cinematografici piccoli ma interpretazione, venata di sottile malinconia, di un americano medio che affronta la crisi di mezz'età. Si ricordano inoltre: A ...
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Attrice teatrale e cinematografica e scrittrice italiana (Catania 1924 -Gaeta, Latina, 1996). Figlia di G. Sapienza, avvocato tra i principali animatori del socialismo siciliano, e di M. Giudice, figura [...] i primi studi in casa (il padre, infatti, non ha voluto che fosse soggetta a imposizioni e influenze fasciste), S. ha frequentato a di Rebibbia (1983). Tra il 1967 e il 1976 ha scritto quella che è la sua opera più importante, L’arte della gioia: a ...
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Attrice, regista e sceneggiatrice cinematografica francese (n. Parigi 1947). Figlia di Jean-Marie (n. 1915 - m. 1973), importante regista teatrale, specialista del teatro brechtiano e scopritrice di autori [...] nuovi come M. Vinaver, Y. Kateb, M. Frisch, S. esordì come attrice negli anni Settanta, passando da W. Shakespeare a B. 1985), Romuald et Juliette (1989) e La crise (1992), che ha ottienuto un vasto consenso popolare, affrontando con humour lieve e ...
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, Nastassja. Nome d'arte dell'attrice tedesca Nastassja Nakszyński (n. Berlino 1961). Figlia di Klaus, si è distinta in ruoli che valorizzano la sua accesa e inquietante femminilità. Scoperta da W. Wenders [...] con altri che hanno avuto un maggiore successo e che l'hanno portata a lavorare con diversi registi: M. Figgis (One Sh. von Wietersheim (Time Share, Se cucini, ti sposo, 2000); M. Winterbottom (The Claim, Le bianche tracce della vita, 2000); D. ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
che
ché cong. – È la cong. che, adoperata col senso di perché (interrogativo o causale), e scritta con l’accento perché pronunciata con tono vibrato: padre mio, ché non m’aiuti? (Dante); teneva le mani in tasca ché sentiva freddo.