Liliacee
Alessandra Magistrelli
Bei fiori e bulbi pieni d’aroma
La famiglia delle Liliacee comprende piante da fiore come i gigli e i tulipani. Vengono, però, chiamate Liliacee anche numerose piante [...] quasi sempre erbe, più raramente alberi o arbusti (fanno eccezione le gigantesche Dracene o alberi del drago delle Isole Canarie, che arrivano a 18 m d’altezza) e di sviluppare organi sotterranei come i bulbi o i rizomi dove le sostanze di riserva si ...
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sequoie
Laura Costanzo
Conifere giganti e antichissime
Le sequoie sono alberi dal fusto dritto e altissimo. Le loro foglie hanno la forma di un piccolo ago o di una piccola squama. Portano coni maschili [...] , sono comprese anche le sequoie, note soprattutto perché sono alberi giganteschi, alcuni alti fino a 120 m. Hanno un fusto che può raggiungere un diametro di 15 m con foglie a forma di ago o di squama. Sono considerate tra gli alberi più longevi ...
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ANZI, Martino
Giuseppe Lusina
Nato a Bormio il 31 genn. 1812, fu ordinato sacerdote nel 1835 a Como, dove ebbe varie mansioni presso la curia vescovile e fu professore di teologia, di storia ecclesiastica, [...] .
I risultati delle ricerche dell'A. sono così importanti che egli si deve considerare quale uno dei principali cultori di prov. di Como, Como 1884, parte 2, pp. 17-34; M. Cermenati, In memoria di M. A. di Bormio, in La Notarisia, VII, Venezia 1892, ...
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palude
Fabio Catino
Dove acqua, terra e vegetazione si confondono
Non esiste probabilmente altro ambiente naturale in cui acqua, terra e vegetazione si fondono in modo così profondo come la palude. [...] incontri indesiderati con animali e rendono incerto il cammino, tanto che si ricorre alla palude per rendere in senso figurato una condizione anni fa. Qui raramente l’acqua è più profonda di 2 m e dal suolo si può generare gas di palude prodotto dalla ...
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BELLARDI, Carlo Antonio Ludovico
Valerio Giacomini
Nacque a Cigliano (Vercelli) il 30 luglio 1741, da Giuseppe Amedeo e da Anna Franchini. Esercitò la medicina, il che porrebbe in dubbio l'attendibilità [...] è conservato nell'Orto botanico di Torino e si compone soprattutto di una collezione in 4°, mutilata da asportazioni, che apparteneva precedentemente a C. M. Bonafous. Al B. fu dedicato un genere Bellardia da Allioni, un altro da Schreber e un altro ...
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AGOSTI, Giuseppe
Giorgio E. Ferrari
Nacque da Augusto a Belluno il 10 febbr. 1715, di famiglia oriunda comasca aggregata alla nobiltà bellunese nel 1607, che ottenne il titolo comitale dal 1748. Compiuti [...] a Belluno, ove morì il 10 sett. 1786.
Bibl.: F. Miari, Diz. stor.-art.-lett. bellunese, Belluno 1843, p. 12; M. Pagani, Catal. ragionato d. opere dei principali scrittori bellunesi, Belluno 1844, p. 44; F. Miari, Cronache bellunesi inedite, Belluno ...
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BARLA, Giambattista
Giuseppe Lusina
Nacque a Nizza il 3 maggio 1817; dotato di ricco censo, trascorse quasi tutta la sua vita nella città natale, applicandosi agli studi naturalistici; dal 1865 fu direttore [...] ,magnifica pubblicazione con 63 tavole a colori che illustra con molti particolati le orchidee del , p. 22; 11, ibid. 1901, V. 15; E. Boudier, Notice nécrologique sur M. Barla, in Bullet. d. soc. botan. de France,1896, pp.541 S.; Enciclopedia ...
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AGOSTINO da Vezia (al secolo Gioacchino Paolo Daldini)
Mariano da Alatri
Nacque a Vezia (Lugano), il 20 marzo 1817. Cappuccino (1839), sacerdote (1843), dimorò a Lugano, a Faido e, finalmente, a Locarno, [...] di erbe, fiori, farfalle e lumache, che catalogò con cura. Coltivò studi di geologia, G. De Notaris, Sferiaci italici, Genova 1863, pp. 10-12, 18, 21; M. Anzi, Neosymbola, Milano 1866, p. 10; W. Ph. Schimper, Synopsis Muscorum Europaeorum ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
che
ché cong. – È la cong. che, adoperata col senso di perché (interrogativo o causale), e scritta con l’accento perché pronunciata con tono vibrato: padre mio, ché non m’aiuti? (Dante); teneva le mani in tasca ché sentiva freddo.