MARCHE
E. Simi Varanelli
Regione dell'Italia centrale, bagnata a E dal mare Adriatico e confinante a N con la Romagna, a O con la Toscana e l'Umbria, a S con il Lazio e l'Abruzzo. Esteso dallo spartiacque [...] culturale dei farfensi nel Piceno, ivi, pp. 195-210.E. Simi Varanelli
Pittura
La pittura altomedievale delle M. non è documentata che da esigui frammenti; più numerose sono le testimonianze protoromaniche, dal sec. 10° all'11°, da ricondurre all ...
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CHIOSTRO
P.F. Pistilli
Con il termine c. si indica nell'architettura monastica e in quella canonicale lo spazio a corte che si trova chiuso tra l'edificio di culto e l'organismo residenziale, fornito [...] delle strutture architettoniche conforme alle subentrate esigenze liturgiche, come per es. la basilica romana di S. Paolo f.l.m., che si dotò, insieme a S. Scolastica a Subiaco, di un impianto claustrale soltanto nei primissimi decenni del Duecento ...
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MESSINA
F. Campagna Cicala
(gr. Ζάγϰλη, Μεσσήνη; lat. Mesana)
Città della Sicilia nordorientale, capoluogo di provincia, posta sulla costa occidentale dello stretto che proprio da essa prende il nome.
Architettura [...] e settentrionale di fronte alla sua estremità, sui quali sin da epoca romana si sono attestate le mura che avrebbero difeso M. dalle invasioni barbariche (Procopio di Cesarea, De bello Gothico, III, 3).La diffusione del cristianesimo nei secc. 3 ...
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MODENA
P. Rossi
(lat. Mutina; Motina nei docc. medievali)
Città dell'Emilia-Romagna, capoluogo di provincia, posta su una lieve altura tra i fiumi Panaro e Secchia.M. in origine era un piccolo villaggio [...] le abitazioni conservano i primitivi andamenti - i toponimi (corso Canal Grande, corso Canal Chiaro) a ricordare la caratteristica della M. medievale. Nel Duecento M. - che in quell'epoca si estendeva tra le od. via Belle Arti a N-O, rua Fredda e via ...
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MONZA
D. Ricci
(lat. Modicia; Modoëtia nei docc. medievali)
Città della Lombardia, in Brianza (prov. Milano), attraversata dal fiume Lambro.Citata come vicus già da Ennodio nel sec. 5° (Ep., CCLXXV), [...] del vetus (Merati, 1982), verosimilmente di origine tardoantica, suggerendo inoltre un probabile impianto fortificato (Mirabella Roberti, 1976).M., che secondo Paolo Diacono era già sede di un palazzo di Teodorico (Hist. Lang., IV, 21), durante il ...
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MAGDEBURGO
H. Faensen
(ted. Magdeburg; Magadoburg nei docc. medievali)
Città della Germania, capoluogo del distretto omonimo, posta sul medio corso dell'Elba.M. ebbe importanza in età medievale sia [...] (1205-1232) dispose, insieme alla ricostruzione del duomo, l'edificazione di una nuova cinta urbica e l'ampliamento di M., che ricevette sotto di lui nel 1230 il diritto civico. Rimangono resti delle fortificazioni sul lato rivolto verso l'Elba, fra ...
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MISTRA
C. Barsanti
MISTRÀ (gr. ΜυστϱᾶϚ, ΜυξηθϱᾶϚ)
Villaggio della regione greca della Laconia, nel Peloponneso meridionale, nei cui pressi si stendono i resti dell'omonima città medievale posta sulla [...] Sofia di Monemvasia, fondata da Andronico II (1282-1328). Dall'altro elabora strutture innovative nel c.d. tipo M., una struttura composita che sovrappone un impianto a croce greca inscritta con cinque cupole a una basilica a tre navate, con due file ...
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MERIDA
A. Arbeiter
MÉRIDA (lat. Emerita Augusta)
Città della Spagna occidentale, situata nell'Estremadura, nella prov. di Badajoz, sulla riva destra del fiume Guadiana alla confluenza del rio Albarregas.Con [...] lastre di pietra, analogamente all'architettura tardoantica dello Ḥawrān siriano.La Reconquista non restituì l'antica importanza a M., che dipendeva ormai dall'arcidiocesi di Santiago de Compostela; in un angolo dell'Alcazaba venne installato, con il ...
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In senso concreto, il luogo dove avvengono le contrattazioni per la vendita e l’acquisto di determinati prodotti e dove normalmente si incontrano, tutti i giorni, o in giornate stabilite, compratori, venditori [...] se non fossero in vendita gli altri (in tale ipotesi si può parlare di m. dei cereali oltre che di m. del grano, dell’orzo, del riso ecc., di m. delle automobili oltre che di m. delle Mercedes, delle Fiat ecc.).
Se ci si riferisce all’indipendenza o ...
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PONTI (XXVII, p. 854)
Luigi STABILINI
Nello sviluppo della tecnica dei ponti dal 1935 alla fine del 1948, si presentano nettamente due distinti periodi: il primo, dal 1935 al 1939, riguarda la lenta [...] di tipo semplice; in particolare, è stata usata la trave a parete piena (fig. 5) per luci ben superiori ai 25÷30 m., che 20÷25 anni fa rappresentavano il massimo in uso. Da ricordare è anche la tendenza sempre più diffusa di usare, nell'impalcato dei ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
che
ché cong. – È la cong. che, adoperata col senso di perché (interrogativo o causale), e scritta con l’accento perché pronunciata con tono vibrato: padre mio, ché non m’aiuti? (Dante); teneva le mani in tasca ché sentiva freddo.