Storico greco (n. 200 circa - m. 120 circa a. C.). Venuto a Roma come ostaggio nel 168, legatosi quindi col circolo degli Scipioni, poi, dopo il 146, fu designato da Roma a provvedere all'assetto della [...] di Spagna, di Sicilia, d'Africa, di Grecia, di Macedonia, d'Asia, di Siria e d'Egitto è dato dalla politica romana che in tutte queste regioni operava con le arti della pace o della guerra; tutte sottoponendole al predominio di Roma, sicché c'è nell ...
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Storico ateniese (n. 460 circa - m. 395 a. C. circa). Da giovane subì certamente l'influsso determinante della cultura retorico-filosofica dei sofisti. Eletto fra gli strateghi del 424-23, fu mandato a [...] alla pace di Nicia (libro V, 19). In seguito, dopo cenni in merito al trattato di alleanza fra Atene e Sparta, che preluse a un periodo di pace soltanto apparente, considerato perciò dall'autore come parte della guerra, sono riassunte le vicende dal ...
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Poeta satirico latino (n. Aquino 55 d. C. - m. tra 135 e 140 d. C.). A Roma studiò retorica ed esercitò l'eloquenza sotto Domiziano, Nerva e Traiano fino a non molto dopo il 100. La notizia dell'esilio, [...] tendenza all'iperbole, ma l'esagerazione e la declamazione, che egli deve anche allo studio della retorica, non soffocano una e digressioni e la concisione nelle frasi e nei costrutti, che talora è a scapito della limpidezza. Nella metrica non si ...
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Storico romano (n. Amiterno 86 a. C. - m. forse 35 a. C.). Venuto a Roma assai giovane, entrò nella carriera politica e fu questore (55 o 54), tribuno della plebe (52), poi forse legatus pro quaestore [...] l'espulsione dal senato probri causa e l'accusa di avere accumulato ricchezze durante il governo dell'Africa. Ma è certo che dalle opere di S. traspare un sincero disgusto del male e una severa coscienza di giudice. Larga parte della critica moderna ...
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Successore (n. Todi - m. in Crimea 655) di Teodoro I, di cui era stato apocrisiario a Costantinopoli. Eletto nel luglio 649, in un momento assai critico per l'affermarsi del monotelismo sostenuto dagli [...] violentissima e portò nel 653, per mano dell'esarca Teodoro Calliope, all'arresto e alla deportazione a Costantinopoli del papa, che fu duramente maltrattato, processato e deposto; esiliato in Crimea, vi morì il 16 sett. 655. Festa, 13 apr. (fino al ...
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In fisica e tecnica, termine usato, con diverse specificazioni, per indicare varie grandezze, scalari o vettoriali, aventi in comune il fatto di poter essere definite come prodotto di una certa altra grandezza [...] d’inerzia spostando la retta, cui esso si riferisce, parallelamente a sé stessa. Il secondo teorema stabilisce invece che, se si fa ruotare la retta intorno a un suo punto O, il m. varia secondo la legge
I=Aα2+Bβ2+Cγ2−2A′βγ−2B′γα−2C′αβ
essendo A, B ...
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Apparecchio usato per trasformare suoni in tensioni o correnti elettriche variabili (correnti foniche, o anche microfoniche); è di uso corrente nella telefonia, nella tecnica della registrazione dei suoni [...] sia quella inversa, si possono avere in via di principio m. reversibili, che possono quindi funzionare sia da m., sia da ricevitori (per esempio, i m. piezoelettrici) e m. irreversibili, nei quali la trasduzione inversa della grandezza, da elettrica ...
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Scrittore giapponese (n. Kyoto 1949). Autore di successo, si è fatto interprete dello smarrimento di una generazione cresciuta nel benessere del dopoguerra con romanzi caratterizzati dal taglio cinematografico [...] consenso ha ottenuto Noruwei no mori (1987; trad. it. Tokyo blues, 1993), lungo romanzo che prende il titolo da una canzone dei Beatles, Norwegian wood, in cui M. rievoca gli anni della giovinezza. Durante un soggiorno a Roma ha scritto Dansu dansu ...
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Poeta, autore drammatico e pittore russo (Bagdadi, Georgia, 1893 - Mosca 1930). Grande innovatore, esercitò enorme influenza sui movimenti artistici russi d'avanguardia. Militante nel partito bolscevico, [...] scene di canti epici e di vignette popolari nel poema 150.000.000 (1921), che contrappone in un grottesco duello il gigante russo Ivan e Woodrow Wilson. Al tema d'amore M. tornò nei poemi Ljublju ("Amo", 1922) e Pro eto ("Di questo", 1923). La morte ...
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Figlio (Kolozsvár 1440 circa - Vienna 1490) di Giovanni Hunyadi, alla morte di Ladislao V fu eletto al trono (1458), mentre era ancora prigioniero a Praga di re Giorgio di Poděbrady. Tornato in Ungheria, [...] lì a poco a dover combattere anche contro i Polacchi, dopo che G. di Poděbrady ebbe designato a succedergli Ladislao, figlio di apprensione degli elettori, che elessero imperatore il figlio di Federico III, Massimiliano (1486). M., sempre col ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
che
ché cong. – È la cong. che, adoperata col senso di perché (interrogativo o causale), e scritta con l’accento perché pronunciata con tono vibrato: padre mio, ché non m’aiuti? (Dante); teneva le mani in tasca ché sentiva freddo.