Il complesso dei trattamenti che devono essere eseguiti sui minerali dopo l’estrazione dalle miniere fino alla preparazione dei metalli e delle leghe che hanno interesse nelle diverse applicazioni.
Aspetti [...] dove la lavorazione dei metalli si diffuse nel Panama, nella Costa Rica e in Messico. In genere si ritiene che la m. americana sia stata una ‘scoperta’ piuttosto tarda rispetto al Vecchio Mondo e, secondo alcuni, di provenienza asiatica.
L’impatto ...
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Termine, coniato nel 1943 dall’americanista P. Kirchhoff, che indica la vasta area geografica in cui si svilupparono alcune tra le maggiori civiltà precolombiane del Nuovo Mondo, tra cui quelle maya e [...] noti con il nome di Méxica, costituiscono l’ultima (in senso cronologico) e la più nota delle alte civiltà della M., essendo quella che, all’arrivo degli Spagnoli, esercitava un dominio ferreo su gran parte della regione. Giunti da nord dopo un lungo ...
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MOSCHEA
R. Hillenbrand
Il termine m. (arabo masjid) definisce il luogo riservato alla preghiera dei musulmani, indipendentemente dalle diverse tipologie architettoniche.La tradizione islamica ha tuttavia [...] -Azhar al Cairo) e per secoli in essi si è concentrata la più elaborata decorazione che potesse ritrovarsi nell'intera m., talvolta fino a raggiungere e superare un'altezza di m 12, come per es. il miḥrāb del Masjid-i Maydān di Kāshān (Iran), del sec ...
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In senso concreto, il luogo dove avvengono le contrattazioni per la vendita e l’acquisto di determinati prodotti e dove normalmente si incontrano, tutti i giorni, o in giornate stabilite, compratori, venditori [...] se non fossero in vendita gli altri (in tale ipotesi si può parlare di m. dei cereali oltre che di m. del grano, dell’orzo, del riso ecc., di m. delle automobili oltre che di m. delle Mercedes, delle Fiat ecc.).
Se ci si riferisce all’indipendenza o ...
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Classe di prodotti ceramici a pasta porosa, colorata (da gialla a rossa), con rivestimento opaco (smalto), o trasparente (vernice).
Classificazione
Le m. si distinguono dalle terraglie per il colore della [...] ’11° secolo.
Arte islamica. - L’influsso persiano pare sia stato particolarmente attivo alle origini della m. islamica, che raggiunse una tecnica magistrale. I riflessi metallici sono scoperta islamica, diffusasi probabilmente da Baghdad verso il 9 ...
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MOSAICO
B. Finster
Termine di incerta etimologia che definisce in generale la decorazione di una superficie architettonica (pavimento, parete, soffitto) realizzata per mezzo di piccole pietre naturali [...] nel miḥrāb della moschea cairota di Ibn Ṭūlūn, del 1296, con cui fu anche intrapreso il tentativo di esprimere nel m. nuove forme, che non si limitavano a ripetere i motivi tramandati dagli Omayyadi.Le sale delle feste nel palazzo di Ẓāhir Baybars I ...
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MUSE (Μοῦσαι, Musae)
M. Wegner
Le M. sono in origine divine cantatrici. Omero (Il., i, 603 ss.) descrive com'esse cantino durante il banchetto degli dèi dell'Olimpo, mentre Apollo le accompagna col suono [...] Messene e di Prassitele il Giovane. In Plinio (Nat. hist., xxxv, 66) si parla di un gruppo delle M. che prima si trovava in Ambracia e che, asportato nel 187 a. C. da Fulvio Nobiliore, fu collocato a Roma nel tempio di Hercules Musarum. Plinio (Nat ...
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TORRE
A. M. Targioni Violani
F. Zevi
¿ G. Lugli
Le costruzioni verticali alle quali si addice il nome di t., ebbero nell'antichità, come nelle età posteriori, usi e finalità diverse. Esse furono però, [...] delle t. a distanze regolari ("a catena"). Le 126 t. di Mantinea distano in media 25-26 m, con massimi di 37; a Thisbe fra 36, 50 e 44; e intorno ai 40 m (che corrisponde all'incirca alla distanza di 100 braccia prescritta da Filone, v, 1, 45) le t ...
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MEGARESI, Vasi
M. A. Del Chiaro
Il nome di "megaresi" è in questo caso ovviamente un nome di comodo. Come molti altri prodotti della ceramica antica, i vasi m. sono stati arbitrariamente denominati [...] e la Palestina, l'Egitto. Specialmente in base alle forme adoperate per produrre i vasi m. alcune classi sono state attribuite a luoghi particolari che, talvolta, rivelano forme o modi di decorazione peculiari. Per esempio ad Atene si riscontra una ...
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MUSIVARIUS
I. Calabi Limentani
Il nome m., o musearius, museiarius per indicare l'artefice dei mosaici fu usato in Roma relativamente tardi e sempre raramente; in un'iscrizione del I-II sec. d. C., [...] incertezza non sulla lettura del nome, ma sulla sua attribuzione a un mosaicista (si veda negli indici l'elenco dei m. che hanno esponente proprio nella presente opera):
Acomena (el-Gem, in Africa, A. Blanchet, La Mosaïque, cit., p. 56).
? P. Aelius ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
che
ché cong. – È la cong. che, adoperata col senso di perché (interrogativo o causale), e scritta con l’accento perché pronunciata con tono vibrato: padre mio, ché non m’aiuti? (Dante); teneva le mani in tasca ché sentiva freddo.