Architettura
Alessandro Cappabianca
Il rapporto tra architettura e cinema
Spazialità del cinema e spazio dell'architettura
Il rapporto tra a. e cinema, ricco di implicazioni, scambi e sfumature, non [...] interi edifici, spazi interni o arredamenti) in vista della sua distruzione, in ciò riprendendo spunti dal cinema muto, da CharlieChaplin a Buster Keaton.
Al di fuori di Hollywood, del resto, la lotta secolare del corpo del comico (per essenza goffo ...
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Pittura
Antonio Costa
Il rapporto tra pittura e cinema
Il pittorico e il filmico
Das Cabinet des Dr. Caligari (1920; Dott. Calligari, noto anche come Il gabinetto del dottor Caligari) di Robert Wiene [...] illustrare la tesi dell'identità di cinema e arti figurative, Ragghianti porta gli esempi di Georg Wilhelm Pabst e CharlieChaplin. Scegliendo autori tanto diversi, il critico vuole dimostrare che il suo metodo funziona non solo se i film presentano ...
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PEVERELLI, Cesare
Francesca Franco
– Nacque a Milano il 30 maggio 1922 da Cesare e Maria Cepparo, ultimo di sette figli. Frequentò il ginnasio a Torino ma a causa della tubercolosi interruppe gli studi. [...] nous jouons avec (1957, Parigi, coll. Laplatre, ripr. in Russoli et al., 1972, fig. 21), dipinto ispirato al cinema di CharlieChaplin e Jean Clair e presentato nel 1957 alla galleria du Dragon di Max Clarac-Sérou a Parigi. La personale coincise con ...
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Cubismo
Gianni Rondolino
Rapporti con il cinema: il cinema cubista
Nella storia delle avanguardie artistiche del 20° sec. un posto di indubbio rilievo ebbe il C., nell'ambito delle arti figurative. [...] il balletto visivo, o l'alternanza dei semivuoti in un contrasto figurativo violento; e neppure è un semplice omaggio a CharlieChaplin il balletto di Charlot ottenuto con l'animazione delle parti staccate (e indipendenti) del disegno di Léger. Sono ...
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Realismo
Corrado Maltese
Mario Verdone
di Corrado Maltese e Mario Verdone
REALISMO
Realismo e neorealismi di Corrado Maltese
sommario: 1. Il realismo e le sue varianti: a) gli estremi concettuali del [...] tranquilla felicità. Questo è stato anche il tema fondamentale della vita giovanile di De Sica - così come di CharlieChaplin -, che spiega la sua amarezza e pessimismo costanti, la sua paura, fino alla superstizione, del futuro, dei possibili ...
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Narrare con le immagini
Mauro Speraggi
Storie antichissime
Nella preistoria, quando la scrittura non esisteva, le immagini erano un modo di comunicare. L'artista incideva sulle pareti delle grotte le [...] : i più famosi furono Harold Lloyd, Buster Keaton, Stan Laurel e Oliver Hardy (v. Stanlio e Ollio) e CharlieChaplin. Quest'ultimo divenne presto regista e produttore dei film che lo vedevano protagonista. Sin dai primi cortometraggi indossa una ...
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Léger, Fernand
Gianni Rondolino
Pittore, scenografo, costumista, cineasta francese, nato ad Argentan (Orne) il 4 febbraio 1881 e morto a Gif-sur-Yvette il 17 agosto 1955. I suoi rapporti con il cinema [...] al centro l'oggetto, di qui la frequentazione del mondo del cinema e del teatro, di qui infine la scoperta di CharlieChaplin, nel 1916, grazie a G. Apollinaire. Un modo per allargare il suo orizzonte conoscitivo, per superare i limiti della pittura ...
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Faure, Élie
Altiero Scicchitano
Critico e storico dell'arte francese, nato a Sainte-Foy-la-Grande (Gironde) il 4 aprile 1873 e morto a Parigi il 29 ottobre 1937. Nel corso di una riflessione estetica [...] mistico, alla figura di Gesù Cristo (Charlot, in L'arbre d'Éden). F. tornò a scrivere di Charlot nel 1936 (CharlieChaplin, in Varia), mentre Cinéma (in Varia) e Introduction à la mystique du cinéma (in Ombres solides, 1934) integrano la novità ...
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Marco Bussagli
Fumetto
Le parole viaggiano tra le nuvole
Raccontare per testo e immagini
di Marco Bussagli
12 febbraio
Muore a Santa Rosa, in California, Charles M. Schulz, il creatore dei Peanuts, le [...] situazioni), Colomb anticipa la tematica di Tempi moderni di Chaplin.
Fin dagli esordi, nel fumetto, a ogni spazio sono: Pogo (1948) di W. Kelly; Beetle Bailey (1950) di M. Walker; Charlie Brown (1950) di Ch.M. Schulz; Andy Capp (1958) di R. Smythe; ...
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(pop. pantomina) s. f. [dal fr. pantomime (s. f.), diversificatosi nel genere da pantomime (s. m.) «pantomimo», che è dal lat. pantomimus (v. pantomimo)]. – 1. Rappresentazione scenica muta, in cui l’azione è affidata unicamente al gesto, all’espressione...