GESTI
J. C. Schmitt
In una prospettiva storica rinnovata sotto l'influsso dell'antropologia sociale e culturale, della 'archeologia del diritto' e degli studi riguardanti la comunicazione non verbale, [...] preferito del protagonista posto al centro di una narrazione (come nel caso di Carlo Magno che, nella ChansondeRoland, si tira la barba). I documenti normativi (ordines liturgici, regole monastiche, trattati pedagogici) presentano il vantaggio di ...
Leggi Tutto
veltro
Antonietta Bufano
Charles T. Davis
Cane da caccia, di cui è peculiare la velocità (ogni bontade propria in alcuna cosa, è amabile in quella: sì come... nel bracco bene odorare, e sì come nel [...] " XIX (1963) 267-294; ID., The " Veltres " in the ChansondeRoland, in " Deutsches Dante-Jahrbuch " XLI-XLII (1964) 158-172; G. , D. and Italian Nationalism, in A D. Symposium, a c. di W. De Sua e G. Rizzo, Chapel Hill 1965, 199-213; R. Manselli, D. ...
Leggi Tutto
nobiltà e nobile (nobilità; nobilitade; nobiltade; nobiltate)
Domenico Consoli
Dai classici, in primo luogo da Livio (a parte stanno le voci dissenzienti di alcuni moralisti, come vedremo), D. riceveva [...] ed. alle pp. 53-78); R.M. Ruggieri, Tradizione e originalità nel lessico " cavalleresco " di D.: D. e la " ChansondeRoland ", in L'umanesimo cavalleresco italiano, Roma 1962; F. Figurelli, I canti di Cacciaguida, in " Cultura e Scuola " 13-14 (1965 ...
Leggi Tutto
prosa
Francesco Tateo
Il largo e vario uso che D. fece della p., l'importanza e l'originalità da lui attribuita all'esperimento della p. volgare, e le sparse considerazioni che egli espresse usando [...] rifacimenti di testi narrativi dell'antichità. È discutibile, ma non insostenibile, che D. includesse fra queste prose la ChansondeRoland considerandola come p. ritmata e assumendo il termine di p. nel senso diffuso in Francia per indicare la ...
Leggi Tutto
oïl
Pier Vincenzo Mengaldo
L'avverbio affermativo francese antico (in francese moderno oui: 〈 hoc ille [fecit] >), assente nell'italiano di D., compare varie volte nel De vulg. Eloquentia. Una prima [...] ), appare per tanti aspetti ancora ben aperta (tanto per cominciare: è proprio lecito negare a D. ogni conoscenza della ChansondeRoland?). È chiaro infatti come il senso di quel passo muta a seconda che si ritenga che esso rispecchi abbastanza da ...
Leggi Tutto
canzoni di gesta
Antonio Viscardi
. Gli studiosi unanimemente ritengono che D. abbia conosciuto le canzoni di gesta francesi, e in particolare la maggiore e la più divulgata di esse, la ChansondeRoland: [...] del cielo di Marte (Pd XVIII 46). In particolare, non sembra lecito dubitare che sia espressamente da riportare alla ChansondeRoland la similitudine del suono del corno, per quel dopo la dolorosa rotta con cui la comparazione inizia; che, con ...
Leggi Tutto
cavalleria
Ruggero M. Ruggieri
Per meglio intendere l'atteggiamento di D. rispetto alla c. è opportuno secondo noi cercare di rispondere a un duplice quesito: quali furono le sue conoscenze, dirette [...] l'avventura amorosa di Paolo e Francesca, usciti, per parlare a D., de la schiera ov'è Dido (v. 85). Essi infatti, e non quale nella letteratura francese antica, a cominciare dalla ChansondeRoland, si caratterizza spesso se non proprio la figura ...
Leggi Tutto
poesia
Margherita Zizi
La musica del linguaggio
Nata prima dell’invenzione della scrittura e presente in tutte le culture di tutte le latitudini, la poesia è una forma di espressione che si fonda sulle [...] trova una continuazione nei poemi cavallereschi che narrano le gesta eroiche e amorose dei cavalieri medievali, come la famosa ChansondeRoland (inizio del 12° secolo) il cui protagonista è il paladino Orlando. Se i Canti dell’Edda (scritti tra il ...
Leggi Tutto
GUERRIERI CROCETTI, Camillo
Paolo Zublena
Nacque a Teramo il 24 luglio 1892 da Vincenzo, farmacista di vasti interessi culturali e attivo nella vita politica della propria città - in cui ricoprì diverse [...] e d'America, diretta da C. Pellegrini, II, Milano 1959, pp. 3-248, e Le origini dell'epopea francese e la ChansondeRoland, Genova 1962. Vennero ripresi anche gli studi sulla materia bretone (Perceval, in Filologia romanza, VI [1959], pp. 113-149) e ...
Leggi Tutto
dopo
Mario Medici
Nelle opere di D. è relativamente usato sia come preposizione sia come avverbio (che è raro) e come congiunzione.
1.1. Come preposizione (tanto in senso spaziale che temporale), non [...] valore temporale, e non causale-consequenziale; cfr. Scartazzini-Vandelli: " D. dice dopo la rotta, perché, secondo che narra la ChansondeRoland, Orlando s'indusse a sonare il suo corno per dar avviso a Carlo, già lontano, sol quando vide ridotti a ...
Leggi Tutto
maganzese
maganzése agg. e s. m. [der. di Maganza, attributo comitale tratto dal nome della città tedesca di Magonza (ted. Mainz), attraverso il fr. Mayence]. – 1. Appartenente alla casa e alla stirpe di Maganza, nemica a Carlomagno, di cui...
olifante
s. m. [dal fr. ant. olifant (anche oliphant) «avorio; corno d’avorio», alteraz. del lat. elephantus «elefante» e per metonimia «avorio»]. – Corno da caccia in uso nel medioevo, ricavato da zanne di elefante: l’o. di Orlando, quello...