STEFANI, Guglielmo
Mauro Forno
– Nacque a Venezia il 5 luglio 1819 da Domenico, commissario superiore della polizia austriaca, e da Teresa Fattori.
Dopo avere frequentato il liceo nella sua città, seguendo [...] per un anno Il Mondo letterario. Nell’agosto del 1859 lanciò una sottoscrizione per far sopravvivere la Rivista contemporanea di Zenocrate Cesari, di cui nel biennio 1860-61 diventò anche editore e direttore. Riuscì in questo modo a rilanciare e a ...
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ora (sost.)
Alessandro Niccoli
Un'esauriente definizione dell'unità di misura del tempo secondo i due sistemi di computarla adottati nel Medioevo è in Cv III VI 2-3 [la canzone] dice: ‛ in quell'ora [...] , che è l'ultima parte della notte, che fuggia innanzi, cioè all'alba "). Nessun credito ottiene più la spiegazione del Cesari (Bellezze II 22) il quale, accentando òra e attribuendo alla parola il valore di " aura ", interpretava " l'alba cacciava ...
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GROSSO, Stefano
Francesco Millocca
Nacque ad Albissola Marina, presso Savona, il 22 marzo 1824 da Lorenzo e Angela Maria Scotto. Compì gli studi classici a Savona frequentando le scuole pubbliche dei [...] di Marco Tullio Cicerone secondo la recensione di G.G. Orelli, co' volgarizzamenti di J. Bonfadio, G. Garatoni, A. Cesari… per cura di S. Grosso, ibid. 1875; Del Supplemento di Antonio Urceo Codro alla Pentolinaria di Plauto. Lettera critica, Milano ...
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porta
Domenico Consoli
I. In senso proprio per " porta di una città " in Pd XI 47 Porta Sole (in Perugia); XVI 94 Sovra la porta ch'al presente è carca / di nova fellonia: " haec fuit antiqua porta [...] la via , dar modo, dar cagione '. Di fatti a cagione del cavallo fuggì Enea, che poi fondò Roma ". Così il Cesari, seguito dal D'Ovidio, da Scartazzini-Vandelli, dal Porena, dal Sapegno. Invece gli antichi commentatori intendono per porta la breccia ...
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scendere [i singol. cong. imperf. scendesse; partic. pass. sciesa, nel Fiore]
Alessandro Niccoli
È verbo di uso limitato in pratica alla Commedia (tre soli esempi nel Convivio, uno nelle Rime e nel [...] 10 Come 'l viso mi scese in lor [negl'indovini] più basso, / mirabilmente apparve esser travolto / ciascun; i più intendono con il Cesari e con il D'Ovidio che D. avesse guardato dapprima i dannati soltanto in faccia, e che solo in un secondo momento ...
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GIOVANNI da Monte Cremasco (Giovanni da Monte)
Giulia Conti
Non si conosce la data di nascita di questo pittore, probabilmente originario di Monte Cremasco, presso Como, attivo nella seconda metà del [...] da Vienna al duca di Mantova affinché conceda a "Ioannes de Monte, pictor noster" il permesso di copiare i ritratti dei cesari di proprietà del duca (Jahrbuch…, XVI [1895], pp. CXCI s. n. 14000). Lanzi (p. 437) accenna alla coabitazione di G. con ...
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LEVATI, Giuseppe
Ilaria Sgarbozza
Nacque a Concorezzo, piccolo borgo alle porte di Milano, il 19 marzo 1739. Cominciò a lavorare giovanissimo presso il padre, falegname, di cui si ignora il nome. Trasferitosi [...] dell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci.
Il L. morì a Milano il 28 dic. (o il 28 ottobre) 1828. Nello stesso anno D. Cesari ne eseguì un ritratto bronzeo (Milano, Galleria d'arte moderna).
Fonti e Bibl.: A. Gerli, Opuscoli, Parma 1785, pp. 37-40; I ...
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TRAVERSI, Leopoldo
Francesco Surdich
– Nacque a Piancastagnaio (Siena) il 30 ottobre 1856, ultimo di quattro fratelli, da Antonio e da Elvira Barbini.
Terminati gli studi superiori si laureò in medicina [...] colonia eritrea, Bologna 1934, ad ind.; C. Giardini, Italiani in A. O. Pagine di pionieri, Milano 1936, pp. 257-268; C. Cesari, Gli italiani nella conoscenza dell’Africa (I nostri precursori coloniali), Roma 1938, ad ind.; E. De Agostini, L. T., in ...
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anche (anco)
Freya Anceschi
Le due forme si alternano nel lessico dantesco senza apparente differenziazione di funzione o di significato, in prosa e in poesia, in rima e no, anteposte o posposte agli [...] sarebbe anche stato più gradito, del pianto per l'abbandono di Virgilio. Ma forse ancor più convincente è la spiegazione del Cesari: " ‛ Non avere tanta fretta di piangere per codesto: altro, altro ti aspetta '. Ed ecco qui l'ancora usato per ‛ così ...
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sicuro (securo)
Alessandro Niccoli
È presente in tutte le opere meno che nelle Rime, ma è usato con frequenza - come assoluto oppure seguito da un complemento introdotto da ‛ di ' o da ‛ da ' - solo [...] XV 15), attrae lo sguardo di chi guardava il cielo " tranquillamente "; qui il valore dell'aggettivo è ben rilevato dal Cesari: " sine cura, che si oppone allo scotimento che porta all'animo quel subito guizzar di luce " (Bellezze, III 280). Quando ...
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cesariano
ceṡariano agg. e s. m. [dal lat. Caesarianus «di Giulio Cesare», Caesariani pl. «partigiani di Cesare» (nella guerra civile)]. – 1. agg. Di Giulio Cesare, come generale e uomo politico, o come scrittore: esercito c.; il partito c.;...
cesarie
ceṡàrie s. f. [dal lat. caesaries], invar., letter. – Capigliatura lunga e folta, zazzera: Va pe’ bei fianchi la c. d’oro In riposo ondeggiante (Carducci).