ghermire
Antonio Lanci
Esclusivo dell'Inferno, significa " afferrare con gli artigli ", detto dei diavoli: XXI 36 e quei tenea de' piè [di un dannato] ghermito 'l nerbo: " ‛ Ghermire ' est verbum avis [...] mi si fu offerto / chi per lungo silenzio parea fioco; il Chimenz precisa: " pass. per reciproco, si ghermì "; diversamente il Cesari: " Non è da intendere questo verso così: ‛ E fu ghermito con lui sopra 'l fosso '; ché anzi egli ghermì l'altro ...
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ACQUASPARTA, L'
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Pittore originario di Acquasparta, vissuto a Roma verso la fine del sec. XVI. Se ne ignorano il nome e il casato. Morì in giovane età, "amazzato da un spagnolo per causa d'una donna" [...] (Mancini). Il Mancini lo dice allievo di Giuseppe Cesari detto il Cavalier d'Arpino e cita suoi affreschi in palazzo Verospi. Le antiche guide ricordano come suo, nel Casino di Villa Borghese, un quadro - ora perduto - rappresentante il carosello ...
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BOCCHECIAMPE, Giovanni Francesco
Giovanna Calabrò
Nato ad Oletta, in Corsica, verso il 1773, emigrò giovanissimo per sfuggire alla "barbarie giacobina", entrando nell'esercito del principe di Condé [...] focolai di rivolta giacobina nella stessa Puglia costrinsero il B., cui si erano uniti gli altri corsi R. Corbara, G. B. de Cesari, S. Pittaluga e V. Colonna, ad una precipitosa fuga. Il 6 genn. 1799 il gruppo partì da Barletta per imbarcarsi a Bari ...
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noce
Solo in Pd II 24, nella descrizione del quadrel che, nel momento preciso del lancio, da la noce si dischiava. Nella Crusca la parola è spiegata come indicante " quella parte della balestra alla [...] quale si fermava la corda, per caricare l'arme " (così anche il Cesari e poi il Chimenz). Secondo il Daniello, invece (e, tra i moderni, Scartazzini-Vandelli, Sapegno), " così si chiama quell'osso della balestra, ove esso quadrello si pone ". ...
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STROCCHI, Dionigi
Giulio Natali
Letterato, nato a Faenza il 6 gennaio 1762, morto a Ravenna il 15 aprile 1850. Studiò nel patrio seminario e poi, dal 1783, a Roma, dove si laureò in giurisprudenza, [...] ma si diede alle lettere, soprattutto latine e italiane, accostandosi al Cesari nel culto dei trecentisti. Nel 1790 ebbe l'ufficio di scrittore nella segreteria di lettere latine presso il Sacro Collegio. Tornato in patria nel 1797, ottenne alti ...
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alleluiare
Pg XXX 15 i beati... / surgeran... di sua caverna, la revestita voce alleluiando: " Alleluiando, idest cum gaudio cantando ‛ alleluia '... Et dicit la voce rivestita, scilicet a corpore, quasi [...] dicat: ‛ resumptis organis corporalibus ', ita quod vox tunc erit perfectior " (Benvenuto; e analogamente Ottimo, G. da Serravalle, Cesari, Scartazzini). Ma il verso è molto discusso, anche per la varietà delle lezioni. Nell'edizione del'21 si legge ...
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Costantino e i barbari
Johannes Wienand
Nei trentuno anni del suo regno non vi è mai stato un momento nel quale Costantino non abbia dovuto occuparsi, in un modo o nell’altro, dei ‘barbari’ – così i [...] Nixon, B.S. Rodgers, In Praise of Later Roman Emperors, cit., p. 382 nota 165), dove il congiunto processus consularis dei due Cesari Crispo e Costantino iunior può essere effettuato solo il 1° marzo 321, e non il 1° gennaio. Le azioni di Crispo sono ...
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Taverna, Giuseppe
Enzo Esposrro
Sacerdote ed educatore (Piacenza 1764-ivi 1850), insegnò a Piacenza (dove ebbe scolaro Pietro Giordani), a Parma, a Brescia e poi di nuovo a Parma. Ammiratore del Locke, [...] fu razionalista in educazione ed eudemonista in morale; nel problema della lingua seguì gl'insegnamenti del Cesari. Amore per la purezza appunto della lingua dimostra nelle numerose postille di cui corredò un esemplare della Commedia commentata dal ...
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lima
Antonio Lanci
È usato solo due volte, in rima. In If XXVII 9 Come 'l bue cicilian che mugghiò prima / col pianto di colui... / che l'avea temperato con sua lima, il termine sembra usato nel senso [...] estensivo di " strumenti " dello scultore, cioè " con suoi ingegni e ferri " (Cesari); ma Benvenuto, seguito da altri, intende " opera artificiosa ". La terzina allude alla nota leggenda di Perillo e Falaride.
Il senso figurato di " tormento che rode ...
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Imperatore romano (n. Serdica - m. Roma 311 d. C.). Segnalatosi in imprese militari, fu da Diocleziano e Massimiano nominato cesare (293) insieme a Costanzo, ed ebbe il governo delle province danubiane; [...] seguito all'abdicazione di Diocleziano e di Massimiano, G. e Costanzo divennero augusti, mentre Severo e Massimino erano nominati cesari. Alla morte di Costanzo (306) G. nominò augusto Severo, e cesare Costantino, che dalle truppe era stato salutato ...
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cesariano
ceṡariano agg. e s. m. [dal lat. Caesarianus «di Giulio Cesare», Caesariani pl. «partigiani di Cesare» (nella guerra civile)]. – 1. agg. Di Giulio Cesare, come generale e uomo politico, o come scrittore: esercito c.; il partito c.;...
cesarie
ceṡàrie s. f. [dal lat. caesaries], invar., letter. – Capigliatura lunga e folta, zazzera: Va pe’ bei fianchi la c. d’oro In riposo ondeggiante (Carducci).