Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] Faldella raccoglitore di un vocabolario personale ricco di voci toscane, secondo una pratica attestata ancora nel giovane CesarePavese (cfr. Marazzini 2009: 371-383).
Il ventennio fascista (➔ fascismo, lingua del), dal punto di vista lessicografico ...
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L’imperfetto è un tempo passato del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che indica principalmente simultaneità rispetto a un momento passato (Bertinetto 1986; Vanelli 1991). Dal punto di [...] buia, che entra negli occhi e li lava. Andavo quasi sempre solo, perché Pieretto a quell’ora se ne dormiva (CesarePavese, Il diavolo sulle colline, p. 123).
Benché l’imperfetto sia vago circa la possibilità di precisare la conclusione del processo ...
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La corrispondenza epistolare comincia a diffondersi nella prima metà del Duecento, in concomitanza con la diffusione degli usi scritti del volgare, in seguito a due mutamenti di carattere materiale: l’inizio [...] storia delle idee (per citare solo alcuni nomi eccellenti si pensi a ➔ Benedetto Croce, Antonio Gramsci, Elio Vittorini, CesarePavese), lo strumento epistolare ha costituito sovente l’unica modalità di accesso alla scrittura per le classi subalterne ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] principale (6):
(5) Col vecchio Fenoaltea e con Gaetano parlò canzonando, e il vecchio rideva chino sul banco (CesarePavese, Il carcere, p. 93)
(6) pochi momenti dopo, giunse borbottando un vecchio servitore (Alessandro Manzoni, I promessi sposi ...
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La paratassi è una connessione ordinata di frasi in un’entità superiore, in cui le frasi interessate hanno diverso valore informativo (➔ tematica, struttura) e sono collegate tra loro da nessi semantici. [...] , Milano 1968, p. 46)
(32) Entrò come un’ombra, e seppi di averlo davanti al tavolino prima ancora di levare gli occhi (CesarePavese, La spiaggia, Torino 1968, p. 138)
(33) Mai le donne l’avrebbero salvata: e le mancava l’uomo (Italo Calvino, L ...
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La virgola (dal lat. virgula(m) «piccola verga») è un segno di interpunzione, costituito da una linea curva con la testa al livello basso della riga, che ha una varietà di funzioni. Indica una pausa breve, [...] frasi non marcate:
(10) Lui, mi chiese che cosa facevo e se avevo molto usato la chitarra in quei mesi (CesarePavese, Il compagno)
Le virgole correlative possono essere realizzate entrambe, oppure una delle due può essere virtuale, a seconda della ...
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Si intende per stile nominale uno stile (soprattutto nella lingua scritta) in cui la scelta del nome, unita a quella dell’aggettivo e dei verbi in modi non finiti (➔ modi del verbo), prevale sulla scelta [...] invenzione, costanza e scoperta – l’età è accumulo di cose uguali che si arricchisce e approfondisce sempre più (CesarePavese, cit. in Mortara Garavelli 1973: 120)
Quanto alla ➔ punteggiatura, sono pertinenti soprattutto quegli usi in cui il ➔ punto ...
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Il discorso indiretto libero è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione [...] casa ci avevano lavorato? Quando ci stavo io, c’era il camino che non tirava più – l’avevano poi rotto quel muro? (CesarePavese, La luna e i falò, Torino, Einaudi, 1968, p. 30)
A differenza di quanto accade in un discorso indiretto tradizionale, in ...
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La commutazione di codice (ingl. code-switching) è il passaggio da una lingua a un’altra all’interno del discorso di uno stesso parlante. Non va confusa con l’alternanza di codice, che è invece la scelta [...] es. neh, che accompagna i saluti). Molti autori del Novecento si sono serviti a scopi diversi della commutazione di codice. CesarePavese, ad es., nei racconti di Ciau Masino (1968), compie una sofisticata operazione basata su vari codici che vengono ...
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Un enunciato viene definito ellittico quando non è costruito attorno a un predicato verbale completo ed esplicito e quando tale predicato può essere recuperato letteralmente a partire dal suo contesto [...] di questi, come illustra l’esempio (7) – proposto in Mortara Garavelli (1971: 287) – tratto da La luna e i falò di CesarePavese, in cui va recuperato il predicato pagavano:
(7) – Chi pagava? dicevo. [Ø] I comuni, le famiglie, gli ambiziosi, tutti ...
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empatizzare v. intr. 1. In psicologia, provare empatia. 2. Per estensione, nella lingua corrente, sentire la condizione altrui come se fosse la propria; immedesimarsi. ◆ Il Vogliolo [Giuliano V., autore di una Guida delle Langhe misteriose]...
autorimprovero
(auto-rimprovero), s. m. Rimprovero rivolto a sé stessi. ◆ Sigmund Freud, nel suo scritto «Lutto e Melanconia» affermava: gli autorimproveri che il melanconico rivolge a se stesso, sono realmente diretti a se stesso, oppure...