CORTE, Valerio
Fiorella Caraceni Poleggi
Nacque a Venezia nel 1530 da Ferdinando, di nobile famiglia pavese, e crebbe in quell'ambiente culturale sollecitato dai più vari interessi. R. Soprani, il quale [...] a Genova, vi si trattenne (il suo arrivo nella città potrebbe essere un po' anticipato, perché nel 1550 nasceva il figlio Cesare). Qui prese in moglie una nobildonna genovese, di cui ignoriamo il casato, Ottavia Sofia, comprò casa, e, con lo smalto ...
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BACCILIERI (Bacilieri, de Bazaleriis), Tiberio
Cesare Vasoli
Nato a Bologna, forse nel gennaio del 1461, studiò filosofia nell'università della sua città natale, sotto la guida dell'averroista Alessandro [...] tesi sigeriane sull'unicità dell'intelletto, le influenze dei corpi celesti, ecc., che diffuse e difese negli ambienti padovano e pavese, il B. ebbe buona conoscenza di cose teologiche e dei problemi di fisica e di logica maggiormente dibattuti dalla ...
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ARESE, Giulio
Nicola Raponi
Nacque a Milano - probabilmente intorno al 1560 - dal senatore Marco Antonio e da Ippolita Clari, figlia del giurista Giulio Clari, anch'egli senatore e reggente nel Supremo [...] secondo quel ipo di cultura che sembra prevalere nello Studio pavese alla fine del '500 e che si esprime nelle numerose lapide dai figli Bartolomeo, futuro presidente del Senato, Cesare, Lodovico e Francesco Maria, natigli dal matrimonio con ...
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AUGUSTONI, Giovanni Basilio
Cesare Vasoli
Medico e astrologo pavese, vissuto tra la seconda metà del XV e gli inizi del sec. XVI. Professore di medicina a Pavia, ebbe dall'imperatore Federico III il [...] titolo di poeta laureato. Della sua opera di astrologo ci resta una notevole testimonianza nelle sue previsioni annuali, delle quali ci sono pervenute, a stampa, quelle relative agli anni 1491-96, nonché ...
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empatizzare v. intr. 1. In psicologia, provare empatia. 2. Per estensione, nella lingua corrente, sentire la condizione altrui come se fosse la propria; immedesimarsi. ◆ Il Vogliolo [Giuliano V., autore di una Guida delle Langhe misteriose]...
autorimprovero
(auto-rimprovero), s. m. Rimprovero rivolto a sé stessi. ◆ Sigmund Freud, nel suo scritto «Lutto e Melanconia» affermava: gli autorimproveri che il melanconico rivolge a se stesso, sono realmente diretti a se stesso, oppure...