MEDICI, Piero
Patrizia Meli
de’. – Nacque a Firenze il 15 febbr. 1472 da Lorenzo il Magnifico e da Clarice Orsini.
Si prestò grande cura all’educazione che avrebbe ricevuto il M., destinato a raccogliere [...] , aveva potuto contare sulle milizie di Carlo Orsini e di Bartolomeo d’Alviano. In seguito cercò inutilmente l’appoggio di CesareBorgia, il quale si recò in Mugello nel 1501, ma si ritirò dopo avere ottenuto dalla Repubblica di Firenze una forte ...
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Vedi COLLEZIONI ARCHEOLOGICHE dell'anno: 1973 - 1994
COLLEZIONI ARCHEOLOGICHE (Collezioni dal Rinascimento al sec. XIX, ν. S 1970, p. 242)
C. Gasparri
Questo aggiornamento intende presentare solo le [...] ., p. 24 ss.
Palazzo Ducale. - È incerta una consistente presenza di antichità tra le raccolte di Federico da Montefeltro. CesareBorgia dona a Guidobaldo il Cupido dormiente di Michelangelo, che sarà spedito a Isabella d'Este (v. Mantova) nel 1502 ...
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Leonardo Da Vinci - «Se la pittura è scienzia»
Edoardo Villata
La vita
Leonardo nacque probabilmente a Vinci (anche se non nell’edificio rurale che la tradizione addita come luogo natale) il 15 aprile [...] il suo intervento diretto.
Segue per Leonardo un periodo inquieto. Dopo un anno dedicato alla vita militare, al seguito di CesareBorgia (i cui lasciti più noti e spettacolari sono la mappa di Imola e forse la veduta della Valdichiana, entrambe alla ...
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Il Rinascimento. Gli ingegneri del Rinascimento: dalla tecnica alla tecnologia
Paolo Galluzzi
Gli ingegneri del Rinascimento: dalla tecnica alla tecnologia
Nell'immagine convenzionale del Rinascimento [...] di impieghi spinge Leonardo ad abbandonare i piacevoli otia e ad accettare, nell'estate del 1502, l'invito di CesareBorgia, il famigerato Valentino, a unirsi in qualità di Architetto e Ingegnere Generale alla campagna militare con la quale stava ...
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Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio
Gennaro Sasso
Genesi dell’opera
I Discorsi sono l’opera più importante di M., quella che, raccogliendo insieme tutti i temi del suo pensiero politico, storiografico [...] : si pensi, per fare un esempio, al settimo capitolo e a quello che vi era asserito a proposito della crudeltà di CesareBorgia. Ma, se il regno era il regno, la repubblica era la repubblica. E la violenza a cui può essere necessario ricorrere ...
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Venezia e la politica italiana: 1454-1530
Michael E. Mallett
Pace e guerre, 1454-1494
I negoziati per la pace, e per un concordato che risolvesse i contenziosi che dividevano gli Stati italiani, si [...] suo pontificato, l'opportunità di approfittare del vuoto creato in Romagna dalla morte di Alessandro e dall'eclissi di CesareBorgia si dimostrò una tentazione troppo forte per il partito dei "giovani", guidato da Giorgio Emo e Lorenzo Giustinian ...
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L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] Cinquecento venne usato da Alessandro VI - il quale, minacciato dai Veneziani in Romagna promosse l'impresa militare del figlio CesareBorgia e gli concesse poi il territorio conquistato elevandolo a Ducato - e da Paolo III, che fondò prima il Ducato ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Umanesimo e Rinascimento
Riccardo Fubini
Francesco Petrarca e i presupposti della storiografia umanistica
La storiografia umanistico-rinascimentale, come del resto la storiografia di ogni età, non può [...] una sequela di fondazioni e rifondazioni violente, che sappiano dare norma al popolo riluttante.
Le violenze stesse di CesareBorgia non valgono al fine di un mero successo politico-militare sugli avversari, ma per impiantare il tribunale di Romagna ...
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Principe, Il
Gian Mario Anselmi
Titolo. Il titolo originale dell’opera doveva essere in latino, De principatibus, secondo una consuetudine cara a M., e così lo vediamo attestato nella celebre lettera [...] il vii, quelli che si acquistano con la «fortuna». Tra i moderni, Francesco Sforza pervenne al principato con la virtù, CesareBorgia con la fortuna (cap. vii). Quest’ultimo serve a M. per esaltare le capacità strategiche del principe «nuovo»; è vero ...
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Costantino dopo i Lumière
L’imperatore cristiano nel cinema e nella televisione
Federico Ruozzi
Fin dalle origini del cinema, gli sceneggiatori hanno attinto dai racconti biblici soggetti che sono diventati [...] la già affermata diva Maria Jacobini, impostasi al pubblico qualche anno prima per l’interpretazione di Sancha d’Aragona in CesareBorgia: lo stesso Oxilia avrebbe poi diretto anche le dive Lyda Borelli e Francesca Bertini)32. Ma non solo. Il 1913 ...
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aut Caesar aut nihil
‹àut čè∫ar àut nìil› (lat. «o Cesare o nulla»). – Motto di Cesare Borgia, il duca Valentino (1475 circa - 1507), superba reminiscenza di un detto attribuito a Giulio Cesare che preferiva esser primo sia pure in un villaggio...
valentino1
valentino1 agg. e s. m. (f. -a). – Della città francese di Valence (Valenza), nella Francia sud-orientale, sulla riva sinistra del Rodano: il museo archeologico v., il concilio v.; per estens., della contea e ducato del Valentinois,...