Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Pietro Verri
Loredana Garlati
Pochi uomini hanno legato il proprio nome a una città e a un’epoca come Pietro Verri, la cui parabola esistenziale e intellettuale si consuma all’interno della settecentesca [...] », n.s., 1975, 3, pp. 744-76.
G. di Renzo Villata, Giuristi, cultura giuridica e idee di riforma nell’età di Beccaria, in CesareBeccaria tra Milano e l’Europa, Convegno di studi per il 250° anniversario della nascita, Roma-Bari 1990, pp. 225-78.
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Prospero Farinacci
Aldo Mazzacane
Per diffusione in Europa (testimoniata fra l’altro dal numero assolutamente straordinario di stampe in Italia e all’estero) e per influenza sulla pratica forense, [...] divennero emblema di tutti i vizi dell’antico sistema penale. Aspre critiche gli rivolsero, per es., Pietro Verri, CesareBeccaria e Filippo Maria Renazzi, tra gli altri. Nella giurisprudenza e nella storiografia moderna hanno prevalso, sui moderati ...
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PILATI, Carlantonio
Serena Luzzi
PILATI, Carlantonio. – Nacque il 29 dicembre 1733 a Tassullo, in Val di Non, nel Principato vescovile di Trento. Il padre, Giovanni Nicola, era un notaio di modeste [...] , München 2014, pp. 161-184; L’anti-beccarien C. P. écarté au concours de la Société économique de Berne (1777-1780), in CesareBeccaria. La controverse pénale, XVIIIe-XXIe siècle, sous la direction de M. Porret - E. Salvi, Rennes 2015, pp. 91-98. ...
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codice
Mario Caravale
Raccolta di norme per ogni settore del diritto
Oggi con la parola codice intendiamo sia un volume di fogli manoscritti, sia una collezione di leggi. In particolare, qualifichiamo [...] . Accogliendo idee diffuse negli ambienti culturali più vivaci del periodo, idee che erano state espresse in gran parte da CesareBeccaria nella sua celebre opera Dei delitti e delle pene (1764), il codice introduceva una profonda riforma del sistema ...
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ARABIA, Francesco Saverio
Roberto Abbondanza
Nacque il 24 marzo 182 1 a Dipignano (Cosenza) da Pasquale, impiegato delle poste, e da Maria Teresa Fonzi. Si trasferì a Napoli nell'ottobre 1842, per intraprendere [...] G. Grabinski, in La Rassegna nazionale, XXVII[1905], pp. 241-252); E. Pessina, Il diritto penale in Italia da CesareBeccaria sino alla promulgazione del codice penale vigente (1764-1890), in Encicl. del diritto penale ital., II, Milano 1906, pp. 674 ...
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utilitarismo
Paolo Casini
L’utile come principio sovrano
L’idea che il bene si identifichi con l’utile si trova già nella filosofia greca, in particolare nella dottrina epicurea; tuttavia l’utilitarismo [...] pretesto di anticipare su questa Terra il giudizio divino.
Bentham era stato influenzato, tra l’altro, dall’illuminista italiano CesareBeccaria, il quale nello scritto Dei delitti e delle pene, pubblicato nel 1764, svolgendo un ragionamento in senso ...
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Le riforme
Paolo Preto
Riforma o "rivoluzione"?: la riforma è "rivoluzione"
Nella città di Bergamo ormai democratizzata, siamo nel 1797, un pamphlet giacobino lancia alla moribonda classe aristocratica [...] soprintendenti al sommario delle leggi presentano al senato un piano, in realtà steso da Vincenzo Ricci, che recepisce molti principi di CesareBeccaria e propone di abolire, tranne che per i ladri e i nobili, il carcere come mezzo di pena e di ...
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Impulsi riformatori del mondo di fuori: dal Rinascimento all'Illuminismo
Vittorio Frajese
Al volgere del Quattrocento si parlava molto di riforma. La denuncia dei mali della società italiana e della [...] . Il capitolo XII del Dei delitti e delle pene era dedicato al tema Della pubblica tranquillità. In esso CesareBeccaria ricordava che:
«La notte illuminata a pubbliche spese, le guardie distribuite ne’ diversi quartieri della città, i semplici ...
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Legislazione e codificazione
Carlo Ghisalberti
Dall’invasione longobarda del 568, con l’unità politica della penisola era venuta meno anche quella giuridica tramandata dal mondo romano. Se le leggi [...] quel sistema e contro il diritto romano che ne era il fulcro essenziale. Gli scritti dei fratelli Verri, di CesareBeccaria, di Giacomo Ugo Botton di Castellamonte, di Melchiorre Delfico e di non pochi altri testimoniavano l’insofferenza generalmente ...
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Tortura
"Una strana conseguenza
che necessariamente deriva dall'uso
della tortura è che l'innocente
è posto in peggiore condizione che il reo"
(CesareBeccaria, Dei delitti e delle pene)
Un dramma diffuso [...] di Luigi XVI.
In Italia un contributo decisivo all'abolizione provenne dal trattato Dei delitti e delle pene del filosofo giurista CesareBeccaria, scritto fra il 1763 e il 1764 e pubblicato in quell'anno a Livorno. Nell'ambito di un più ampio ...
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panumano
agg. Che è di tutta l’umanità, di ogni essere umano. ◆ Occorre superare il concetto di lingua come «territorio» e pensare a quel più largo orizzonte di coscienza che ha portato, attraverso l’italiano (da [Cesare] Beccaria a Primo...