Col termine burocratese si indicano, con accezione negativa, lo stile comunicativo e il linguaggio inutilmente complicato utilizzati da amministrazioni e istituzioni pubbliche nelle comunicazioni (prevalentemente [...] comune, specie nelle comunicazioni del cittadino con gli uffici pubblici (cfr. Beccaria 1988: 168-177; Mengaldo 1994: 60-61, 64-65, unita, Roma-Bari, Laterza (1a ed. 1963).
Garelli, Cesare (1968), La burolingua quotidiana. Appunti per un’indagine sul ...
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Con modo di dire o, più tecnicamente, locuzione o espressione idiomatica si indica generalmente un’espressione convenzionale, caratterizzata dall’abbinamento di un significante fisso (poco o niente affatto [...] essere nella fossa dei leoni, essere un calvario, dare a Cesare quel che è di Cesare, passare dalle stelle alle stalle, lavarsene le mani, essere un sepolcro imbiancato (si veda anche Beccaria 20012);
(b) le favole (Esopo, Fedro, Aviano, La Fontaine ...
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Un enunciato viene definito nominale quando non è costruito attorno a una forma verbale coniugata, come in (1) (un esempio orale) e in (2) (un esempio scritto):
(1) LUC: sabato mattina / all’undici / eccotelo [...] del 1909) in Francia, in Russia, e un po’ dappertutto (Cesare Segre, in Ferrari 2009: 192)
oppure attorno a un nome Scritti in onore di Bice Mortara Garavelli, a cura di G.L. Beccaria & C. Marello, Alessandria, Edizioni dell’Orso, pp. 179 ...
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Melchiorre Cesarotti (Padova, 1730 - Selvazzano, presso Padova, 1808) fu uno dei maggiori rappresentanti dell’Illuminismo italiano in campo linguistico. Nacque e studiò a Padova, dove divenne insegnante [...] portò in versi sciolti due tragedie di Voltaire, Il Cesare e Il Maometto, uscite in un unico volume nel La parola al testo. Scritti per Bice Mortara Garavelli, a cura di G.L. Beccaria & C. Marello, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2 voll., vol. 1 ...
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Aleramo, Sibilla & Campana, Dino (2000), Un viaggio chiamato amore. Lettere 1916-1918, a cura di B. Conti, Milano, Feltrinelli.
Asor Rosa, Alberto (2002), L’alba di un mondo nuovo, Torino, Einaudi.
Bachelard, [...] L’informazione, in Alfieri & Bonomi 2008, pp. 23-96.
Beccaria, Gian Luigi (1973), Il linguaggio giornalistico, in Id. (a cura di ’A.I.S.L.L.I. a cura di S. Vanvolsem et al., Firenze, Cesati, 3 voll., vol. 1º, pp. 133-146.
Roggia, Carlo E. (2009), ...
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TARTAROTTI, Girolamo
Enrico Zucchi
TARTAROTTI, Girolamo. – Nacque a Rovereto il 2 gennaio 1706 da Francesco Antonio, giureconsulto, poi membro del Consiglio cittadino dei trentuno, e da Olimpia Camilla [...] fu per lui come un secondo padre, Alfonso Montanari, Giulio Cesare Becelli e l’ammirato Scipione Maffei, di cui forse ambiva pp. 41-66; F. Venturi, Settecento riformatore, I, Da Muratori a Beccaria, Torino 1969, pp. 355-383; L. Parinetto, I lumi e le ...
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CARLINI, Francesco
Giulio Cesare Giacobbe
Nacque a Milano il 7 genn. 1783 (alcune biografie riportano il 7 giugno o l'anno 1781 ma sono da ritenersi errate) da Carlo Giuseppe, di Cremona, il quale fu [...] , dalla verifica del "grado torinese" tra Mondovì e Andrate, che confermò le anomalie locali rilevate da G. B. Beccaria, alla determinazione della posizione astronomica della città di Parma (1823) e della città di Pavia (1828). La maggior parte ...
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SINISGALLI, Leonardo
Franco Vitelli
– Nacque a Montemurro (Potenza) il 9 marzo 1908 da Vito che, emigrato in America, esercitò il mestiere di «designer per una grande fabbrica di abiti standard» (Accrocca, [...] Gino Bonichi), Mario Mafai, Libero De Libero, Arnaldo Beccaria, Giuseppe Ungaretti.
Nel 1927 pubblicò a proprie spese la laurea in ingegneria industriale. Nel 1934, su consiglio di Cesare Zavattini, partecipò ai Littoriali della cultura e dell’arte e ...
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UNTERSTEINER, Mario
Alice Bonandini
– Nacque a Rovereto (Trento), allora parte dell’Impero austroungarico, il 2 agosto 1899, figlio unico di Amerigo, medico, e di Maria Filagrana.
Alla morte del padre, [...] la vita e dove proseguì gli studi dapprima al liceo Beccaria e quindi presso l’Accademia scientifico-letteraria (in seguito facoltà della Sua Fisiologia», 20 novembre 1947), tanto che Cesare Pavese pensò a Untersteiner per la nuova traduzione Einaudi ...
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ZARDETTI, Carlo
Adriano Savio
Nacque a Milano il 22 novembre 1784, figlio di Giovanni e di Teresa Zamara. Si laureò all’Università di Pavia in legge nel 1808 e, benché completamente digiuno di conoscenze [...] Uboldo, Zardetti tornò nel 1844 quando collaborò all’iniziativa di Cesare Cantù, Milano e il suo territorio, la guida della città Numismatico (pp. 220-224), Raccolte Verri, Taverna, Mulazzani, Beccaria (pp. 224-225) e Armeria Uboldo e Museo Palagi ( ...
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panumano
agg. Che è di tutta l’umanità, di ogni essere umano. ◆ Occorre superare il concetto di lingua come «territorio» e pensare a quel più largo orizzonte di coscienza che ha portato, attraverso l’italiano (da [Cesare] Beccaria a Primo...