(fr. droit; sp. derecho; ted. Recht; ingl. law).
Sommario: Filosofia del diritto, p. 983; Storia del diritto, p. 986; Etnografia e folklore: il diritto presso i primitivi, p. 987; Il diritto popolare, [...] e l'aretino Cremani (nel sec. XVIII). Il primo grande nome di penalista che i tempi moderni offrono, è CesareBeccaria (1738-1794), il quale però rappresenta piuttosto l'esigenza riformatrice dei tempi moderni, la critica delle leggi ancora spietate ...
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Cattura o uccisione di animali selvatici mediante armi, trappole, reti o animali addestrati. Ha per scopo la difesa del] e persone o degli averi (animali domestici e piante coltivate), la ricerca di alimenti [...] di competenza dapprima del Magistrato straordinario, poi del Consiglio di governo, di cui nel Lombardo-Veneto fu presidente CesareBeccaria, il quale insegnò a considerare le riserve di caccia quali preziose riserve di boschi, perciò utili anche agli ...
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codice
Mario Caravale
Raccolta di norme per ogni settore del diritto
Oggi con la parola codice intendiamo sia un volume di fogli manoscritti, sia una collezione di leggi. In particolare, qualifichiamo [...] . Accogliendo idee diffuse negli ambienti culturali più vivaci del periodo, idee che erano state espresse in gran parte da CesareBeccaria nella sua celebre opera Dei delitti e delle pene (1764), il codice introduceva una profonda riforma del sistema ...
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ARABIA, Francesco Saverio
Roberto Abbondanza
Nacque il 24 marzo 182 1 a Dipignano (Cosenza) da Pasquale, impiegato delle poste, e da Maria Teresa Fonzi. Si trasferì a Napoli nell'ottobre 1842, per intraprendere [...] G. Grabinski, in La Rassegna nazionale, XXVII[1905], pp. 241-252); E. Pessina, Il diritto penale in Italia da CesareBeccaria sino alla promulgazione del codice penale vigente (1764-1890), in Encicl. del diritto penale ital., II, Milano 1906, pp. 674 ...
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utilitarismo
Paolo Casini
L’utile come principio sovrano
L’idea che il bene si identifichi con l’utile si trova già nella filosofia greca, in particolare nella dottrina epicurea; tuttavia l’utilitarismo [...] pretesto di anticipare su questa Terra il giudizio divino.
Bentham era stato influenzato, tra l’altro, dall’illuminista italiano CesareBeccaria, il quale nello scritto Dei delitti e delle pene, pubblicato nel 1764, svolgendo un ragionamento in senso ...
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Le riforme
Paolo Preto
Riforma o "rivoluzione"?: la riforma è "rivoluzione"
Nella città di Bergamo ormai democratizzata, siamo nel 1797, un pamphlet giacobino lancia alla moribonda classe aristocratica [...] soprintendenti al sommario delle leggi presentano al senato un piano, in realtà steso da Vincenzo Ricci, che recepisce molti principi di CesareBeccaria e propone di abolire, tranne che per i ladri e i nobili, il carcere come mezzo di pena e di ...
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Impulsi riformatori del mondo di fuori: dal Rinascimento all'Illuminismo
Vittorio Frajese
Al volgere del Quattrocento si parlava molto di riforma. La denuncia dei mali della società italiana e della [...] . Il capitolo XII del Dei delitti e delle pene era dedicato al tema Della pubblica tranquillità. In esso CesareBeccaria ricordava che:
«La notte illuminata a pubbliche spese, le guardie distribuite ne’ diversi quartieri della città, i semplici ...
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Legislazione e codificazione
Carlo Ghisalberti
Dall’invasione longobarda del 568, con l’unità politica della penisola era venuta meno anche quella giuridica tramandata dal mondo romano. Se le leggi [...] quel sistema e contro il diritto romano che ne era il fulcro essenziale. Gli scritti dei fratelli Verri, di CesareBeccaria, di Giacomo Ugo Botton di Castellamonte, di Melchiorre Delfico e di non pochi altri testimoniavano l’insofferenza generalmente ...
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Nel suo significato più generico delitto è il fatto di chi "abbandona" con un solo atto la via tracciata da una norma canonizzata. In questo senso è delitto qualsiasi infrazione delle leggi direttive della [...] fatto è scomparsa. La lex Iulia de maiestate di Cesare e di Ottaviano assorbe nei termini del crimen maiestatis esatta dei delitti politici, si devono soprattutto all'influenza di Beccaria, Kant, Guizot, Romagnosi, Rossi, Cattaneo.
Esaminati da un ...
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BALBO, Prospero
Francesco Sirugo
Nato a Chieri il 2 luglio 1762 da Carlo Gaetano e da Paola Benso, all'età di tre anni, per la morte del padre, fu accolto in casa del conte G. B. Lorenzo Bogino, secondo [...] , quelli di scienze naturali e di matematica con G. B. Beccaria, che lo ebbe carissimo tra i suoi allievi, il B. biografici e i giudizi critici E. Passerin d'Entrèves, La giovinezza di Cesare Balbo,Firenze 1940, pp. 3-44, 109-167 e passim. Manca una ...
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panumano
agg. Che è di tutta l’umanità, di ogni essere umano. ◆ Occorre superare il concetto di lingua come «territorio» e pensare a quel più largo orizzonte di coscienza che ha portato, attraverso l’italiano (da [Cesare] Beccaria a Primo...