Una classificazione ideale degli a. dovrebbe essere basata sui meccanismi biochimici di azione dei vari composti, ma poiché questi in molti casi non sono stati chiariti, si possono classificare soltanto [...] ; si ha quindi un accumulo di c-metafasi (colchicinametafasi). A questo stadio segue, nelle cellule vegetali, la divisione del centromero, la separazione dei cromosomi fratelli e quindi un ritorno in interfase del nucleo che non si è diviso, e che ...
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cromosoma
Nicoletta Rossi
Struttura contenuta nel nucleo delle cellule eucariote, nella quale è organizzato il materiale genetico. Ciascun c. è costituito da una singola molecola di DNA, complessata [...] elica, che in quella duplicata, formata da due copie identiche, o cromatidi fratelli, unite da una struttura detta centromero. Nello stato di maggiore condensazione, corrispondente alla metafase e all’anafase della mitosi, i c. appaiono come corpi ...
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TRAPIANTI
Gino Doria
Fabrizio Trecca
. Biologia. - Introduzione. - I t. di organi, tessuti, o cellule suscitano da molti anni l'interesse di medici e biologi. Infatti, è molto antica l'idea di sostituire [...] regioni del complesso H-2, denominate rispettivamente S e I; più incerta è la posizione per gli altri caratteri. Pertanto, a partire dal centromero le regioni del complesso H-2 sono disposte nel seguente ordine: K, I, S, D (tab. 2). I loci Ss e Slp ...
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In biologia, il corredo aploide dei cromosomi di una cellula, con i geni in essa contenuti.
Il Progetto genoma
Nel 1990 negli Stati Uniti è iniziato ufficialmente il progetto di ricerca internazionale [...] di differenti famiglie di DNA (detto alfa-satellite), con sequenze ripetute di vario tipo localizzate per lo più nelle regioni del centromero dei cromosomi. Il rimanente 80% del g., la parte cioè che è stato possibile sequenziare con le tecniche a ...
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Biologia
Variazione ereditaria della struttura del materiale genetico, spontanea o indotta da agenti mutageni fisici o chimici. Il termine fu usato da H. De Vries (1901), l’ideatore della teoria delle [...] invece nella presenza di un segmento cromosomico orientato in direzione opposta. Le inversioni pericentriche contengono il centromero nel segmento invertito; le inversioni paracentriche non lo contengono. L’appaiamento dei cromosomi omologhi alla ...
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RADIOBIOLOGIA
Carissimo BIAGINI
1. Campi di applicazione. - Per r. si intende, in senso generale, lo studio degli effetti delle radiazioni sugli organismi viventi; spesso la parola è usata in senso [...] modificazioni caratteristiche consistono in appiccicosità dei cromosomi (stickiness degli autori di lingua inglese), alterazioni del centromero, anomalie di formazione del fuso acromatico. A queste seguono le alterazioni strutturali, rappresentate da ...
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Progetto genoma
Antonio Fantoni
(App. V, iv, p. 290)
Negli anni Novanta vi è stato un grande sviluppo di questo programma di analisi genetica: ora si possono distinguere i risultati ottenuti con i 'piccoli [...] da pietre miliari di riferimento lungo il tragitto lineare di ogni cromosoma, dal telomero del braccio corto al centromero, e da questo al telomero del braccio lungo, possibilmente con un riferimento puntuale al bandeggio cromosomico, cioè alla ...
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Malattie genetiche ed ereditarie
Giuseppe Novelli
Secondo quanto ha affermato nel 2005 Francis Collins, direttore del National human genome research institute statunitense, «tutto in medicina, con la [...] robertsoniana, un tipo particolare di traslocazione che coinvolge di frequente i cromosomi e a causa della quale il cosiddetto centromero dei cromosomi si viene a trovare a un’estremità anziché al centro, e il braccio corto contiene di solito ...
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INGEGNERIA GENETICA
Vittorio Sgaramella
L'i.g. può essere definita una scienza (G. Radnitzky, 1982) diretta allo studio e alle applicazioni di modificazioni controllate apportabili al patrimonio genetico [...] di inserire frammenti di DNA in elementi genetici contenenti sequenze essenziali nella funzione dei cromosomi, quali telomeri, centromero, e origini della replicazione del DNA. Ne risultano veri e propri cromosomi artificiali. Ai fini dell'i ...
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Simbiosi
Paola Bonfante
Silvia Perotto
Nel 1878, durante un convegno di naturalisti e medici europei, il patologo tedesco Anton H. De Bary introdusse per la prima volta il termine simbiosi (dal greco: [...] , una pianta modello di cui è interamente noto il genoma, il cromosoma 2 contiene, nella zona vicina al centromero, una copia completa del genoma mitocondriale, indicando un massiccio trasferimento genico di tipo orizzontale. Si è valutato inoltre ...
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centromero
centròmero s. m. [comp. di centro e -mero]. – In genetica, struttura che tiene uniti in un punto i due cromatidî di un cromosoma, fino all’anafase mitotica, e a cui sono attaccate le fibre del fuso.
cromatidio
cromatìdio (o cromatide) s. m. [der. del gr. χρῶμα -ατος «colore» (qui «cromosoma»)]. – In genetica, ognuno dei due filamenti (tenuti insieme dal centromero) di cui è costituito un cromosoma dopo la sua duplicazione, che avviene...