Nacque in Gorizia il 16 luglio del 1829, e morì in Milano (dove, dal 1861, aveva occupato con grandissimo lustro la cattedra di linguistica) il 21 gennaio 1907. "Il più grande glottologo d'Italia e forse [...] . "Esse sono l'istrumento principalissimo, mercé il quale è dato di raffigurarci gli antichi parlari così dei Galli come dei Celti in genere". Per avere un'idea della grandiosità di quest'opera, bisogna aver presente che il celtico è la lingua più ...
Leggi Tutto
Col nome di diadochi designavano gli antichi e designiamo noi stessi gl'immediati successori di Alessandro Magno, contrapposti ai più remoti successori, che si chiamavano e si chiamano epigoni. Il periodo [...] : Siria, Egitto e Macedonia, essendo scomparso definitivamente dopo la morte di Lisimaco, specie per il dilagare degl'invasori Celti, il regno di Tracia.
Fonti: Fonte principalissima e quasi unica per la storia dei diadochi è Diodoro, XVIII ...
Leggi Tutto
Vedi CARRO dell'anno: 1959 - 1994
CARRO
M. Zuffa
R. Peroni
1) Oriente antico. - Il c. nella sua forma a quattro ruote piene, trainato da una quadriglia di buoi prima, di equidi poi, ha origine nella [...] della cultura di Bilany, di transizione fra l'ultimo periodo hallstattiano e quello di La Tène e riferibili etnicamente ai Celti dove sono fra l'altro notevoli i ricchi gioghi dei cavalli decorati geometricamente. In questo stesso ambito compare il c ...
Leggi Tutto
Alto Medioevo
V.H. Elbern
Si definisce A. il periodo compreso tra la fine della Tarda Antichità romana e la formazione di un insieme di organismi statali a base etnica nei territori dell'Europa centrale [...] dal punto di vista terminologico, è paragonabile a quello esistente in Germania, tanto più che i primordi celti e anglosassoni costituiscono un filone autonomo di indagini ben determinate in senso archeologico. Una prima pubblicazione, Early Medieval ...
Leggi Tutto
TOMBA (τάϕος, τύμβος; sepulcrum, locus sepulturae)
G. A. Mansuelli
generalità. - La t., di cui il monumento funerario costituisce l'interpretazione architettonica (v. monumento funerario), è ancestralmente [...] sfalsati, dove l'esperienza ellenistica delle finiture dà un nuovo senso alla tradizione megalitica che ai Celti poteva rinnovare il ricordo di manifestazioni proprie delle loro aree d'origine centroeuropee e occidentali. Le tradizioni ...
Leggi Tutto
ALAMANNI, Luigi
Robert Weiss
Nacque a Firenze il 6 marzo 1495 da Piero di Francesco, filomediceo e gonfaloniere nel 1490 e nel 1512, e dalla sua quarta moglie, Ginevra di Iacopo Paganelli, e fu battezzato [...] del poema deriva da Avaricum, l'antico nome della città di Bourges, dove si immagina nel 500 d.C. un conflitto tra i Celti cristiani ed i Germani pagani; per l'elemento romanzesco il poema si ispira al Lancelot du Lac.
Oltre questi poemi, si ricorda ...
Leggi Tutto
Vedi BOLOGNA dell'anno: 1959 - 1973 - 1994
BOLOGNA (v. vol. II, p. 125 e S 1970, p. 154)
J. Ortalli
Β. preromana. - Dal più recente approfondimento delle problematiche relative all'Età del Ferro bolognese [...] ; Ch. Peyre, Felsina et l'organisation du territoire des Boïens selon l'historiographie antique, in D. Vitali (ed.), Celti ed Etruschi nell'Italia centro-settentrionale dal V secolo a. C. alla romanizzazione. Atti del Colloquio, Bologna 1985, Imola ...
Leggi Tutto
Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e città metropolitana (Comune di 1.287,4 km2 con 2.813.365 ab. nel 2021).
Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato [...] Camillo. La vittoria su Veio era stata resa possibile anche dall’indebolimento della potenza etrusca, causato dalla pressione dei Celti (Galli) che attorno al 400 si erano estesi nella pianura del Po rafforzandosi in Emilia. Intorno al 390 nuove ...
Leggi Tutto
VENETO (XXXV, p. 48; App. II, 11, p. 1096; III, 11, p. 1076)
Eugenia Bevilacqua
Bruna Forlati Tamaro
Negli ultimi anni il V. è stato funestato da alcune calamità che hanno apportato danni notevoli.
Un [...] , p. 361 segg.; F. Rittatore Vonwiller, Il protovillanoviano, in Popoli e civiltà dell'Italia antica, IV, Roma 1975; M. Zuffa, I Celti nell'Italia adriatica, in Atti del I Conv. di studi sulle antichità adriatiche, Chieti 1975, p. 97 segg.; Comune di ...
Leggi Tutto
PARMA (A. T., 24-25-26)
Mario LONGHENA
Nestore PELLICELLI
Antonio BOSELLI
Omero MASNOVO
Alberto BALDINI
Tammaro DE MARINIS
Guido GASPERINI
Città dell'Emilia, capoluogo di provincia, tagliata da [...] i nuovi dominatori erigessero un fortilizio e bonificassero il circostante territorio.
Verso la metà del sec. IV a. C. i Celti si sostituirono nel Parmense agli Etruschi, che si ritirarono oltre gli Appennini. Sotto i nuovi padroni s'arresta lo ...
Leggi Tutto
celti
cèlti (o cèltide) s. f. [lat. scient. Celtis, dal lat. class. celtis, specie di loto]. – Genere di piante della famiglia ulmacee, con una settantina di specie dell’emisfero boreale; comprende alberi con foglie alterne, semplici, fiori...
celta
cèlta s. m. e f. [dal lat. Celta] (pl. m. -i). – Appartenente alle popolazioni indoeur. stanziate nell’Europa centro-occid. e, per estens., abitante della Gallia.