MARCHETTI, Antonio
Micaela Mander
Nacque a Brescia, nella parrocchia di S. Giovanni, il 12 giugno 1724, figlio terzogenito di Giovan Battista e di Angela Molinari.
Il padre Giovan Battista, architetto, [...] Battista affiancò Fedrighini nei lavori di palazzo Martinengo Palatini ed elaborò numerose opere autonome sia , 391, 393 s., 477 s.; L. Anelli, La chiesa dei Ss. Nazaro e Celso, Brescia 1977, pp. 4-13; F. Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di ...
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CAYLINA, Paolo, il Vecchio, detto Paolo da Bresci
Franco Mazzini
Pittore bresciano, figlio di Pietro e di Caterina de Bolis, fratello della moglie di Vincenzo Foppa: non se ne conosce la data di nascita, [...] ss. Lorenzo e Ambrosio) della chiesa dei SS. Nazaro e Celso (purtroppo alterato da ridipinture); il trittico a fresco (Madonna col S. Giorgio e la principessa della Pinacoteca Tosio-Martinengo di Brescia. Insostenibile appare invece l'attribuzione ...
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POLLAROLO, Orazio
Marco Bizzarini
POLLAROLO (Pollaroli, Polaroli), Orazio. – Nacque a Codogno intorno al 1634, ma fu attivo per quasi tutta la vita in territorio bresciano.
Le più dettagliate informazioni [...] famiglia a Brescia, dove divenne organista della collegiata dei Ss. Nazaro e Celso; lo conferma la notizia della morte, a due anni d’età, comprovata paternità. Nella lettera dedicatoria a Paolo Martinengo, signore d’Urago, Pollarolo allude alle « ...
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CAYLINA, Paolo, il Giovane
Franco Mazzini
Pittore, figlio di Bartolomeo e di Margherita Moracavalli, nacque a Brescia verso il 1485 (Ffoulkes-Majocchi, p. 219), fu nipote, procuratore quindi erede ed [...] organo della chiesa bresciana dei SS. Nazaro e Celso, con il Martirio dei santi titolari. Anteriori p. 148; ma vedi anche ibid., p. 277); Id., La Pinacoteca Tosio-Martinengo, Bologna 1927, pp. 25, 27; A. Morassi, Pittori bresciani del Rinascimento: V ...
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CALANDRINI, Giuliano
Francesca Luzzati Laganà
Nacque a Lucca, dove fu battezzato il 21 ag. 1514, da Filippo di Giovan Matteo e da Caterina di Benedetto Buonvisi. In qualità di primogenito ricevette [...] , celebrando la sacra cena in Ginevra fra il 1552 e il 1557, quando era pastore della Chiesa italiana Celso Massimiliano Martinengo; nel 1560 (e non nel 1575, come sostenne il Ruffini) poté quindi essere accolto senza esame nella comunità ...
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LIENA, Nicolao
Simone Ragagli
Nacque a Lucca da Stefano di Girolamo e Maddalena di Paolo Balbani, entrambi appartenenti alla cerchia del patriziato cittadino; dal matrimonio nacquero anche Michele, [...] giurista e uomo pubblico erano ormai giunti all'acme. Del resto, ancora nel 1550 sono provati suoi rapporti con Celso Massimiliano Martinengo, priore dello stesso convento e incline alla Riforma, che lo riconfermò come avvocato di fiducia.
Il 7 febbr ...
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COZZANDO, Leonardo
Franca Petrucci
Nacque nel 1620 da Donato, avvocato, a Rovato (Brescia).
A dodici anni entrò nell'Ordine dei servi di Maria e, compiuti studi filosofici, tenne letture di filosofia [...] pubblicava Le primizie poetiche, dedicate al conte Francesco Martinengo Villagana. Nel 1658 (Brescia) dava alle stampe stata pubblicata sempre a Brescia nel 1685, dedicata al servita Celso Viccioni. È un'opera bibliografica, in cui sono elencati ...
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