VIRUS
Ferdinando Dianzani
(v. ultravirus, xxxiv, p. 644; App. II, II, p. 1056; virus, App. III, II, p. 1103; IV, III, p. 830)
I v. sono piccoli organismi subcellulari, incapaci di moltiplicarsi al di [...] e, per alcuni v., per via placentale nelle infezioni intrauterine, o attraverso il latte o le cellulegerminali. L'ingresso attraverso le mucose riguarda prevalentemente quelle degli apparati respiratorio superiore e digerente e, più limitatamente ...
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L'a. è un processo biologico che consente l'ordinata rimozione, da un tessuto dell'organismo, di cellule danneggiate oppure presenti in eccesso, secondo un programma molecolare ben definito e soggetto [...] sistema nervoso centrale e nel tessuto epatico, così come il controllo della qualità cellulare esercitato sulle cellulegerminali e nello sviluppo delle cellule del sistema immunitario, sono tutti fenomeni ascrivibili all'apoptosi. Già nel 1951, in ...
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Lo sviluppo più importante delle scienze biologiche negli ultimi decenni è stato indubbiamente quello che ha consentito di spingere l'indagine dei fenomeni vitali nell'ultra-microscopico, fino a raggiungere [...] ebbero origine dalla genetica. Nel decennio 1930-40, dopo la scoperta dell'induzione di mutazioni con il bombardamento delle cellulegerminali di animali e di piante con i raggi X e altre radiazioni ionizzanti, ebbe inizio l'indagine sulla dimensione ...
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RETROVIRUS
Ferdinando Dianzani
I r. costituiscono una famiglia di virus (Retroviridae) estremamente diffusa in natura e in grado di infettare praticamente tutti i vertebrati e, forse, anche animali [...] diffusi e possono essere trasmessi per via sia orizzontale (da soggetto a soggetto), sia verticale (da madre a figlio con le cellulegerminali).
I retrovirus umani finora identificati (HTLV-i, HTLV-ii, HTLV-v e HIV-1, HIV-2) vengono classificati ...
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WEISMANN, August
Giuseppe Montalenti
Biologo, nato a Francoforte sul Meno il 17 gennaio 1834, morto a Friburgo in B. il 5 novembre 1914. Studiò medicina a Gottinga, e si laureò nel 1856. Nel 1856-57 [...] somatiche, ricevono solo quelli che servono al loro differenziamento ulteriore. Egli immaginò che avvenisse fra i determinanti nelle cellulegerminali una sorta di lotta per la vita, analoga a quella che avviene fra gli organismi, col risultato di ...
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In biologia, si dice di cellula indifferenziata che può agire da precursore di un clone di cellule differenziate, ma che mantiene la capacità di autorinnovarsi per produrre altre cellule s. identiche.
Cellule [...] sia dai processi di continuo differenziamento, come nel caso delle cellulegerminali maschili dell’epitelio seminifero, delle cellule del tessuto ematopoietico o delle cellule del rivestimento interno dell’intestino, sia dai processi di continua ...
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soma biologia L’insieme delle cellule, dette cellule somatiche, che negli organismi pluricellulari formano i tessuti e gli organi e quindi il corpo dell’organismo; il s. si distingue dal germe, le cui [...] cellule (cellulegerminali) sono destinate esclusivamente alla produzione degli elementi sessuali, cioè spermatozoi e uova. metrologia Antica unità di misura di superficie e di capacità per materiali e derrate, di valore diverso secondo il materiale ...
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Classe di Mesozoi comprendente forme parassite di invertebrati (Ofiuroidi, Nemertini, Anellidi). Lo stadio asessuale è un plasmodio ameboide parassita delle cavità interne e dei tessuti dell’ospite, che [...] 2-3 volte più lunghe), costituiti da uno strato epiteliale esterno (somatoderma) e da una massa interna di cellulegerminali primordiali. Le forme sessuate mature abbandonano l’ospite e la fecondazione avviene nell’acqua del mare, dove si sviluppa ...
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Cellula g. Ogni cellula dalla quale si origini un processo di riproduzione cellulare (detta anche gamete). Germigeno è il protoplasma da cui originano le cellulegerminali. Epitelio g. Tratto dell’epitelio [...] celomatico che ricopre le creste genitali, ossia gli abbozzi delle gonadi. Localizzazioni g. Le regioni del citoplasma che rappresentano in potenza le future strutture dell’embrione. W. His ammise (1874) ...
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Biologo russo (Ščigri, oggi nell'oblast´ di Kursk, 1870 - Alma Ata 1932), uno dei primi ad applicare in zootecnia il metodo della fecondazione artificiale. Fondò (1901) una stazione per la fecondazione [...] dell'Accademia delle scienze dell'URSS, e tentò esperimenti d'ibridazione fra generi diversi di scimmie. Ebbe (1931) la cattedra di fisiologia della riproduzione. Si occupò di biologia della riproduzione, biochimica delle cellulegerminali, ecc. ...
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germinale
agg. e s. m. [dal lat. mediev. germinalis, der. di germen -mĭnis «germe»]. – 1. agg. Relativo al germe o, più genericam., alla riproduzione: cellule g. (o gameti), le cellule cui compete, nella riproduzione, di dare origine a un...
gonocito
(o gonocita) s. m. [comp. di gono- e -cito (o -cita)]. – In biologia, nome dato alle cellule germinali maschili e femminili durante il periodo della meiosi (spermatociti e ovociti di primo e di secondo ordine), e da altri autori,...